Si monitora via Emilia ovest dopo adeguamento

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L’assessora Filippi ha risposto all’interrogazione di Giacobazzi (FI): “Verifiche sugli effetti del riassetto semaforico. Serve tempo per la ridistribuzione dei flussi veicolari”

MODENA – “In via Emilia ovest è in corso un monitoraggio sugli effetti del nuovo assetto stradale e dell’adeguamento semaforico effettuato nell’ambito di un piano di revisioni su alcuni nodi critici in città, volto a migliorare lo smaltimento dei flussi, in particolare del servizio di trasporto pubblico. Serve tempo, comunque, per la ridistribuzione dei flussi veicolari rispetto alle nuove capacità della strada”.

Lo ha affermato l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 gennaio rispondendo all’interrogazione del consigliere Piergiulio Giacobazzi (FI) sulla viabilità di via Emilia ovest, nel tratto tra largo Sant’Agostino e l’incrocio con viale Italia.

Il consigliere, in particolare, ha chiesto se è intenzione dell’Amministrazione intervenire, e in che modo, per risolvere il problema di traffico nel tratto: “Le modifiche alla viabilità nel tratto – ha affermato – hanno portato a una diminuzione dello spazio di transito e a un forte rallentamento che spesso sfocia in veri e propri ingorghi”. Il consigliere ha quindi domandato quante segnalazioni il Comune abbia ricevuto in merito, quali risposte abbia fornito, e, nel caso il Comune non abbia intenzione di modificare la nuova viabilità, quale sia il motivo.

“La realizzazione della nuova ciclabile monodirezionale su corsia riservata ricavata da carreggiata sul lato nord – ha sottolineato Filippi – ha portato inevitabilmente a una rimodulazione della carreggiata stradale, con una modesta riduzione dello spazio a disposizione per le corsie veicolari motorizzate che, a ogni modo, risulta tuttora di ampiezza adeguata e a norma per le due corsie veicolari. La ciclabile esistente sul lato sud – ha aggiunto – originariamente bidirezionale, non risultava più adeguata alle normative vigenti e alle mutate esigenze di circolazione, soprattutto nell’ottica di indirizzare una quota ancor più ampia di spostamenti verso la scelta della bicicletta, coerentemente con quanto disposto dal Pums 2030. Tali percorsi risultano inoltre particolarmente funzionali anche a garantire il rispetto della distanza sociale in questo momento storico di emergenza sanitaria da Covid-19”. L’assessora ha ricordato che l’intervento è uno dei tre effettuati relativi, alla Mobilità d’emergenza, approvati dalla Giunta comunale in relazione all’emergenza sanitaria e realizzati attraverso i finanziamenti regionali derivanti dal progetto “Bike to work per la III fase del Covid-19” della Regione Emilia-Romagna. “Nel tratto – ha proseguito – è stata prediletta la realizzazione di percorsi di tipo monodirezione sugli spazi stradali già a disposizione nell’ottica di predisporre nel più breve tempo possibile e con una spesa relativamente limitata percorsi efficienti e idonei anche a garantire il rispetto della distanza sociale”.

Filippi ha infine comunicato che, “con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza da parte dei cittadini nella circolazione su strada e contribuire a incentivare l’uso di mezzi ecologicamente sostenibili”, è stata recentemente pubblicata la sezione del sito del Comune di Modena “Muoversi in bici a Modena” (www.comune.modena.it/servizi/mobilita-e-trasporti/mobilita-ciclistica/muoversi-in-bici-a-modena) con tutte le novità attinenti alla mobilità ciclabile e un video, realizzato dalla Polizia locale, che chiarisce la corretta modalità di utilizzo di corsie ciclabili, piste ciclabili in carreggiata e case avanzate.

Aprendo il dibattito dopo la trasformazione in interpellanza, per Lega Modena Barbara Moretti ha segnalato che gli interventi “non sono serviti a risolvere i problemi di congestione del traffico”, come evidenziato anche “dai conducenti degli autobus”. La consigliera ha sottolineato inoltre la “pericolosità delle nuove piste ciclabili all’interno delle corsie, non adeguatamente separate dalle auto”. Dopo aver ricordato “l’importanza di incentivare la mobilità sostenibile”, Giovanni Bertoldi ha rilevato che “gli interventi su via Emilia ovest hanno peggiorato la situazione del traffico: le ricadute riguardano l’inquinamento ambientale, i consumi dei veicoli e le perdite di tempo dei cittadini”. Si è trattato insomma di un’operazione “realizzata male: il Comune ripristini la situazione”.

Per il Pd, Lucia Connola ha messo l’accento sulla funzione delle nuove ciclabili: “Non tolgono spazio alle auto – ha affermato – ma lo danno, invece, a chi ha diritto di spostarsi con un veicolo sostenibile”. Per la consigliera occorre un cambiamento culturale: “Dobbiamo parlare di persone che hanno bisogno di muoversi, anziché privilegiare un mezzo o un altro”. Per Antonio Carpentieri è necessario “proteggere la categoria più debole sulle strade e allo stesso tempo più sostenibile, ovvero i ciclisti”. Il sostegno alla mobilità dolce ciclo-pedonale è stato “confermato anche dal Consiglio” con l’approvazione del Pums e le nuove ciclabili in carreggiata costituiscono “una scelta innovativa già utilizzata in altre città come Amsterdam”.

Anche per Paola Aime (Europa verde – Verdi) serve un cambio di mentalità: “La città del futuro ipotizzata anche dal Pums – ha dichiarato – prevede una mobilità mista crescente, che però oggi mi pare più lontana del previsto”. La consigliera ha perciò suggerito di incentivare “spostamenti sempre più legati alla bicicletta, anziché continuare a parlare dei diritti delle automobili”.

In replica, il consigliere Giacobazzi ha precisato che i disagi su via Emilia ovest vengono segnalati da chi vive quotidianamente le strade, “come gli autisti dei bus: è una contraddizione che questi mezzi siano penalizzati, visto che dovrebbero rappresentare un’alternativa alle auto”. Giacobazzi ha invocato quindi “interventi significativi sul tratto: con queste condizioni di traffico, ovvero le auto incolonnate a due passi dal centro storico, le ricadute ambientali sono evidenti”.

Nella replica, l’assessora Filippi ha infine aggiunto che la scelta per via Emilia ovest si inserisce nell’ambito di “una mobilità diversa che dà maggiore spazio alle persone, a chi si muove a piedi o in bici”, sottolineando comunque che “la corsia preferenziale per gli autobus non ha subìto variazioni” e auspicando che i cittadini “scelgano sempre di più il trasporto pubblico locale”.