XXII edizione Festival del Mondo Antico di Rimini

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MAGNIFICHE OSSESSIONI: Rimini, Bellaria-Igea Marina, Cattolica, Riccione, Santarcangelo, Verucchio 14, 16, 17, 18, 21 ottobre 2020

RIMINI – Torna a ottobre la nuova edizione di Antico/Presente Festival del Mondo Antico, la rassegna di conferenze, incontri e spettacoli nata alla fine degli anni ’90 da un’idea di Marcello Di Bella per valorizzare il distretto dell’antico costituito dal territorio riminese con la sua rete di musei e di emergenze storico-artistiche e monumentali diffuse.

Giunto alla XXII edizione il Festival può considerarsi un organismo vivente che si rinnova di anno in anno lungo vie che esplorano argomenti sempre diversi, in un’ottica diacronica e interculturale, anche attraverso linguaggi adatti a coinvolgere le varie fasce di età a iniziare dai più giovani.

Come ha sottolineato ieri mattina in conferenza stampa l’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Giampiero Piscaglia: “A due settimane dall’apertura del Part, sede permanente della collezione d’arte contemporanea della Fondazione San Patrignano, Rimini continua nel suo percorso di città d’arte grazie un’edizione speciale del Festival del mondo antico, una rassegna storica che con i suoi approfondimenti e i suoi stimoli continua ad alimentare la proposta culturale della città. Un festival che quest’anno incrocia il ritorno a ‘casa’ della Madonna Diotallevi, omaggio al genio di Raffaello nel cinquecentesimo anniversario della sua morte di Raffaello e occasione per accendere i riflettori sul Museo della Città che oggi, a trent’anni esatti dalla sua apertura, si propone come fulcro vivo e vitale di una rete museale sempre più ampia e completa. Il Festival dunque si inserisce in questa nuova dimensione di Rimini quale polo artistico e culturale di respiro internazionale”.

“Credo che questo festival sia molto importante per Rimini- ha detto l’assessore regionale Felicori in un video messaggio-, perché completa un’idea di una grande città di mare, certamente, ma non solo.  Rimini è anche città vera, globale che vive dall’inizio alla fine dell’anno. Ed è meraviglioso che nel giro di pochi giorni, dopo aver inaugurato una collezione di arte contemporanea dove si possono vedere opere dipinte 6 mesi fa, si  faccia un festival che affonda le radici nell’Arco di Augusto, che io sento come specie di ingresso nella civiltà, essendo l’inizio della via Emilia, a cui tutti noi siamo affezionati perché la nostra vita è cresciuta lungo questa strada. Per non parlare del ponte di Tiberio, degli importanti ritrovamenti di reperti proprio di fianco a quel Museo civico che è sede anche del festival, così bello e pieno di ricchezze. Città piena e vera anche nella vita e nei ricordi, pensiamo ai due centenari che abbiamo celebrato quest’anno: quello di Fellini e quello di Tonino Guerra”.

Fonte di ispirazione per l’edizione di quest’anno è la mostra Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi che il Museo della Città “Luigi Tonini” accoglierà dal 17 ottobre al 10 gennaio prossimi. La mostra è incentrata su uno dei capolavori della produzione giovanile di Raffaello Sanzio, la Madonna Diotallevi, che nell’Ottocento appartenne alla collezione del riminese Audiface Diotallevi -da cui il nome con cui è nota- e che oggi è esposta a Berlino. La splendida tavola oltre a consentire di ammirare un frutto ancora acerbo ma già carico di promesse dell’arte di Raffaello, si rivela un mezzo straordinario tramite il quale raccontare la Rimini dell’Ottocento, i suoi più eminenti personaggi, le collezioni che svelano una ricchezza artistica finora insospettata che apre idealmente all’Europa e poi al mondo. Nell’originale allestimento al Museo della città, ideato da Cumo Mori Roversi Architetti, la tavola del pittore urbinate sarà affiancata da due capolavori della Scuola del Trecento riminese – il Crocifisso di Giovanni da Rimini e l’Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini – conservati al Museo della Città, già della famiglia Diotallevi.

