Modena

“Sognalib(e)ro”, i lettori in carcere hanno scelto “L’arminuta”

Nella serata finale di venerdì 8 febbraio al Teatro delle Passioni premiata Donatella di Pietrantonio e, per gli inediti, tre detenuti da tre città diverse per poesia, racconto e romanzo

MODENA – Tra i 26 inediti presentati in concorso alla prima edizione del premio letterario per le carceri italiane “Sognalib(e)ro” promosso dal Comune di Modena, la giuria degli scrittori affermati ha individuato tre vincitori. Per il racconto, Giuseppe Musumeci della casa circondariale di Pisa; per la poesia, Pietro Citterio della casa di reclusione di Milano-Opera; per il romanzo, Roberto Ceresa della casa circondariale di Torino, che vedrà il suo lavoro pubblicato in e-book dall’editore Giunti. Gli altri vincitori e altri concorrenti saranno invece pubblicati in e-book dalla casa editrice civica digitale “Il Dondolo” del Comune di Modena diretta da Beppe Cottafavi. Per la sezione narrativa, che chiedeva ai gruppi di lettura nelle carceri di scegliere tra tre libri indicati dalla giuria del premio, ha vinto Donatella di Pietrantonio con “L’arminuta” (Einaudi), prescelta rispetto a Antonella Lattanzi con “Una storia nera” (Mondadori) e Umberto Pasti con “Perduto in paradiso” (Bompiani).

Sono i verdetti emersi nella serata finale del premio letterario “Sognalib(e)ro” per carceri italiane, promosso dal Comune di Modena con Direzione generale del Ministero della Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria (in sala Marco Bonfiglioli, dirigente del Provveditorato amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche con Nicoletta Saporito, per la Casa circondariale di Modena), Giunti editore (rappresentato dal direttore editoriale Antonio Franchini), e con il sostegno di BPER Banca (rappresentata dal vicedirettore vicario Eugenio Garavini). Una serata molto partecipata, trascorsa fra premiazioni, ospiti, letture e teatro venerdì 8 febbraio al Teatro delle Passioni di Modena, condotta da Bruno Ventavoli, giornalista direttore e ideatore del premio, nel segno del principale obiettivo: promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari dimostrando che possono essere strumento di riabilitazione, principio sancito dalla Costituzione.

Gianpietro Cavazza, vicesindaco di Modena e assessore alla Cultura, ha illustrato il progetto sottolineandone il rilievo umano, culturale e sociale perché, ha detto, “scrittura e lettura sono atti di libertà, creatività e fanno riflettere anche sulla propria storia”. Cavazza ha espresso soddisfazione per il percorso che, ha ricordato “si è avvantaggiato dalla possibilità di mettere insieme tante parti, istituzioni e volontari, che già contribuiscono a costruire ponti tra carcere e città, dimostrando che fare squadra anche con cultura, economia e sociale si può, si deve e funziona”.

Donatella Di Pietrantonio, che ha ricevuto anche il premio BPER Banca, ha ricordato quali siano stati “i libri della sua vita”, che ora saranno donati dagli organizzatori alle biblioteche delle carceri partecipanti al premio. Dalle emozioni del primo, ovvero “Piccole donne” di Alcott a “Fontamara” di Ignazio Silone, da “Il corpo umano” di Paolo Giordano a “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar, di cui ha citato un celebre passo: “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.

L’attestato e la medaglia del Comune di Modena, vista l’impossibilità dei detenuti vincitori a partecipare, sono stati affidati dal vicesindaco Cavazza a Bonfiglioli, che ha espresso soddisfazione e invitato a proseguire nel percorso intrapreso, richiesta espressa anche dai detenuti attori di Sant’Anna e Castelfranco, che hanno animato la serata leggendo riflessioni, giudizi e motivazioni del voto dei detenuti di altre carceri, per poi recitare, con la regia di Stefano Tè nella rappresentazione finale.

In scena, con gli attori del carcere e attori e allievi, “Padri e Figli/primo studio”, nuova produzione Teatro dei Venti in collaborazione, con Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, Casa Circondariale di Modena e Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia (il teatro in carcere è sostenuto anche dal Comune di Modena).

Sono stati 96 i detenuti dei gruppi di lettura in carcere che hanno partecipato alle due sezioni del premio “Sognalib(e)ro”. Ventisei gli scritti presentati e otto gli istituti aderenti (Modena, Milano – Opera, Trapani – Cerulli, Torino – Lorusso e Cutugno, Brindisi, e tre femminili: Pisa, Pozzuoli e Roma Rebibbia –Stefanini).

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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