“Bondi, che prestava servizio a Bologna, dopo l’8 settembre 1943 aderì, tra i primi, al movimento di liberazione – sottolinea il primo cittadino – e si arruolò in una formazione partigiana comandata da ufficiali dell’arma. Dopo essersi occupato del rifornimento di armi e di curare i contatti tra le forze combattenti sull’Appennino emiliano, venne ad affrontare il nemico nella sua montagna”.
Si distinse sempre per ardimento ed iniziativa “e, caposquadra, fu catturato il 12 gennaio 1945 nella zona di Secchio – prosegue Sassi – in un duro scontro con i tedeschi. Aveva ricevuto l’ordine di resistere ad oltranza con i suoi uomini, che dopo diverse ore furono però costretti a desistere. Riuscì a metterli in salvo, ma lui non ebbe la possibilità di fuggire. Fu imprigionato a Ciano d’Enza, dove fu fucilato il 26 gennaio, assieme ad altri cinque prigionieri”.
La commemorazione è indetta dal Comune in collaborazione con l’Unione montana, le associazioni partigiane Alpi-Apc ed Anpi, l’istituto Istoreco, la locale sezione dell’associazione nazionale carabinieri, gli alpini, la Croce verde e la Pro loco di Morsiano, nella cui sede, a conclusione, si terrà un momento conviviale e di intrattenimento con il “vin d’onore”.
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