Il programma di Antico/Presente è dunque dedicato alle passioni, che, come enuncia il titolo, assorbono fino a divenire MAGNIFICHE OSSESSIONI. A iniziare da quella per l’arte che porta all’atto creativo, per soffermarsi su quella che muove gli studiosi a nuove scoperte o quella di cui sono preda tanti collezionisti, votati alla raccolta di opere per il godimento personale o per la condivisione con gli altri. Collezioni senza le quali non esisterebbero molti Musei: fra questi PART, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, che dal 25 settembre ha aperto le porte degli storici palazzi dell’Arengo e del Podestà a siglare la compenetrazione tra antico e presente che appartiene all’identità riminese. E il Museo della Città che nell’occasione del Festival celebra i 30 anni dall’inaugurazione.

Fra storia, letteratura, filosofia, archeologia, arte, antropologia, sport… il Festival si dilata in più giornate di appuntamenti (14, 16, 17, 18, 21 ottobre) con il coinvolgimento di importanti studiosi a iniziare dagli ospiti della giornata di apertura che vedrà avvicendarsi Alessandro Vanoli, Maurizio Bettini e Piero Meldini (Museo della Città mercoledì 14 ottobre dalle ore 15.30) fino al congedo del Festival, affidato a Massimo Recalcati (Teatro Galli mercoledì 21 ottobre ore 18.30).

Fra gli altri protagonisti ricordiamo: Franco Arminio, Ivan Bargna, Anna Bondini, Giovanni Brizzi, Giulio Casale, Valeria Cicala, Rosita Copioli, Roberto M. Danese, Anna Zita Di Carlo, Costantino D’Orazio, Anna Dore, Mauro Felicori, Valentina Galloni, Alberto Garlandini, Pier Giorgio Grassi, Maria Pia Guermandi, Giulio Guidorizzi, Fabio Isman, Vittorio Lega, Daniele Marchesini, Maria Giuseppina Muzzarelli, Vera Negri Zamagni, Anna Ottani Cavina, Paola Poli, Simone Perotti, Stefano Pivato, Annalisa Pozzi, Donatella Puliga, Elena Rodriguez, Pier Luigi Sacco, Andrea Santangelo, Roberta Scorranese, Elisa Tosi Brandi, Simone Verde, Giulio Zavatta.

Il Festival entra nel vivo venerdì 16 ottobre con il taglio del nastro della mostra “Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi” introdotto dall’intervento del curatore, Giulio Zavatta sulla collezione ottocentesca dei Diotallevi -che comprendeva opere di altissimo livello oggi disperse nei più prestigiosi musei internazionali- e dalla conferenza di Costantino D’Orazio sulla figura dell’artista urbinate (Museo della Città dalle ore 16).

La giornata si conclude a Teatro Galli (ore 21.30) con un’anteprima, lo spettacolo Ossessioni d’arte che Giulio Casale ha ideato appositamente per il Festival e che porterà in scena con l’accompagnamento, al sax, di Nicola Alesini, e con digital painting di Roberto Ballestracci.

La mattina di sabato 17 ottobre è dedicata ai 30 anni di vita del Museo della Città con una riflessione a più voci sul futuro dei musei, anche alla luce dei mutamenti indotti dalla pandemia, e uno sguardo che si allarga dalla realtà riminese al panorama regionale, nazionale e internazionale. Partecipano alla tavola rotonda (Museo della Città ore 9.30) l’Assessore regionale alla cultura Mauro Felicori, il presidente ICOM International, Alberto Garlandini, l’Assessore alla cultura di Rimini, Giampiero Piscaglia, e Pier Luigi Sacco, professore ordinario di Economia della Cultura alla IULM. Coordina Valentina Galloni, Responsabile del Sistema Museale Regionale.

Legato alla storia del Museo della Città l’incontro con Giovanni Brizzi, Valeria Cicala, Vittorio Lega L’antico in terza pagina, dedicato agli scritti giornalistici di Giancarlo Susini, a vent’anni dalla scomparsa dello studioso, capace divulgatore e direttore scientifico del progetto Musei Proposta ’80 che ha rappresentato le fondamenta dell’attuale museo di Rimini (Museo della Città ore 11.30).

