La dolorosa decisione di sospendere l’attività scolastica in presenza nasce in un contesto di emergenza sanitaria che ha dimensioni difficili da prevedere fino a poche settimane fa.
Nei giorni scorsi la discussione a livello regionale è stata complessa e articolata, perché tutte le forze politiche, sociali e istituzionali, in primo luogo le scuole, in questi mesi si sono battute per garantire la didattica in presenza nella massima percentuale possibile e nel completo rispetto delle condizioni di sicurezza sanitaria.
Di fronte, però, ad una diffusione del contagio così veloce, con una netta prevalenza della “variante inglese” e che nell’ultimo mese ha interessato in misura maggioritaria la fascia di popolazione più giovane, è stato necessario un rinnovato senso di responsabilità, che ha portato la Regione a prendere questa decisione, difficile, ma indispensabile.
La nostra provincia è, per il momento, in una situazione meno critica rispetto ad altre, il che, per esempio, consente, almeno per ora, di mantenere aperti i servizi educativi rivolti ai bambini dagli 0 ai 6 anni e di garantire le attività di laboratorio necessarie e l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Tuttavia, la progressione dei contagi nelle province confinanti non consente di abbassare la guardia.
Ci auguriamo che la rinuncia alla didattica in presenza nelle scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado possa essere una misura transitoria, nell’attesa che una progressione veloce del piano vaccinale contribuisca ad avvicinarci alla soluzione del problema. Siamo però consapevoli che il sacrificio della scuola, di famiglie, studenti e personale, sarà inutile se, fuori di essa, non si farà strada la giusta percezione della gravità del momento e la convinzione che tutti devono e dovranno fare la propria parte per contribuire al risultato comune.
In quest’ottica, auspichiamo che le attuali, rigide limitazioni ci portino più in fretta all’obiettivo di limitare i contagi. La scuola, da parte sua, farà di tutto perché questa fase rappresenti comunque un periodo di attività didattica e di effettivo scambio educativo, anche grazie ai passi in avanti che tutti gli Istituti hanno fatto in quest’ultimo anno nel campo della Didattica Digitale.
Sappiamo bene che la scuola è prima di tutto “scuola in presenza” e proprio per questo vogliamo operare per riconquistare questo obiettivo, in sicurezza, il più presto possibile.
Giorgio Zanni
Presidente Provincia di Reggio Emilia
Luca Vecchi
Sindaco di Reggio Emilia
Ilenia Malavasi
Vicepresidente con delega alla scuola Provincia di Reggio Emilia
Raffaella Curioni
Assessore all’Istruzione Comune di Reggio Emilia
Paolo Bernardi
Dirigente Ufficio Scolastico Regionale E-R
Ufficio XI – Ambito Territoriale Reggio Emilia
Paola Campo
Fausto Fiorani
Coordinatori delle Reti di scuole del primo e del secondo ciclo Provincia di Reggio Emilia
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