L’episodio, avvenuto a metà ottobre scorso aveva visto come vittima una signora riminese, che a bordo della sua auto stava circolando su Via Circonvallazione. Fermatasi al semaforo, la donna è stata tamponata da una Golf: l’impatto è stato di una violenza tale che la Golf è rimasta incastrata sotto il veicolo guidato dalla signora. Un incidente come tanti, se non fosse che il conducente colpevole del tamponamento ha innestato la retromarcia, ha liberato la sua auto e si è allontanato velocemente senza lasciare i dati alla controparte e soprattutto senza sincerarsi delle condizioni di salute della persona danneggiata. La donna è comunque riuscita a fotografare la targa del veicolo durante la fuga, consentendo così agli agenti intervenuti per i rilievi di risalire all’abitazione del proprietario del veicolo. A casa dell’uomo però gli agenti non hanno trovato nessuno, nonostante i ripetuti passaggi anche nei giorni successivi.
Le indagini, durate alcuni mesi sembravano doversi chiudere con un “nulla di fatto”, in quanto il proprietario della Golf, un cittadino italiano di 43 anni, pochi giorni dopo il sinistro aveva denunciato il furto del mezzo sostenendo di non essere lui alla guida del veicolo al momento dell’incidente. Il veicolo era stato poi ritrovato abbandonato a Milano Marittima, inspiegabilmente chiuso a chiave.
La descrizione fatta dalla vittima del responsabile del tamponamento che coincideva con quella del proprietario del veicolo e la presenza di una denuncia di furto anomala, in quanto presentata tre giorni dopo il sinistro, ha portato la Polizia Locale a richiedere all’autorità giudiziaria la possibilità di verificare la presenza sul luogo del sinistro del colpevole attraverso la tracciatura dell’utenza telefonica. Ottenuto il via libera dall’Autorità Giudiziaria gli incroci restituiti dalla banca dati hanno confermato le ipotesi degli inquirenti. Le triangolazioni delle celle telefoniche hanno infatti confermato la presenza sul posto al momento del sinistro del telefono del proprietario della Golf che non poteva più dirsi a quel punto estraneo all’incidente. L’uomo è stato quindi deferito all’autorità giudiziaria per i reati di fuga da incidente, lesioni personali gravissime e simulazione di reato.
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