Risparmio: per uscire dal “buio” controlli, fiducia e cultura

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Il docufilm “Il buio oltre il risparmio” ha stimolato il dibattito sulla crisi bancaria tenutosi nel Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università

PARMA – Il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma e Confconsumatori hanno organizzato venerdì scorso la proiezione, a ingresso libero, del docufilm di Fabrizio Rizzi “Il buio oltre il risparmio”, preceduta da un breve dibattito moderato dall’ingegnere Paolo Scarpa, cui hanno preso parte: il prof. Luca Di Nella, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, il prof. Giulio Tagliavini, docente di Economia degli Intermediari finanziari; il prof. Augusto Schianchi, docente di Scienza delle finanze e Mara Colla, Presidente Confconsumatori nazionale. Il docufilm ha raccolto le testimonianze di tanti italiani che hanno visto di punto in bianco dissolversi i risparmi di una vita, con conseguenze e ripercussioni gravi sul piano personale e famigliare. Il dibattito, invece, si è concentrato sulle profonde trasformazioni che hanno cambiato il mondo del risparmio privato, e sulle misure possibili da adottare, soprattutto a livello normativo, per prevenire nuovi “tsunami” delle banche, come li ha definiti il regista Rizzi.

IL DIBATTITO – In apertura Luca Di Nella, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, ha salutato e ringraziato i presenti ricordando l’evento organizzato in occasione della presentazione del libro “I diseredati” da cui è tratto il docufilm di Fabrizio Rizzi “Il buio oltre il risparmio”. Poi, l’ingegnere Paolo Scarpa, nel riallacciarsi alle notizie dell’attualità e, più in particolare, al dibattito in seno al Governo sugli indennizzi per i risparmiatori traditi, ha dato la parola ai relatori per approfondire come si è modificato nel tempo il rapporto tra risparmiatori e banche.

Per primo è intervenuto il professore Augusto Schianchi che ha posto l’accento sul complesso problema dei controlli per poi rivolgere lo sguardo al futuro. «I risparmiatori vivono un mondo del tutto nuovo, mai visto prima – ha detto Schianchi – La lezione tragica della crisi bancaria, unita ai tassi di interesse, ormai prossimi allo zero, ci dicono che ci addentriamo in un futuro in cui il risparmiatore potrà attendersi poco o nulla dai propri risparmi, data la scarsa remunerazione degli interessi. Il rischio aumenta di intensità. Per questo è fondamentale diffondere, insieme alle associazioni dei consumatori, questa nuova percezione del rischio e la necessità di adottare comportamenti diversi. Anche per gli intermediari finanziari dovrebbe essere obbligo rispettare un codice etico».

Il professore Giulio Tagliavini ha aperto il suo intervento fornendo qualche dato positivo rispetto al sistema bancario italiano, come ad esempio i mutui immobiliari collocati dalle banche ancora con tassi bassi. Il pericolo, però, rimane. «Il caso dei diamanti venduti come “bene rifugio” e poi rivelatisi una fregatura – ha spiegato Tagliavini – dimostra che i germi della “patologia” sono sempre presenti. La normativa deve cautelarci di fronte a questi pericoli». Tagliavini si è poi soffermato sull’esigenza di un’educazione finanziaria nel Paese: «È giusto che chi continua a sbagliare investimenti ne subisca le ripercussioni – ha detto Tagliavini – ma la Banca non è solo un ente privato, svolge anche un servizio pubblico nella tutela del risparmio che deve essere preservato».

Mara Colla, presidente di Confconsumatori si è inserita nel dibattito proprio sul tema dell’educazione finanziaria. «Il consumatore medio non conosce neppure le basi degli strumenti finanziari – ha spiegato la Colla – le persone da sempre si fidano e si affidano alla banca, ma oggi quella fiducia è in crisi. Quello dei risparmi delle famiglie in fumo è un reato che non possiamo tollerare e che mina la base dell’economia del Paese. Occorre agire sia punendo i responsabili di comportamenti sbagliati (dal singolo funzionario al CdA), sia modificando i controlli di Banca d’Italia e Consob che, come abbiamo visto, sono tardivi. Fare di più è possibile ma occorre l’intervento della politica e delle Istituzioni per dare una svolta». Da ultima una stoccata sul caso del Fondo Indennizzo Risparmiatori: «Le associazioni dei consumatori con più lunga esperienza come la nostra – ha detto la Colla – avrebbero potuto contribuire in modo decisivo, portando l’esperienza delle oltre 30 mila conciliazioni fatte all’epoca del caso Parmalat. Ma non siamo stati ancora ascoltati: si è persa un’occasione».

IL DOCUFILM E IL RISPARMIO TRADITO A PARMA – Il documentario di Fabrizio Rizzi “Il buio oltre il risparmio” è tratto dal libro “I diseredati” e racconta la storia di tanti piccoli risparmiatori italiani traditi a partire dal piano di salvataggio delle banche popolari sino ad arrivare ai diamanti passando dalle subordinate Mps e dal fallimento delle due banche venete.

Anche a Parma si contano tante famiglie che hanno visto andare in fumo i propri risparmi: non solo banche popolari e banche venete, ma anche fondi immobiliari, subordinate Mps e, soprattutto, diamanti da investimento: in totale sono circa 250 i casi riscontrati da Confconsumatori solo negli ultimi due anni (senza contare, cioè, vicende più datate ma ancora, purtroppo, in corso, come il caso Parmalat). Un dramma privato che ha portato anche l’Università di Parma, in particolare il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, a lavorare intensamente sul tema della tutela dei risparmiatori anche con laboratori sperimentali, come quelli dedicati ai diamanti da investimento e ai buoni fruttiferi postali.