Ferrara

Ritmi afro e mediterranei a Un fiume di musica con Kalenda do sol e Camelot Combo

Giovedì 23 maggio dalle ore 19 sul piazzale davanti a Palazzo Savonuzzi in via Darsena 57 a Ferrara

FERRARA – Contaminazioni, aperture, finestre sul Mediterraneo. La nuova puntata di Un fiume di Musica è giovedì 23 maggio sul piazzale di Palazzo Savonuzzi (via Darsena 57 a Ferrara) che si affaccia sulla darsena, vedrà protagonisti Kalenda do sol con Flavio Piscopo, percussioni e voce, Lele Barbieri, batteria, Corrado Calessi, tastiere, Roberto Poltronieri, basso, Ambra Bianchi, flauto, Stefania Bindini, saxofono, e Camelot Combo. I due progetti sono uniti dal comune sguardo verso la musica afro, la musica etnica e alla “world music”. L’evento è a ingresso libero.

Kalenda do sol è un progetto nato molto tempo fa e che diede alla luce un lavoro discografico nel 1999 con brani originali di Flavio Piscopo con una serie di brani uniti dalla matrice mediterranea. Un percorso che parte da Napoli, con un brano dedicato all’isola di Procida, e viaggia alla volta di misconosciute etnie, abbracciando i Tablao di Siviglia, pulsante centro del flamenco. Restando in Spagna si passa all’Alma Latina, tango etnico e sanguigno, oppure ci si sposta nel sud Italia, facendo tappa nella garganica Peschici. La scaletta sarà arricchita infine da Muezzin, brano dal sapore medio orientale, e da African Brother a consolidare il forte legame tra le culture africane che si affacciano sul Mediterraneo. Interpreti d’eccezione di questo viaggio sonoro saranno Ambra Bianchi al flauto, Stefania Bindini al sax tenore, Roberto Poltronieri al basso elettrico, Corrado Calessi alle tastiere, Lele Barbieri alla batteria e Flavio Piscopo alle percussioni e alla voce.

Camelot Combo è un gruppo composto da rifugiati africani richiedenti asilo, nato da più di un anno grazie alla sinergica collaborazione tra CIDAS Cooperativa Sociale e AMF Associazione Musicisti di Ferrara. Il loro repertorio è formato da brani originali, basati su ritmiche afro e a tratti tribali, canti tradizionali nigeriani, ma anche atmosfere ambient e Afro beat, con l’ausilio prezioso delle tastiere di Corrado Calessi e la direzione di Flavio Piscopo.

Musica, cibo, socialità. Anche nel 2019 la musica torna a scorrere lungo il fiume Volano di Ferrara, con la quarta edizione di Un Fiume di Musica e con un programma ricco di buona musica e ricette prelibate. Dal 16 maggio al 15 agosto, il tratto di darsena di fronte Palazzo Savonuzzi in via Darsena, 57 si trasformerà in una vivace piazza sul fiume grazie agli aperitivi musicali e i saggi organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-AMF.

Filo rosso del progetto saranno gli appuntamenti settimanali del giovedì sera in darsena, dove si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna. Diversi repertori e differenti sonorità si avvicenderanno una settimana dopo l’altra, sempre affiancati da una ricca offerta enogastronomica. Il ristorante La Romantica (via Ripagrande 36 Ferrara) e Da Maria pasta fresca (via Ripagrande 138 Ferrara) prepareranno ogni settimana un menu diverso, spaziando dalle ricette tradizionali ai piatti vegetariani e vegani, alla cucina più sperimentale.

Un Fiume di Musica è un progetto curato dall’ AMF – Scuola di musica moderna di Ferrara, in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’AMF fa parte), con il patrocinio del Comune di Ferrara e la partecipazione di Nena battello fluviale. Il progetto Un Fiume di Musica è la colonna portante di Smart Dock, un più ampio e corale percorso di rigenerazione urbana della darsena, ideato e coordinato dall’APS Basso Profilo dal 2015. La creazione di un giardino di alberi da frutta per la darsena ha avviato il progetto nella primavera di quattro anni fa. Un’azione concreta che ha trasformato in maniera sensibile l’aspetto di questo tratto di darsena per lungo tempo trascurato. Oltre a proporre buona musica e aperitivi da gustare in compagnia, Un Fiume di Musica è anche un invito a riscoprire e riconquistare il fiume, un appello rivolto alla città e in modo particolare a chi abita il quartiere Darsena-Giardino.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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