Rimini

Ritratto di Michelangelo, scultura attribuita a Daniele da Volterra, dai Musei di Rimini alla Galleria dell’Accademia di Firenze

Giambologna-Busto di Michelangelo – Ph Paritani

RIMINI – Dal Museo della città di Rimini alla Galleria dell’Accademia di Firenze, prestigiosa istituzione museale fiorentina, sede del maggior numero di sculture di Michelangelo al mondo, fra cui il celeberrimo David.

Rimini concede in prestito a Firenze un’opera di grande valore storico-artistico del Museo della Città: il Ritratto di Michelangelo, scultura cinquecentesca in bronzo attribuita a Daniele da Volterra.

L’opera verrà esposta dal 15 febbraio fino al 19 giugno 2022 (inaugurazione 14 febbraio) nella mostra “Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra”.

L’iniziativa, ideata dalla direttrice della Galleria dell’Accademia Cecilie Hollberg è stata accolta favorevolmente dai Musei comunali di Rimini. La mostra intende riunire per la prima volta nel medesimo luogo espositivo tutti gli esemplari antichi dei ritratti in bronzo di Michelangelo attribuiti a Daniele da Volterra, offrendo l’irripetibile opportunità di confrontare da vicino le opere per verificarne i rispettivi valori estetici e tecnici. L’obiettivo principale dell’esposizione è quello di produrre il primo catalogo scientifico dei busti in bronzo attribuiti a Daniele da Volterra.

Nel catalogo confluiranno le ricerche e i risultati delle indagini diagnostiche non invasive finora eseguite, fornendo uno strumento indispensabile per gli studi del settore. L’alto profilo scientifico del progetto, che si propone di coinvolgere i maggiori esperti nel campo dell’arte e della statuaria in bronzo del Cinquecento, rappresenta un importante riconoscimento del valore storico e artistico del patrimonio museale riminese.

La collaborazione tra le due istituzioni museali e la competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, ha favorito, oltre all’approfondimento dello studio sull’opera grazie a innovativi metodi di indagine, la realizzazione del suo restauro.

L’opera dunque al rientro a Rimini sarà arricchita sia dal punto di vista delle conoscenze che della conservazione e valorizzazione.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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