80^ anniversario della morte di Bruno Lelli, Partigiano “Firenze”, della 12° Brigata Garibaldi, ucciso dai tedeschi a Gaione, il 6 febbraio 1945
PARMA – Si è svolta oggi la cerimonia di commemorazione del partigiano Bruno Lelli, presso il cippo a lui dedicato, lungo via Montanara in località Gaione, alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale di Parma Michele Alinovi, del Consigliere della Provincia di Parma Franco Torreggiani, delle rappresentanze delle Associazioni partigiane della Provincia di Parma e delle Forze armate presenti sul territorio.
Dopo la deposizione della corona d’alloro si sono tenuti gli interventi istituzionali del Presidente Alinovi, del Consigliere Torreggiani e della rappresentante dell’ANPI provinciale, Aida Fattori.
“Il sacrificio di Bruno Lelli a 80 anni da quei tragici eventi – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi – ci restituisce il coraggio di un giovane di vent’anni che ha scelto di non arrendersi alla dittatura, nella quale era cresciuto, ma di lottare per la democrazia e la libertà, contribuendo con la propria vita a sconfiggere il nazi-fascismo, scrivendo le prime pagine dolorose della nostra storia repubblicana ed i valori costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia sociale che è nostro compito praticare e difendere”.
“La storia tragica di Bruno Lelli non deve essere solo consegnata ai libri di storia, ma deve farci riflettere sul presente spronandoci a compiere scelte consapevoli e coraggiose nel solco dei valori costituzionali che hanno guidato la Resistenza – ha rimarcato il Consigliere Comunale Franco Torreggiani – valori che devono guidare il nostro giudizio e la nostra azione quotidiana, facendoci costruttori di pace e fratellanza tra le persone e i popoli, in un mondo purtroppo anche oggi segnato da guerre e diritti calpestati, situazione tragica che non deve esserci indifferente”
Bruno Lelli, nato a Firenze nel 1923, si presentò il 7 settembre 1944 al comando della 12° Brigata Garibaldi, dopo aver disertato l’esercito Repubblicano. Aveva appena 21 anni, quando venne aggregato al Gruppo di Azione Partigiana “Stella Azzurra”, comandato da Domenico Boraschi, nome di battaglia Amleto, che aveva il compito di condurre a termine azioni veloci contro gli automezzi e le truppe nazifasciste.
Fu proprio in una di queste rapide azioni, a Gaione di Vigatto, che Bruno Lelli venne ucciso distinguendosi per l’audacia: si lanciò contro un gruppo di tedeschi scesi da un automezzo attaccato dai partigiani. Bruno Lelli partecipò al furioso scontro che scaturì tra le truppe nazifasciste e il gruppo di partigiani e, nel tentativo di salvaguardare e di aiutare i compagni coinvolti, immolò la propria giovane vita in nome degli ideali di liberà e democrazia.