Da Ridracoli l’85% dell’acqua consumata in luglio a Cesena

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“La situazione del nostro approvvigionamento idrico è ancora buona, ma occorre evitare usi impropri dell’acqua potabile”

comune-cesenaCESENA – Anche a luglio, nonostante la perdurante siccità, la stragrande maggioranza dell’acqua consumata dai cesenati è arrivata dall’invaso di Ridracoli.

E’ quanto emerge dai dati mensili messi a disposizione da Romagna Acque e appena pubblicati sul sito del Comune di Cesena.

Nel mese di luglio, infatti, a Cesena sono stati erogati complessivamente 762.090 metri cubi d’acqua (oltre 20mila in più rispetto al mese precedente).

Di questi, dall’invaso appenninico sono arrivati 646.195 metri cubi, pari al 85% del totale (registrando addirittura l’aumento di 1 punto percentuale rispetto alla copertura del mese di giugno) mentre i restanti 115.895 metri cubi (pari al 15%) sono stati prelevati dai pozzi.

Romagna Acque ricorda che, per migliorare la risorsa idrica fornita alla città, da tempo si procede, mediante apposito by – pass, a miscelare l’acqua dei pozzi con quella di Ridracoli: dall’inizio del’anno a luglio sono stati 529.813 i metri cubi d’acqua sottoposti a questo procedimento ed immessi nella rete dell’Acquedotto della Romagna.

“Di fronte a un’emergenza siccità che sta interessando l’intero territorio nazionale e che sta avendo gravi ripercussioni su vari settori, a cominciare dall’agricoltura – sottolinea il Sindaco Paolo Lucchi –, questi dati forniti da Romagna Acque ci confermano che la situazione nella nostra realtà è ancora abbastanza buona (anche grazie alle scelte lungimiranti fatte in passato), ben lontana dal rischio di razionamento che incombe su altre città italiane.

Tuttavia, non possiamo abbassare la guardia, e anzi ci prepariamo a varare misure specifiche per limitare il consumo dell’acqua potabile per usi non domestici, sulla scorta delle ordinanze già varate in altri anni particolarmente siccitosi. Al contempo invitiamo i cittadini ad un utilizzo parsimonioso e responsabile della risorsa acqua, nella convinzione che una goccia risparmiata da ciascun singolo possa diventare un mare di acqua risparmiata per l’intera collettività”.