Question Time, chiarimenti sulla situazione in zona universitaria

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BOLOGNA – L’assessore Alberto Aitinii ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d’attualità delle consigliere Paola Francesca Scarano (Laga Bologna Salvini preemier), Graziella Tisselli (Fratelli d’Italia) e del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulla situazione in zona universitaria.

La domanda della consigliera Scarano
“Dopo avere allontanato un giovane senegalese che si stava preparando una dose di ‘fumo’ davanti al suo locale, un ristoratore è stato insultato e aggredito da un connazionale dell’uomo, che lo ha preso a calci in testa. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere per quanto tempo ancora commercianti ma ancor più residenti della zona universitaria dovranno subire “il degrado” non solo urbano di questa zona della città. Sono anche a chiedere cosa impedisce all’amministrazione di effettuare controlli più frequenti e serrato in zona”.

La domanda della consigliera Tisselli
“Considerato che, tranquillamente, proseguono gli episodi di aggressioni di varia tipologia in zona universitaria, questa volta un senegalese ha “preso a calci in testa” un commerciante che aveva allontanato un altro giovane senegalese che si stava “preparando” una dose di fumo davanti al suo locale, come da articoli di stampa, e visto che, oramai, ogni settimana e già da diverso tempo chiedo quali azioni intenda porre in essere l’amministrazione per riportare la situazione ad una condizione di legalità e vivibilità affinché i cittadini possano sentirsi sicuri, tutto ciò considerato chiede al Signor Sindaco ed alla Giunta se ritengano giusto ed opportuno il perpetuarsi di episodi di degrado simili in una città come Bologna e nel caso non lo ritenessero opportuno quali intendimenti e/o provvedimenti intendano adottare per far in modo che tali episodi non si verifichino più”.

La domanda del consigliere Piazza
“Preso atto del forte disagio espresso dai residenti della zona universitaria e di Piazza Scaravilli in particolare, riportato da numerosi articoli di stampa. Visto il presidio di protesta dei residenti esasperati che hanno organizzato e tenuto giovedì 17 giugno alle ore 12 davanti a prefettura e Comune non riuscendo però ad avere risposte alle problematiche urgenti. Le associazioni denunciano la forte presenza di spaccio e di sostanze stupefacenti anche in pieno giorno e persino negli androni dei palazzi con minacce a chiunque interferisca, forti rumori notturni e atti vandalici con conseguente impossibilità dei residenti di riposare, concerti improvvisati nelle ore notturne, spaccio di alcolici con abbandono di vetri. Ritenuto importante salvaguardare i residenti del centro e consentire loro il diritto al riposo. Ritenuto un valore da preservare avere un centro storico abitato da residenti fissi della città che lo presidino e se ne prendono cura. Ritenuto che il nostro centro storico sia di grande valore e debba essere preservato dal degrado, da atti vandalici e attività criminose. Preso atto delle recenti dichiarazioni del Questore che ammonisce la politica dal “brandire a sproposito il tema della sicurezza”. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa in merito a tale situazione e quali azioni intende mettere in campo per risolvere il problema e dare sollievo ai residenti, se è d’accordo con il fatto che uno degli strumenti adeguati a combattere il degrado può essere la cultura e gli eventi o viceversa, quali altri interventi ritiene più adeguati”.

