Vecchione Partecipato 2019 (FOTO)

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BOLOGNA – Il falò del Vecchione è un rito collettivo che fa stringere tutta i bolognesi insieme nella notte di Capodanno. Cantieri Meticci – a cui è affidato dal Comune il progetto del Vecchione – ha deciso di rendere questo momento di condivisione più lungo e partecipato, invitando tutta la cittadinanza a costruire insieme la struttura, in un percorso di laboratori.

I laboratori di costruzione del Vecchione a cura di Cantieri Meticci sono iniziati e tanti bolognesi vecchi e nuovi stanno venendo nell’ officina allestita al DumBo, in via Casarini 19, per creare, riempire e decorare dei cassetti che diventeranno i mattoni con cui costruire la scultura del Vecchione.

Ogni cassetto è una piccola opera d’arte che diventerà un pezzetto del Vecchione, ma che porta dentro di sé anche un pezzetto di chi lo ha costruito: le sue paure, le sue esperienze, i suoi antidoti per un futuro migliore nel nuovo anno. Insieme agli artisti di Cantieri Meticci, infatti, i cittadini potranno incidere su foglie di lamiera e metallo parole e frasi riferite a qualcosa di cui vorrebbero prendersi cura nel nuovo anno. Perché sul metallo? Perché così le incisioni resisteranno al rogo della mezzanotte in Piazza Maggiore.

Per partecipare alla costruzione del vecchione basta presentarsi a DumBo il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 e il sabato dalle 14.30 fino alle 18.30. I laboratori sono gratuiti per tutte e tutti – benvenuti gruppi, associazioni e scolaresche.

Tutte le info: info@cantierimeticci.it / 339 5972782 / www.cantierimeticci.it

Inserito nel programma del Capodanno de Comune di Bologna, il Vecchione 2019, è un’opera partecipata a cura di Cantieri Meticci che, dopo l’edizione 2018 rilancia alla città la chiamata a costruire, tutti insieme, il grande fantoccio che brucerà in Piazza Maggiore nel rogo bene augurante della mezzanotte. I lavori per realizzare il Vecchione sono già cominciati, nelle scorse settimane, infatti, Cantieri Meticci ha attivato alcuni laboratori in quattro quartieri della città (Navile, Borgo-Reno, Savena, Porto-Saragozza) coinvolgendo oltre 500 persone tra anziani, bambini, e membri delle comunità straniere.