Uno dei temi principali suggeriti dalla mostra, quello del collezionismo, è al centro di diversi interventi affidati a noti studiosi: il direttore del Complesso della Pillotta di Parma, Simone Verde,  e Anna Dore  del Museo Civico Archeologico di Bologna, ci avvicinano all’argomento, parlando della formazione delle raccolte (Tra passioni private e musei pubblici come si creano le collezioni sabato 17 ottobre, Museo della Città ore 15.30); Ivan Bargna dell’Università Milano Bicocca ci porta in mondi lontani che hanno sempre esercitato un grande fascino (L’Africa delle meraviglie. Arti africane e collezioni africane, sabato 17 ottobre, Museo della Città ore 17.00); Anna Zita Di Carlo, illustra la collezione privata di cui è responsabile, una raccolta ricca di materiali eterogenei che ha la peculiarità di essere parte viva e attiva dell’impresa Aboca (Quando l’arte serviva a curare: la collezione di Aboca Museum, sabato 17 ottobre, Museo della Città ore 18.30); Maria Giuseppina Muzzarelli, un’amica del Festival, propone uno degli argomenti che più le appartengono, la moda, affrontato da un inedito punto di vista (Collezionare per rielaborare. Come la moda si vale del passato, domenica 18 ottobre Museo della Città ore 11.00); Rosita Copioli, poetessa e scrittrice che nel 1993 fondò con altri studiosi l’Associazione Adolphe Noël Des Vergers, svela il pacato, inesorabile sistema della conoscenza che anima uno dei protagonisti della cultura ottocentesca, dedita alle scienze dell’antichità, e al collezionismo (Adolphe Noël Des Vergers: il ragno tessitore domenica 18 ottobre Teatro degli Atti ore 16.00); a chiudere la tre giorni centrale della manifestazione, Anna Ottani Cavina e Fabio Isman con l’incontro su La collezione Zeri e quelle perdute (domenica 18 ottobre, Museo della Città ore 18.00).

Il tema della passione “pulsa” nell’incontro con Simone Perotti, “scrittore e marinaio”, che cercherà di rispondere a domande quali: come si crea, come si alimenta la passione? come la si vive, come si guida quella straordinaria motrice? e soprattutto, qual è il nemico della passione, e perché sembra che in questa epoca sappia e possa sopraffarla? (Vivi di diventa, Domenica 18 ottobre Museo della Città ore 15.30); Stefano Pivato insieme al giornalista Daniele Marchesini affronterà un tipo particolare di passione, quella sportiva capace di  coinvolgere le folle (Lo sport, una storia di grandi personaggi, eventi e passioni, Domenica 18 ottobre Museo della Città ore 10.00).

La passione per l’archeologia anima gli incontri Biografie delle scoperte – con Paola Poli, del MUV – Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso, ed Elena Rodriguez, direttrice del Museo Archeologico di Verucchio –  in calendario domenica 18 ottobre alle ore 10.30 al Museo della Città, e Il monastero ritrovato. Continuità di devozione a Rimini nel complesso dell’ex Leon Battista Alberti, in cui Anna Bondini e Annalisa Pozzi, funzionarie del MIBACT, presentano i risultati dello scavo riminese illustrati dagli archeologi Martina Faedi, Cristina Giovagnetti, Cristian Tassinari ed Erika Valli.

Se l’amore per il mondo classico è il filo d’Arianna che conduce Giulio Guidorizzi, celebre grecista, traduttore, studioso di mitologia e di antropologia classica, fino all’Abisso di Edipo (domenica 18 ottobre Museo della Città ore 12.00), è l’attenzione per il patrimonio culturale italiano che accompagna Roberta Scorranese nella sua attività di giornalista e scrittrice (La cura e la memoria. L’Italia e il suo patrimonio artistico, Domenica 18 ottobre Museo della Città ore 16.45).

