San Mauro Pascoli

Un libro e un cd sull’omicidio di Ruggero Pascoli

La s-ciuptèda (La fucilata), monologhi nel dialetto di San Mauro Pascoli di Gianfranco Miro Gori, letture di Elena Bucci, musiche di Luigi Ceccarelli e Paolo Ravaglia. La presentazione sabato 19 gennaio a San Mauro Pascoli

SAN MAURO PASCOLI (FC) – In libreria per le edizioni Interno4, cd e libro che narrano in versi uno degli omicidi impuniti più famosi della letteratura italiana: “La s-ciuptèda (La fucilata). Monologhi nel dialetto di San Mauro”. Libro e cd saranno presentati per la prima volta al pubblico a San Mauro Pascoli alla Torre sabato 19 gennaio alle ore 17 nell’ambito della Festa de Bagòin.

Il 10 agosto del 1867 Ruggero Pascoli viene ucciso in un’imboscata mentre ritorna a casa in calesse. Il delitto, che risuona nell’immortale poesia di suo figlio Giovanni – basti citare le assai note X agosto e La cavalla storna, che tutti ricordiamo come “cavallina storna” direttamente dai versi pascoliani -, resta impunito. Negli anni che seguono, vengono pubblicate molte ricerche e avanzate diverse ipotesi sulla sua genesi e modi. L’ultima delle quali è Il complotto di Rosita Boschetti.

Alla vicenda ritornano i monologhi di La s-ciuptèda che sono in parte frutto d’invenzione e in parte si basano su documenti scritti e racconti orali. Composti nel dialetto romagnolo di San Mauro Pascoli, la lingua nella quale sono accaduti e della quale hanno bisogno per essere rievocati, danno voce ai protagonisti veri o presunti: e’ mórt ’mazè (il morto ammazzato), l’asasòin (l’assassino), la vèdva (la vedova), i urfan: la Ghita e Giacòun (gli orfani: la Margherita e Giacomo, che erano i maggiori), e’ mandènt (il mandante). Ai protagonisti corrispondono brevi voci di persone in relazione con loro. Al primo, e’ mórt ’mazè, e’ garzòun (il garzone). Al secondo l’asasòin dl’asasòin (l’assassino dell’assassino). Alla terza al surèli (le sorelle). Ai quarti i fradél (i fratelli). Al quinto i samauróis (i sammauresi).

Il 3 agosto del 2017, sette giorni avanti lo scoccare del 150° anniversario dell’omicidio di Ruggero Pascoli, è andata in scena grazie a Sammauroindustria, con grande successo, nel Giardino di Casa Pascoli, una lettura in musica di La s-ciuptèda di Gianfranco Miro Gori, con la voce e la regia di Elena Bucci, l’elettronica e la regia del suono di Luigi Ceccarelli, i clarinetti (e non solo) di Paolo Ravaglia.

Il cd, che riproduce quella serata, è accompagnato dal libro coi versi in dialetto e traduzione italiana e arricchito dalle fotografie di Werther Vincenzi.

La prima presentazione pubblica del libro e del cd avverrà a San Mauro Pascoli sabato 19 gennaio alle ore 17 alla Torre (Piano Nobile). Saranno presenti la sindaca Luciana Garbuglia, Luigi Ceccarelli e Paola Ravaglia autori delle musiche, e Miro Gori autore dei testi.

Schede biografiche

Elena Bucci
Attrice, regista, autrice, si è formata nella compagnia di Leo de Berardinis. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere, per la quale ha creato, diretto e interpretato spettacoli spaziando da scritture originali a drammaturgie classiche e contemporanee, da commistioni tra diversi codici artistici a eventi per il recupero di spazi dimenticati. E’ autrice di drammaturgie originali spesso intrecciate alla musica registrate per radio e televisione nazionali. Coltiva un rapporto speciale con la Romagna, sua terra d’origine, dove ha realizzato progetti di teatro in musica in luoghi d’arte dedicati a poeti e scrittori. Ha ricevuto tra gli altri il Premio Hystrio-ANCT, il Premio Eleonora Duse, due Premi Ubu come migliore attrice protagonista e non protagonista, e, per la compagnia, il Premio ETI Olimpici del Teatro, il Premio Hystrio Altre Muse, il Premio Viviani. Ha lavorato come attrice con Roberto Latini, Valter Malosti, Mario Martone, Claudio Morganti, Cesare Ronconi; al cinema con Pappi Corsicato, Raoul Ruiz, Tonino de Bernardi, Luca Guadagnino (Chiamami con il tuo nome, candidato all’Oscar nel 2017). www.lebellebandiere.it buccielena.blogspot.it

Luigi Ceccarelli
Si dedica fin dagli anni ’70 alla composizione musicale elettroacustica con particolare attenzione allo spazio sonoro ottenendo diversi premi internazionali. Oltre all’ambito prettamente musicale, si dedica al teatro musicale e alla musica per la danza in ambito internazionale. Ha realizzato anche colonne sonore cinematografiche, ed è tra i soci fondatori di Edison Studio con cui ha e ricreato le colonne sonore di alcuni capolavori dell’epoca del cinema muto, ricevendo il premio AITS per il film Inferno. E’ titolare della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Musica di Latina

Gianfranco “Miro” Gori
Detto Miro in ricordo dello zio partigiano della 29ª brigata Gap, è nato a San Mauro Pascoli, comune di cui è stato sindaco. Ha ideato e diretto la Cineteca del comune di Rimini e organizzato festival cinematografici e manifestazioni culturali in Italia e all’estero. Autore di non pochi libri di cinema (da ultimi: Le radici di Fellini romagnolo del mondo, Il Ponte Vecchio, 2016; Il cinema nel fascismo, curatela con Carlo De Maria, Bradypus, 2017), si è occupato di Pascoli e Secondo Casadei. Ha scritto un romanzo (Senza movente, Mobydick, 2000) e quattro raccolte di versi in dialetto romagnolo (Strafócc, Chiamami Città, 1995; Gnént, Pazzini, 1998; Cantèdi, Mobydick, 2008; E’ cino, la gran bòta, la s-ciuptèda, Fara, 2015)

Paolo Ravaglia
Docente titolare delle cattedre di clarinetto classico e clarinetto jazz al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna. Versatile polistrumentista, ha approfondito tutto il repertorio per clarinetto, dalla musica d’avanguardia ai clarinetti antichi e chalumeaux, dalla musica afro-americana alle ance semplici popolari. Ha suonato quasi dappertutto. È clarinetto principale della PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble) di Roma e membro di Alter Ego, che occupa un posto di rilievo nell’ambito degli ensemble cameristici europei specializzati nell’interpretazione della musica contemporanea. Instancabile esecutore e ricercatore anche nel campo della musica sperimentale non accademica (qualsiasi cosa questa frase voglia dire), di solito preferisce suonare solo la musica che gli piace e possibilmente in compagnia di persone simpatiche. Non è facile ma è si diverte solo così.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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