Consiglio comunale, l’intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

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BOLOGNA – Di seguito l’intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

“Degrado colpevole Villa Aldini e rotonda Dal Monte.
Villa Aldini domina il colle dell’Osservanza e la si vede perfettamente da qualsiasi zona del centro di Bologna. Una struttura che, nonostante il suo glorioso passato è ormai decadente e quasi del tutto inagibile, anche la sezione bolognese del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, si è battuta per anni per promuoverne la riqualificazione. Missione impossibile.

Anche ai tempi della Cancellieri si fecero sopralluoghi a Villa Aldini che coinvolsero alcuni esponenti dell’industria bolognese, per cercarne una adeguata destinazione d’uso.

La nostra capogruppo Scarano, la sottoscritta e la Lega si occupano di Villa Aldini dallo scorso mandato ed assieme alla Certosa di Bologna è un nostro argomento sensibile: ‘10 ordini del giorno, oltre 10 interventi di inizio seduta, 8 domande di Question Time, 4 interrogazioni, 4 udienze conoscitive, 2 sopralluoghi con Borgonzoni, Scarano, Cocconcelli’.
Francesca Scarano ha organizzato l’ultimo convegno lo scorso ottobre, ultima denuncia quella di Bosco di 2 giorni fa: mi chiedo cosa possiamo fare di più affinché il Comune intervenga e se ne occupi?

Il 7 marzo 2017 anche il funzionario della Sovrintendenza Andrea Capelli, in corso di una udienza conoscitiva, richiesta da Scarano e Cocconcelli, affermò che la situazione era delicata, considerato l’alto valore artistico e architettonico che Villa Aldini rappresentava e sollevò perplessità e timori anche per le frequentazioni non consone alla suddetta Villa.

Inoltre aggiunse che se il Comune non si fosse occupato al più presto della manutenzione di villa Aldini lo avrebbe fatto il Ministero, chiudendola, ristrutturandola e presentandone il conto a Palazzo d’Accursio.

Andrea Capelli affermò (come riportato da Repubblica e Corriere del 7 marzo 2017):
‘Lì dentro la situazione è veramente delicata, perché ormai sta succedendo di tutto, data la sua attuale frequentazione’ e affermò che l’articolo 32 del codice dei beni culturali, impone ai proprietari, ossia al Comune, di provvedere alla manutenzione di questo bene così caro ai bolognesi.

Quindi, la stessa Soprintendenza bacchettò il Comune, ben 4 anni fa e ribadì che fosse arrivato il momento di affrontare seriamente la questione: ‘Perché tra il valore architettonico, la rilevanza storica, gli affreschi che ornano la Rotonda del Monte e l’aspetto paesaggistico, questo complesso rappresenta un unicum importante per la storia di Bologna e non solo’.

Recentemente ho visitato Villa Torlonia a Roma ed appena l’ho vista, ho pensato: ‘Mi trovo di fronte a Villa Aldini’. Stesso stile neo classico, ma tenuta in condizioni egregie. Gli stessi custodi, mi hanno riferito che anche Villa Torlonia versava in uno stato di abbandono disastroso poi, un sapiente restauro durato cinque anni, dal 1992 al 1997, la restituì all’antico splendore, assieme a tutto il parco che la circonda, con una spesa di 5,5 milioni di euro. È vero, è una cifra importante, ma quanti ne spendiamo in opere inutili come il People Mover o il Civis, per esempio.

Se Villa Torlonia, in cinque anni, è rinata perché ciò non è possibile con Villa Aldini e con gli edifici adiacenti che ricordo, ospitavano nel secolo scorso, i mutilati di guerra?
Villa Aldini ed edifici limitrofi potrebbero essere utilizzati egregiamente come sede espositiva, come sede per associazioni culturali, oppure vi potremmo collocare un Museo delle Telecomunicazioni, in onore di Guglielmo Marconi.

Anche la rotonda della Madonna Monte ed i suoi affreschi, risalenti probabilmente alla fine del XII secolo, andrebbero valorizzati come meritano e non lasciati ad un triste degrado perché, soprattutto gli affreschi rappresentano una peculiarità nel panorama artistico bolognese”.