23 anni senza Giorgio Bassani, scomparso il 13 aprile del 2000

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Vittorio Sgarbi lo ricorda con una mostra-dossier a Ferrara: “L’ha riportata al centro della letteratura, con lui Ferrara diventa una capitale del cuore”

FERRARA – Il 13 aprile del 2000 moriva a Roma Giorgio Bassani. Ferrara, a distanza di 23 anni, lo omaggia con una mostra in Biblioteca Ariostea, che indaga il legame dello scrittore con Pasolini e Testori, e la comune influenza del loro maestro, Roberto Longhi.

Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Francesca Bini e Alessandro Gnocchi, la mostra-dossier “Arte e letteratura nel nome di Roberto Longhi. Bassani, Pasolini, Testori” è frutto di un accurato lavoro di ricerca d’archivio: lettere, manoscritti, fotografie, disegni e filmati d’epoca testimoniano il denso scambio tra i protagonisti della vita culturale italiana del Novecento e gettano le basi per future ricerche.

“Essere ferraresi è una fortuna che trova la consapevolezza di sé in un grande personaggio che è Roberto Longhi, che inventa il Rinascimento ferrarese – dice Vittorio Sgarbi -. Insieme a Bruno Zevi, che la fa diventare la prima città moderna d’Europa (secondo la definizione di Jacob Burckhardt), c’è Bassani che riporta Ferrara al centro della letteratura italiana, come ai tempi di Ariosto. Bassani fa diventare Ferrara una capitale del cuore. “Il romanzo di Ferrara” è un’altra centralità della nostra città”.

Se Ferrara è capitale del Rinascimento, come ricorda la mostra fino al 19 giugno a Palazzo dei Diamanti, “nel Novecento – prosegue il presidente della Fondazione Ferrara Arte – ha avuto la fortuna di rialzare la testa con grandi pittori, grandi pensatori e un grande critico d’arte, appunto, Longhi, che l’ha restituita al suo Rinascimento. Il Novecento è carico di testimoni che fanno rinascere la città nella sua grandezza e sentono questo spazio come spazio metafisico”.

“Ferrara celebra Bassani oggi e sempre. Ferrara è infatti cuore e anima di Giorgio Bassani, il cui ricordo immortale si respira passeggiando per la città, sulle mura, nelle vie del ghetto – dice l’assessore Marco Gulinelli -. La vita e la scrittura, in lui, si intrecciano in un connubio indissolubile e trovano due capisaldi al Centro Studi Bassaniani, che ha da pochi giorni ottenuto il marchio assegnato alle ‘Case e studi delle persone illustri in Emilia-Romagna’, e nella sede della fondazione Giorgio Bassani, a Casa Ariosto”. “In questo contesto la biblioteca Ariostea è oggi un altro luogo identitario legato alla scrittura di Bassani che qui si intreccia a quella di due altri grandi, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Testori nel segno del comune maestro Roberto Longhi”.

In mostra all’Ariostea, si pone in evidenza la forte influenza che Longhi ha avuto su Giorgio Bassani. Questa traspare nella scelta delle opere d’arte che accompagnano le copertine dei suoi libri più amati e conosciuti. Per le Cinque storie ferraresi (Einaudi, 1956) sceglie Sala di Campagna di Mario Oddone Cavaglieri, l’opera La strada bianca (Paesaggio) di Giorgio Morandi è invece l’immagine presente nella copertina de Le storie ferraresi (Einaudi, 1960), Nudo di ragazzo disteso di Filippo de Pisis è scelto per Gli occhiali d’oro (Einaudi, 1958), Nu couché bleu di Nicolas De Staël è ne Il giardino dei Finzi-Contini (Einaudi, 1962), mentre Figure on the Couch di Francis Bacon è nella copertina de L’airone, edito da Mondadori nel 1968.

Da ammirare in mostra sono anche il manoscritto de Il giardino dei Finzi-Contini, una donazione alla città di Ferrara da parte di Ferigo Foscari in memoria di Teresa Foscolo Foscari (custodito proprio nella biblioteca comunale) e il dattiloscritto di Una notte del ’43 con dedica a Longhi aggiunta a mano da Bassani (Fondazione Giorgio Bassani), oltre a una foto che lo ritrae insieme a Pier Paolo Pasolini, in sala di montaggio durante la lavorazione del film La rabbia, nel 1963, custodita nell’Archivio Storico Luce.