Sciopero nazionale: piscine chiuse a Parma Domenica 6 Febbraio 2022

84
Ercole Negri

Sport Center Polisportiva, Coopernuoto e Nuova sportiva hanno aderito alla giornata di chiusura nazionale indetta dal Coordinamento delle Associazioni dei Gestori di Impianti Natatori per protestare contro il silenzio delle istituzioni

PARMAPiscine parmigiane chiuse Domenica 6 Febbraio 2021. Sport Center Polisportiva, Coopernuoto e Nuova Sportiva hanno aderito, insieme al Coordinamento delle Piscine ER, alla giornata di chiusura nazionale indetta dal Coordinamento delle Associazioni dei Gestori Impianti Natatori, per protestare contro il silenzio delle istituzioni.

Il 60% in media della perdita del fatturato e 180mila euro di rincari annui su un singolo impianto sono solo alcuni dei numeri della crisi delle piscine italiane tra cui quelle parmigiane. Allo stato attuale il comparto delle piscine sembra non interessare alle istituzioni: i vari decreti ristori hanno somministrato somme che non arrivano al 5% dei ricavi annuali e alla luce della riduzione del 50% dell’utenza a causa della 4° ondata non si intravvedono sostegni e nemmeno tavoli di discussione per affrontare il problema.

Renato Baladelli, Presidente Sport Center Polisportiva, gestore degli impianti Ercole Negri e Giacomo Ferrari: “Dopo 10 mesi di chiusura su 23 di pandemia, siamo stati i primi a chiudere, e gli ultimi ad aprire. E nonostante abbiamo imposto l’obbligo del Super Green pass lavoriamo ancora al 40% della capienza in ragione dei limiti Covid mai allentati. Contemporaneamente aumentano le spese e i sostegni per tutti sono stati ridicoli. A noi è arrivato qualcosina in più rispetto ad altri gestori grazie al Comune di Parma, tra i pochi in Italia, che ha elargito un fondo perduto per le Società Sportive, in base al numero dei tesserati. Le perdite restano incolmabili e non è più accettabile e sostenibile proseguire nel silenzio delle istituzioni nazionali. Noi come gli altri colleghi di Coopernuoto e Nuova Sportiva, gestiamo impianti comunali con tariffe imposte perché devono essere luoghi al servizio di tutti i cittadini e del loro benessere. Paghiamo anni di una cultura sportiva legata alla salute inesistente nella politica del nostro paese. I gestori di impianti sono considerati solo dei portinai mentre il loro ruolo è quello di garantire la sicurezza del bene pubblico e la qualità del servizio al cittadino che vuole stare bene. Peccato perché una piscina è qualcosa di più di quattro mura e i cittadini che vengono a nuotare ne sono ben consapevoli”.

Gianluca Gualdi, Presidente Coopernuoto, gestore dell’impianto Giulio Onesti

“È veramente con tristezza e una stretta al cuore che domenica 6 febbraio abbiamo deciso di aderire all’iniziativa del Coordinamento Nazionale dei Gestori di Impianti Natatori.

Dopo 2 anni di pandemia con 10 mesi di chiusura degli impianti, ristori inferiori al 3% del fatturato, protocolli che dimezzano le presenze degli impianti era inevitabile arrivare a una soluzione del genere, con l’intento di portare all’attenzione delle Istituzioni a tutti i livelli della situazione drammatica in cui si trovano gli impianti natatori. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Parma per i contributi elargiti nei confronti della nostra categoria, purtroppo le perdite per il nostro comparto sono di una dimensione tale che occorre intervenire immediatamente con ristori importanti a livello Nazionale e riforme economiche strutturali per permettere al nostro settore di sopravvivere e ai lavoratori di mantenere il proprio lavoro ora messo in discussione. Con questa iniziativa speriamo che la Politica e le Istituzioni si ricordino di noi e che ci diano il loro appoggio, che intervengano con la stessa velocità con cui si mostrano a fianco dei nostri campioni dopo i loro successi sportivi”.

Luca Bosi, vice-Presidente Nuova Sportiva, gestore dell’impianto Martino Pizzetti:
“Facciamo questa battaglia nel totale interesse dei nostri dipendenti, dei nostri collaboratori e, primi tra tutti, dei nostri utenti. Chiudere un impianto, seppur per una sola giornata, è un atto che non avremmo mai voluto fare perché sappiamo quanto sia importante il servizio che ogni giorno eroghiamo, ma giunti a questo punto non abbiamo alternative perché avanti così il comparto rischia l’estinzione. Ci piacerebbe, e lo chiediamo con forza, avere i nostri utenti vicini a noi (sappiamo di poterci contare) e, soprattutto, contare sulle pubbliche amministrazioni (a partire dal Comune di Parma che ha sempre dimostrato sensibilità verso il mondo dello sport) affinchè portino a Regione e Governo le nostre istanze al fine di trovare soluzioni immediate e concrete per la continuità del nuoto, che è sinonimo di benessere, salute e crescita”.