Altro week end di grande blues e jazz al Club 82di Forlì

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Roberto Luti e Elisabetta Maulo

Roberto Luti & Elisabetta Maulo venerdì 8 ottobre…per il Blues Festival.. E sabato 9….Tom Kirkpatrick Quartet, per il Jazz Festival dedicato a Chet Baker

FORLÌ – Tanto Blues, il venerdì, nel club forlivese, per  musicisti autentici e carismatici, che fanno dell’incrocio tra Blues e New Orleans Music il loro linguaggio artistico.

Roberto Luti è livornese, affronta l’adolescenza con la chitarra in mano, ascoltando tanto rock e tanto blues. Poi l’incontro magico con gli States: a New Orleans sperimenta nei festival, suona per le strade, diventa un punto di riferimento e la sua fama internazionale cresce. Le sue collaborazioni, gli consentono di spaziare creando sinergie uniche con ogni artista incontrato. E’ noto per la sua partecipazione al progetto Playing for Change che riunisce artisti di strada di tutto il mondo per performance collettive di grande fascino.

Protagonista di un bell’assolo registrato a New Orleans nel primo dei video di Playing for Change (Stand by me – oltre 72 milioni di visualizzazioni) ha poi continuato a partecipare al progetto dalla Toscana partecipando a numerosi altri video ed è membro della band che si esibisce live sui più prestigiosi palchi al mondo. Virtuoso della National Steel, Luti ha all’attivo numerosissime collaborazioni ed è noto in Italia anche per il progetto Tres, trio con il quale ha pubblicato l’album “Live at The Cage”.

Elisabetta Maulo cantante appassionata, inizia a 19 anni con la musica. Leader della Betta Blues Society, band con cui ha inciso due album e ricevuto premi e riconoscimenti. Il suo percorso musicale è incentrato sulla promozione dei brani originali e sul Blues anni 20/30 con alcuni tributi ad artisti blues più moderni, riletti in chiave rurale con l’utilizzo di sola strumentazione acustica e sempre all’insegna del coinvolgimento del pubblico. Nel suo ricco bagaglio ci sono progetti teatrali, dischi, Ep e concerti live in giro per il mondo. Studio e costanza fanno di lei la grande artista che l’8 ottobre la porterà a Forlì per cantare il Blues con Roberto Luti.

E sabato 9 secondo appuntamento col Jazz Festival dedicato a Chet Baker col quartetto di Tom Kirkpatrick.

Tom Kirkpatrick, tromba- Nico Menci, pianoforte- Seth Myer, basso- Fabio Grandi, batteria.

TOM KIRKPATRICK è nato a Springfield, Ohio (USA) nel 1954 da una famiglia di musicisti. Il suo primo strumento è stato il pianoforte, ma un precoce interesse per il jazz lo ha portato successivamente allo studio della tromba. Tom si descrive come “essenzialmente autodidatta”, anche se ha frequentato la Bowling Green State University e la Julliard School of music.

Grazie all’incoraggiamento del grande Chet Baker, Tom decide di trasferirsi a New York nel 1977 tentando la fortuna nella città più difficile per il jazz. Vince la scommessa ed ora Tom gode tutt’oggi di un’ottima reputazione essendo considerato a pieno titolo tra i più importanti musicisti jazz al mondo. Il giornalista inglese Mark Gardner negli anni ’90 scrive: “La ricerca di uno stile personale è il compito più difficile da affrontare per un musicista di jazz. Lo stile necessita di molti elementi, non ultimi il tono ed il fraseggio. Alcuni musicisti impiegano anni prima di scoprire questi elementi difficili da descrivere, ad altri invece viene naturale. Il trombettista Tom Kirkpatrick sembra appartenere alla categoria dei “naturali”.

 Ha un bel suono, una facilità ritmica ed un eccellente controllo del suo strumento. Tom ha lavorato e suonato con alcuni tra i più grandi jazzisti internazionali tra cui Chet Baker, Harold Mabern, Billy Higgins, Lou Donaldson, Charles Davis, Walter Bishop, Max Roach, George Coleman, Clifford Jordan solo per citarne alcuni. Dopo molti anni a New York e in tour negli Stati Uniti, Giappone ed Europa, Tom si trasferisce in Danimarca per insegnare e vive a Copenhagen per un anno e mezzo. Insegna anche in Olanda per sei mesi. Gli viene poi chiesto di fare un tour nell’Italia del sud ed è proprio allora che si è innamorato di questo Paese. Dopo essere stato referenziato da Billy Higgins al manager Aberto Alberti, Tom inizia a fare molti concerti in Italia ed in Europa. Si trasferisce successivamente a Ferrara dove attualmente vive ed insegna.

Tom è notissimo come insegnante ed è anche un musicista non comune nel panorama del jazz mondiale perché, pur essendo legato al linguaggio del bebop di Charlie Parker, Kenny Dorham e di Dizzie Gillespie, è capace di mostrare il proprio talento anche quando si cimenta con gli standards e con le ballads. Il suo timbro cosi puro e particolare, e la sua grande padronanza del registro medio, lo rendono apprezzabile soprattutto nelle ballads, terreno fertile per chi possiede cuore oltre che cervello. Il giornalista Danese Kyeld Frandsen ha detto: “… Tom suona l’espressione del bebop classico con chiarezza e con un controllo totale di tutti i registri e delle sfumature della tromba. Ha anche uno stile fuori dal comune pieno di temi musicali e questo fa si che tutti i suoi assoli diventino bellissimi racconti”.

OTTANTADUE MUSIC CLUB, CORSO GARIBALDI 82 , FORLì– PER  LA CENA, DALLE ORE 20.00, E’ CONSIGLIABILE LA PRENOTAZIONE , 370 366 4372. INIZIO CONCERTO ORE 22.05.