Vietato sedersi! Viaggio tra sedie curiose e famose dei Castelli del Ducato

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Viaggio ai Castelli e Borghi di Vigoleno, Rivalta, Fontanellato, Soragna, al Museo Ebraico di Soragna e a Villa Dosi Delfini

PIACENZA – Dalla sedia dove posava la ballerina russa Anna Pavlova a Vigoleno alla kisse Elihau detta “Sedia di Elia”, conservata al Museo Ebraico Fausto Levi di Soragna. Dal trono feudale sovrastato da un imponente baldacchino con ornamenti dorati e drappeggi di velluto e broccato alla Rocca Meli Lupi di Soragna alle sedie in tessuto damascato, di colore giallo paglierino con lo stemma dei Sanvitale, alla Rocca di Fontanellato – sede del circuito dei 33 Castelli del Ducato – fino alla sedia-portantina per ammalati di gotta da utilizzare tra le mura domestiche nella Camera rossa del Conte Falcone al Castello di Rivalta dove è custodito anche il trono del Settecento, ricamato a piccolo punto, proveniente dalla bisnonna del proprietario del maniero sul fiume Trebbia Conte Orazio Zanardi, Fanny Barbiano di Belgioioso, dal Castello di Belgioioso. Da scoprire anche la barocca Villa Dosi Delfini a Pontremoli: all’interno della storica dimora nel Salone delle Feste c’è la portantina usata durante la visita nel 1714 del Duca di Parma Francesco I Farnese, soprattutto da sua moglie Dorotea Sofia di Neoburgo. Per chi vuole fare un viaggio da marzo a fine anno, un guizzo di curiosità può venire anche dai particolari: le sedie curiose e famose del circuito dei Castelli del Ducato. In itinerario fattibile in un fine settimana e combinabile come meglio i turisti ritengono, segnaliamo 6 luoghi d’arte da vedere al motto “Vietato sedersi! La Cultura sta in piedi!”

Sedie famose, sedie d’epoca, sedute, panche, scranni e seggiole speciali. La storia della sedia ha radici antichissime e identità culturale. Fino alla fine del quindicesimo secolo la sedia era una prerogativa riservata al clero e alle classi aristocratiche, comunque simbolo dell’autorità civile o religiosa. Poi ha conosciuto una evoluzione rapida diventando presto un mobile di largo utilizzo.

Il nostro viaggio tra alcune sedie famose e curiose dei Castelli del Ducato inizia dal teatrino in stile settecentesco realizzato negli anni Venti del Novecento al Castello di Vigoleno, nel romantico Borgo e Mastio Fortificato di Vigoleno (PC) sull’Appennino Tosco Emiliano, su commissione della principessa Maria Ruspoli di Gramont. La magica sedia è collocata proprio sul palco del teatrino – molto piccolo con soli dodici posti a sedere – nel piano nobile del castello. Immaginiamo languidamente seduta, in posa in vesti classiche, sulla nostra sedia la bellissima ballerina russa Anna Pavlova, famosa all’epoca, amica Alexandre Jacovleff da Pietroburgo a cui va il merito di avere realizzato il piccolo teatro nel castello, con decorazioni di gusto cinese, sua specialità. Ci sono alcune foto d’epoca dello studio Moreschi di Salsomaggiore da cui emerge la familiarità tra Pavlova e Jacovleff. Vi è una fotografia. E’ curioso che proprio un ritratto della Pavlova dipinto da Jacovleff sia conservato nel Museo d’Arte Moderna di Parigi. Che sia quello realizzato a Vigoleno? Il teatrino rientra tra i teatri storici riconosciuti e censiti dall’Istituto dei Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna. Vuoi visitare Vigoleno? info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it

Nel magnifico Castello di Rivalta (PC) sul fiume Trebbia, nel grande salone d’onore, accanto a splendide armature da sempre grande passione insieme a spade e divise d’epoca del Conte Orazio Zanardi Landi, proprietario del maniero, si trovano 8 “troni” o sedie antiche originali della fine del Seicento, in pelle e legno d’epoca. Possiamo immaginare seduto su queste sedie di rappresentanza nel Settecento il marchese Giuseppe Landi colui che riuscì a trasformare il castello da dimora difensiva a residenza nobiliare, insieme ad architetti e giardinieri a decidere le sorti della roccaforte. Suscita curiosità tra i turisti la sedia-portantina per ammalati di gotta da utilizzare tra le mura domestiche, datata al 1600, nella Camera rossa del Conte Falcone. Vuoi visitare il Castello di Rivalta? info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it

