MARZABOTTO (BO) -Condoglianze.
Oggi, 21 aprile 2025, si sente già il peso del domani. Oggi è morto, questo mio Papa latinoamericano, che ha sempre rivolto lo sguardo ai più deboli, gli ultimi, agli scartati, ai malati, ai migranti, alle donne vittime di violenza… Ha sempre rifiutato la comodità del potere, scegliendo la strada giusta, non quella più semplice. Si può dire che ha vissuto resistendo. È stato una voce fuori dal coro delle dinamiche di potere. Ha difeso la pace, esponendosi su tematiche scomode.
Vedo ancora Papa Francesco con le sue mani che coprono i suoi occhi e il suo viso; nascondeva tra le mani gli occhi perché in loro la sua anima piangeva. Papa Francesco si pentiva e chiedeva scusa quando sbagliava, era un angelo umano.
Il mio Papa latinoamericano, ha difeso la dignità di ogni persona, senza esclusioni, promosso la giustizia sociale, sapendo che la coscienza personale è più forte della convenienza o della paura.
La fede vive nei gesti!
Per Papa Francesco
E guardare l’alba
fatta di tempo e lacrime
per ricordare come si bagnano
i volti che passano come l’acqua.
E guardare e sentire nel segno
simbolo sacro del sapere
che non perdiamo che la morte
e ogni gesto che ci chiama al simbolo
È poesia nel sorriso di una fede,
anche essa ci chiama per rivelarci
il nostro stesso volto che ritorna
come l’alba e il tramonto.
Un triste oro nelle parole
racconta di umanità che contrasta
guerra, violenza, fame, e ci dà
La libertà in quello che ci lascia
un Papa con la sua propria sostanza
che ricorda un noi vale di più di un “Io”
e che molto sangue sta ancora correndo
dalle ferite chiuse e con la sola ombra
di un angelo che se ne va,
si annuncia un angelo che nasce.
Yuleisy Cruz Lezcano