Bologna

Rinnovo delle alberature in viale Panzacchi a Bologna

L’abbattimento degli esemplari a fine ciclo vitale inizierà lunedì 6 marzo

BOLOGNA – I 18 ippocastani rimasti verranno sostituiti con 26 frassini, più adatti al contesto urbano.

Riprendono lunedì 6 marzo, e dovrebbero concludersi nell’arco di una settimana, i lavori per la sostituzione degli ippocastani (Aesculus hippocastanum) presenti nel doppio filare di viale Panzacchi. Già lo scorso anno, infatti, questo segmento dei viali di circonvallazione è stato interessato da una importante e innovativa opera di sostituzione delle alberature esistenti attraverso la messa a dimora di 26 frassini.

Questa seconda fase dell’intervento prevede la sostituzione, nel tratto compreso tra via Rubbiani a viale XIII Giugno, di 18 ippocastani attraverso la contestuale messa a dimora di 29 frassini (Fraxinus angustifolia Raywood). Si tratta di una cultivar particolarmente efficace in termini di cattura delle polveri e della CO2, oltre che molto decorativa in autunno, quando il fogliame assume colorazioni rossastre, che ha già dato eccellenti risultati sotto il profilo vegetativo lo scorso anno.

L’intervento realizza un ulteriore e importante passo nell’ottica del progressivo rinnovo delle alberature di ippocastano lungo i viali di circonvallazione, attraverso la messa a dimora di alberi più adatti al contesto urbano e sicuramente di maggiore effetto paesaggistico.

La maggior parte dei 18 ippocastani che rimangono nello spartitraffico di viale Panzacchi ha un’altezza compresa tra 6 e 12 metri e solo poche piante raggiungono altezze maggiori. Nonostante le dimensioni tutto sommato modeste, le piante si possono considerare pressoché a fine ciclo vitale. La metà degli alberi presenti, infatti, mostra evidenti ferite al colletto e al fusto con alterazioni che, in molti casi, si sono sviluppate a carico dei tessuti legnosi interni. Tali patologie, peraltro, in questa specie botanica si vanno ad aggiungere ad altri problemi indotti da insetti come la Cameraria, parassiti fungini come la Guignardia o non parassitari come il “bruciore”.

Si tratta di problematiche che fanno sì che gli alberi perdano le foglie all’inizio dell’estate, causando non solo un decadimento del valore paesaggistico, ma anche una inefficacia sotto il profilo ambientale: la mancata attività fotosintetica comporta una minor cattura dell’anidride carbonica e il mancato ombreggiamento non attenua gli effetti della cosiddetta “isola di calore”.

Prima di iniziare i lavori verrà posizionata come di consueto la segnaletica per dare le necessarie informazioni alla cittadinanza.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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