Un’altra speciale sedia, kisse Elihau detta “Sedia di Elia”, conservata al Museo Ebraico Fausto Levi di Soragna (PR) a pochi passi dalla splendida Rocca Meli Lupi. Ottocentesca, è conservata nella sala delle tradizioni dove sono conservati tutti gli oggetti che vengono utilizzati per la celebrazione religiosa domestica e che fanno capo al ciclo delle feste annuali o al ciclo della vita. La sala è volutamente allestita come una casa, con le tavole apparecchiate di Shabbat e di Pesach, la Pasqua ebraica, in modo che i visitatori possano cogliere l’anima del Museo Ebraico di Soragna, non a caso da sempre chiamato la Casa grande degli Hebrei. La sedia di Elia è un oggetto tipico della ritualità ebraica e si trova comunemente nelle sinagoghe. Viene utilizzato durante la cerimonia di circoncisione dei neonati (Brit Milà). Il bambino è posto su questa sedia, poiché la tradizione narra che Elia il profeta presenzi seduto su questa sedia ogni Cerimonia di circoncisione e che un giorno vedrà finalmente posarsi il Messia (Mashiach) su una di esse. La sedia del Museo di Soragna è un oggetto antico ma che viene utilizzato ancora oggi nelle cerimonie. Vuoi visitare la Rocca Meli Lupi? info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it

Più che due sedie sono un vero e proprio simbolico “trono dorato”: si trova nella magnifica Rocca Meli Lupi di Soragna (PR) in uno splendido ambiente tappezzato da broccati e velluti di Genova. Vicino al monumentale camino, in cui gli stemmi dei Meli Lupi e dei Rossi figurano uniti, si apre infatti una porta che dà accesso alla Sala del Trono. Il trono feudale, ora rappresentato da due poltrone, è sovrastato da un imponente baldacchino con ornamenti dorati e drappeggi di velluto e broccato. Da notare i due tavoli di ebano con due stipi dell’epoca intarsiati con avorio, madreperla e corallo: l’insieme è sostenuto da eleganti figure marine a tutto tondo in legno dorato. Pregevoli anche i ritratti di Giampaolo e Ottavia Meli Lupi con cornici finemente intagliate. Sono decisamente interessanti anche le statue in legno di Lorenzo Aili, artista trentino naturalizzatosi parmense, rappresentanti la Primavera e l’Autunno, che fanno serie con quelle raffiguranti l’Inverno e l’Estate poste invece nella Camera Nuziale. Vuoi visitare la Rocca Meli Lupi? info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it

Fresche di restauro sono le 8 sedie in legno intagliato nella sala da pranzo della Rocca Sanvitale di Fontanellato (PR), visibili sotto alle grandi nature morte a tema enogastronomico dipinte da Felice Boselli. Rivestite in tessuto damascato, di colore giallo paglierino con lo stemma dei Sanvitale e un motivo floreale, risalgono al XVII secolo. Immaginiamo essersi seduto su queste sedie il Conte Alfonso Sanvitale mentre pensava a dettare le regole di pesca dei gamberi e dei pesci d’acqua dolce dalla grande peschiera, o fossato, che ancora circonda il castello. Restaurate dal Comune di Fontanellato con incarico alla ditta RT Restauro tessile di Albinea di Reggio Emilia – che dove è stato possibile ha mantenuto il filato originale – sono visibili nella bella sala da cui è possibile accedere al Loggiato della Rocca. Vuoi visitare il Castello di Fontanellato? info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it

Anche a Villa Dosi Delfini ai Chiosi, a Pontremoli (MS), dimora storica vicino al Castello del Piagnaro, si trova una portantina settecentesca collocata nel Salone delle Feste sui cui le ave dei Marchesi Dosi Delfini si facevano trasportare: lo stile è Barocco ed il periodo a cui possono essere datate è fine Seicento – prime decadi del Settecento. “Questa portantina è stata sicuramente usata durante la visita nel 1714 del Duca di Parma Francesco I Farnese e soprattutto di sua moglie Dorotea Sofia di Neoburgo – spiega il Marchese Nicolò Dosi Delfini, attuale proprietario della dimora storica – Erano le dame che andavano sulla portantina ed i cavalieri evidentemente a cavallo. Sicuramente è stata usata dalla moglie di Guseppe Antonio (1679-1769) , Marcella Bertucci di Borgotaro (1693-1716) durante la visita al Convento dei Cappuccini descritta dalla relazione della citata visita. Probabilmente la duchessa Farnese si era presentata già con le sue portantine”. Vuoi visitare Villa Dosi Delfini? info@castellidelducato.it –www.castellidelducato.it
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