La risposta dell’assessore Aitini
“È importante che teniamo ben alta l’attenzione sulla zona universitaria, i problemi ci sono, in parte esistono da tanti anni, in parte nuovi. È chiaro che stiamo vivendo un periodo in cui, dopo un anno di emergenza sanitaria, dopo un anno in cui abbiamo vissuto altri problemi, oggi viviamo un ritorno di problemi che in questo anno, chiaramente, erano decisamente diminuiti, ma viviamo anche in questo le conseguenze di quello che è stato questo anno di emergenza sanitaria, conseguenze non legate alla sanità o alla salute dei cittadini, ma che tutte le città stanno vivendo, in particolare le città simili alla nostra. Questa non vuole essere una scusante, ma penso che per risolvere i problemi dobbiamo cercare di guardare nel profondo delle motivazioni a tutto campo. La zona universitaria come tante altre zone della città, chiaramente in questo anno non ha visto i problemi più prettamente legati a quella che definiamo movida, proprio perché per le limitazioni, per le restrizioni dovute ad un anno di pandemia, non c’è praticamente stata anche per il fatto che l’università, appunto, ha per tutto l’anno lavorato da remoto e non in presenza e con le forti limitazioni che le attività commerciali legate al lavoro serale e notturno hanno avuto e che invece adesso tornano per fortuna a lavorare. Quindi non abbiamo avuto le presenze storiche della zona universitaria, ma allo stesso tempo abbiamo avuto una recrudescenza di presenze legate al tema dello spaccio e di conseguenza del consumo e l’acquisto degli stupefacenti. Stiamo ritornando a lavorare, con un approccio coordinato e integrato a 360° con la Polizia Locale, le forze dell’ordine che lavorano insieme da una parte e invece tutte le attività culturali dall’altra. L’approccio per risolvere i problemi deve essere appunto integrato e coordinato, e c’è da migliorare le cose, quando l’abbiamo fatto, cito l’estate del 2019, l’estate in zona universitaria andò particolarmente bene, molto apprezzata, per il lavoro che fu fatto di coordinamento dove ognuno faceva il proprio pezzo di lavoro. Oggi, appunto, stiamo tornando a lavorare in questa direzione, con criticità, che avete sottolineato anche voi, che ci sono e vanno affrontate.

Per quanto riguarda l’ultimo episodio, ho parlato sia con il ristoratore sia con le forze dell’ordine, bisogna ricordare il lavoro molto importante che le forze dell’ordine stanno facendo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per il contrasto allo spaccio e al consumo degli stupefacenti. Come diciamo sempre, oltre a questo lavoro, serve un intervento normativo per rendere più efficace il contrasto alle droghe. Stiamo lavorando e abbiamo lavorato anche sulle criticità legate al rumore, alla presenza di così tante persone e agli assembramenti, con un presidio maggiore in piazza Verdi che in parte ha migliorato le cose, ma in parte ha spostato i problemi nelle zone limitrofe. Pensiamo a piazza Scaravilli, a piazza Puntoni e anche a piazza Aldrovandi, dove ci sarà una domanda di attualità successiva di altri consiglieri. Lavoriamo con il presidio della Polizia Locale, che è in parte fisso in parte mobile, proprio per cercare di intervenire nelle criticità di alcune piazze ma allo stesso tempo di avere un controllo più ampio della zona e lavoriamo invece con le forze dell’ordine proprio per il contrasto allo scambio e alla vendita di sostanze stupefacenti. Partiranno presto le attività culturali, che sicuramente aiuteranno e stiamo introducendo anche una nuova figura, parliamo appunto della domanda di attualità successiva, che è quella del cosiddetto street tutor cioè una figura di mediatore di conflitti, persone specializzate in questo che possono dare un ulteriore contributo al lavoro che tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti fanno. Insomma, è chiaro che da una settimana all’altra si possono apprezzare magari poche novità, ma il lavoro che si sta facendo è assolutamente importante e quando è stato fatto ha portato degli ottimi risultati, quindi vedrete che anche in questo caso il lavoro ripartito dopo l’emergenza sanitaria e dopo le riaperture, quindi nelle scorse settimane, darà già a breve dei risultati significativi.
Penso che da una parte non possiamo avere la bacchetta magica, questo è normale, dall’altra però, rispondendo in ultimo alle preoccupazioni del consigliere Piazza, dobbiamo cercare di dare nel minor tempo possibile le risposte ai residenti che vivono giustamente un momento di esasperazione e, oltre a dargli ascolto quotidianamente, bisogna dare il prima possibile delle risposte per far vedere che nei limiti del possibile le soluzioni ai problemi si trovano”.