Carta d’identità, sarà il Comune a contattare per il rinnovo

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L’assessora Ferrari ha risposto all’interrogazione del consigliere Bertoldi (Lega Modena) sulla situazione dei servizi offerti dall’Anagrafe

MODENA – Presto sarà il Comune di Modena, attraverso l’app “Io”, a contattare direttamente i cittadini modenesi per programmare l’appuntamento volto al rinnovo del documento d’identità alla scadenza o per invitare a un rinnovo anticipato di quello cartaceo con la Cie, la Carta d’identità elettronica, allo scopo di accelerare il passaggio all’identità digitale di tutta la popolazione. Rimane comunque possibile prenotare online l’appuntamento per il rinnovo, che potrà essere effettuato in via Santi oppure, da marzo, in via Don Minzoni.

Lo ha ribadito l’assessora ai Servizi demografici Ludovica Carla Ferrari, dopo aver annunciato nei giorni scorsi un Piano straordinario di potenziamento del servizio anagrafe, in occasione della seduta del Consiglio comunale di lunedì 24 gennaio, rispondendo all’interrogazione di Lega Modena, illustrata da Giovanni Bertoldi, sulla situazione dei servizi offerti dall’Anagrafe centrale di Modena.

Il consigliere ha chiesto a quanto ammonta il personale ai servizi anagrafici, quanto è stabilizzato e quanto è precario e se tale rapporto è in linea con quello nel resto del Comune, ha inoltre domandato quante persone non contrattualizzate dal Comune lavorano in tali uffici. Bertoldi ha poi chiesto se non si considera opportuno investire “in un pool di esperti per fare tornare ad essere l’anagrafe di Modena un punto di riferimento nazionale per le norme del settore, come è stato in un non lontanissimo passato” e se “non si ritiene di prevedere una intensificazione della formazione del personale”.

L’assessora ha convenuto sui tempi di risposta in questo momento eccessivi per l’erogazione delle Cie ma ha ricordato che “il Piano straordinario per il servizio anagrafico che diventerà operativo nelle prossime settimane non solo consentirà di riportate i tempi di attesa per rinnovare il documento dagli attuali due mesi a un massimo di 30 giorni, ma permetterà di dotare tutti i modenesi di documento digitale entro il 2024, a fronte dell’obiettivo nazionale di dotare di Cie almeno il 70 per cento della popolazione entro il 2026”.

Ferrari ha spiegato che attualmente il personale impiegato ai servizi anagrafici è pari a 58 unità, di cui 45 persone di ruolo (di cui due commessi), 12 a tempo determinato (di cui una in maternità) e, a partire dal primo febbraio, una figura amministrativa nel ruolo di responsabile. Altre tre unità a tempo determinato, ora in formazione, verranno impiegate per il servizio di Cie. “La presenza di tempi determinati – ha proseguito – è sostanzialmente in linea con altri ambiti dell’Amministrazione che prevedono anche attività urgenti, perché non avendo nell’immediato graduatorie disponibili per assunzioni di personale e dovendo garantire lo svolgimento delle attività anagrafiche si è data nel frattempo priorità a tale servizio”. Ferrari ha inoltre precisato che “attualmente ci sono sei operatori di Mediagroup impegnati presso il punto informativo dei Servizi demografici che logisticamente si colloca al di fuori degli uffici e non c’è commistione tra dipendenti”.

L’assessora ha quindi ricordato che, se è vero che l’offerta di servizi digitali non può essere ad oggi la soluzione per la totalità dei cittadini è anche vero che ci sono importanti alternative, come la rete dei punti anagrafici diffusi sul territorio comunale attraverso le edicole convenzionate, i canali dedicati di accesso al servizio dei certificati online per gli ordini professionali dei notai, degli avvocati e dei commercialisti per pratiche relative a rogiti, successioni, divorzi, separazioni e altro, o per i principali Caf per consentire l’accesso ai dati per le pratiche di calcolo Isee.

Rispetto alla formazione e all’aggiornamento del personale, Ferrari ha sottolineato che “è sempre un investimento: nel 2021 – ha affermato – è stata assicurata la partecipazione a nove corsi specialistici con 19 partecipanti a rotazione ogni anno; i servizi demografici dispongono mensilmente di materiali multimediali di riviste specializzate che trattano i continui aggiornamenti in materia; il personale neoassunto e quello trasferito internamente partecipano ai corsi tematici specialistici organizzati da Anusca e il personale a tempo determinato è formato sul campo in affiancamento a personale di ruolo. Vi è una costante collaborazione con l’Avvocatura civica e con gli uffici del Segretario comunale ed è continuo il confronto con Prefettura e altri enti per un allineamento sulle materie trattate”.

L’assessora ha infine definito “poco opportuna e strumentale” il quesito sul pool di esperti: “Il personale dirigente è giuridicamente competente – ha detto – e ha sviluppato già da prima della pandemia un percorso per migliorare il servizio che sta dando frutti. Non si può non comprendere che la pandemia abbia inciso fortemente su qualsiasi processo d’innovazione e che sulle Anagrafi abbia pesato l’introduzione delle Cie che hanno rivoluzionato il settore anche sul piano organizzativo”.

In replica, il consigliere Bertoldi si è detto “parzialmente soddisfatto della risposta”. Dopo aver precisato che le criticità citate nell’interrogazione “erano precedenti alla fase Covid” e che l’emergenza sanitaria “ha probabilmente peggiorato la situazione”, il consigliere ha segnalato che “è difficile prendere la linea telefonica con il servizio” e ha invitato ad adottare un atteggiamento “di maggiore empatia verso i cittadini”.