Al mondo dei docenti si rivolge in particolare l’appuntamento Parole in mostra. Dalla didattica del logos ai codici dell’arte e del mito (sabato 17 ottobre Teatro degli Atti ore 15.30): in una conversazione rivolta a coloro che coltivano la passione per la lingua, Donatella Puliga  e Vincenzo Aulizio mettono a confronto l’esperienza della ricerca antropologica sul mondo antico, lo studio delle parole greche, latine o provenienti da altre culture che hanno costruito il nostro modo di pensare e la pratica scolastica rivolta ai giovani della Scuola secondaria Superiore; Roberto M. Danese, in un dialogo con il lavoro pittorico di Stefano Mina, propone alcuni esempi di come i linguaggi espressivi visuali tipici del contemporaneo – il cinema innanzitutto – hanno reinterpretato il mito antico, creando prodotti artistici che sono formidabili strumenti per leggere il presente.

Ricca l’offerta serale di sabato 17 ottobre con una doppia proposta: Franco Arminio –poeta che si occupa da anni delle questioni relative allo spopolamento dei paesi- presenta il suo incontro coi generosi, una via di mezzo tra il rito e reading che ha portato con grande successo in giro per l’Italia durante l’estate. La poesia come lievito comunitario. (La cura dello sguardo, Teatro degli Atti ore 21.30); Armida&Fabrizio Loffredo, “polemico duo consanguineo” riminese, propongono Collezionare bufale Interviste algoritmiche impossibili: chiacchierata con il direttore di Pravda Today, un viaggio nell’universo delle fake news e delle post verità, fra invenzione e realtà (Museo della Città ore 21.00).

Sabato 17 e domenica 18 il calendario si arricchisce di due appuntamenti quotidiani dedicati all’“Incontro con l’autore” che vedono la presentazione delle ultime pubblicazioni di Vera Negri Zamagni, (Occidente), Giovanni Brizzi (Andare per le vie militari romane), Elisa Tosi Brandi (Sigismondo Pandolfo Malatesta), Andrea Santangelo (El Alamein).

In occasione del Festival, dal 17 al 25 ottobre, l’Ala Nuova del Museo della Città ospita la nuova mostra personale di Stefano Mina, Vocabolario naturale: ottanta opere pittoriche, di piccole dimensioni, che compongono una vera e propria collezione in cui lo sguardo dello spettatore può seguire una continua metamorfosi di soggetti e linguaggi, quasi una versione in pittura, per quanto riguarda la modalità espressiva, del poema ovidiano.

Il Festival si apre alla città con un nutrito calendario di percorsi guidati e con un programma di rievocazioni storiche a cura della Legio XIII Gemina Rubico che farà vivere gli spazi della Domus del Chirurgo  e del Giardino del Museo della Città intitolato a Khaled al-Asaad.

A fianco delle iniziative per gli adulti, torna mercoledì 14, sabato 17 e domenica 18 Piccolo Mondo Antico Festival che si rivolge ai più giovani con proposte nuove, inerenti il tema dell’edizione, ma anche con appuntamenti già collaudati. Il tutto all’insegna del gioco, della creatività e del divertimento.

Il Festival invaderà il cuore antico di Rimini trovando il suo polo principale nel Museo della Città e nei luoghi storici del centro urbano. Il partenariato con i Comuni del territorio e le loro significative e originali realtà museali – quali Bellaria-Igea Marina, Cattolica, Riccione, Santarcangelo, Verucchiodisegnerà una rete di eventi, raccolti all’interno di “Il Festival altrove”, capaci di mettere in luce le diverse vocazioni coinvolgendo adulti e ragazzi.

Le iniziative si svolgeranno nel rispetto delle procedure e delle misure di controllo anti Covid-19 per una fruizione ottimale in sicurezza.

Ciò comporterà un naturale contenimento dei presenti e la necessità di prenotare la partecipazione a tutti gli eventi, a iniziare da sabato 10 ottobre,  sui siti  antico.comune.rimini.it e, per gli eventi che si svolgono nei teatri, biglietteria.comune.rimini.it/home.aspx

La manifestazione è organizzata dal Comune di Rimini – Assessorato alla Cultura – Musei Comunali con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e con la Società editrice il Mulino, e si avvale della collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Rimini, della Biblioteca Civica Gambalunga e della Cineteca Comunale.

Per info: http://antico.comune.rimini.it/