Question Time, chiarimenti sulla situazione dei contagi nel settore della logistica

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BOLOGNA – L’assessore Marco Lombardo ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulla situazione dei contagi nel settore della logistica.

La domanda del consigliere Piazza

“Premesso che in questi giorni è deceduto per covid un altro lavoratore del settore della logistica. In seguito alla sua positività erano stati sottoposti a tampone i sui 105 colleghi facendo emergere ulteriori 35 positività al covid-19 configurando un vero e proprio focolaio sul posto di lavoro. Preso atto delle dichiarazioni dei sindacati della logistica Si Cobas che commentano il fatto in questo modo: «Questo evidenzia che rispettare le norme di sicurezza e indossare i dispositivi non basta bisogna ripensare l’organizzazione del lavoro per il settore della logistica, uno di quelli maggiormente in espansione in questo periodo». Premesso inoltre che il contenimento del contagio è la massima priorità nazionale attuale che ha portato a severe restrizioni e limitazioni. Condivisa l’accresciuta importanza della logistica in un momento in cui gli acquisti online e le consegne a domicilio stanno diventando una scelta spesso obbligatoria. Pone la seguente domanda d’attualità per sapere: una valutazione della situazione in oggetto. Se condivida le valutazioni riportate in premessa che chiedono un radicale ripensamento dell’organizzazione del settore della logistica che in questa seconda ondata come nella precedente conta un numero significativo di contagi tra i lavoratori.
Se ritiene urgente agire e cosa intenda fare”.

La risposta dell’assessore Lombardo

“Ringrazio il consigliere Piazza per la domanda posta, è un dovere istituzionale essere presente, rispondere a queste domande perché toccano tematiche molto sensibili, molto urgenti come quella della sicurezza dei lavoratori durante questa seconda ondata di pandemia. Condivido quanto viene detto dal consigliere che il nostro obiettivo prioritario in questo momento è il contenimento dei contagi e l’alleggerimento della situazione dei reparti di terapia intensiva, quindi tutte le misure che in questo momento, per quanto difficili, per quanto dolorose, soprattutto per le attività produttive ma anche per noi singoli cittadini, prevedono delle restrizioni che sono orientate a questi due obiettivi che sono imperativi e prioritari rispetto a tutto il resto. È chiaro che poi ci sono dei settori e degli ambiti lavorativi in cui, anche a causa delle restrizioni, delle chiusure di altre attività, si rischia un impegno maggiore. Ne cito due: l’ambito sanitario, che purtroppo come voi tutti sapete è in questo momento quello più esposto al tema del possibile rischio di aumento dei contagi e sono sempre lavoratori, perché parliamo di infermieri, parliamo di medici, parliamo di personale medico-sanitario che contrae il contagio a causa del servizio che svolge, un altro dei settori particolarmente esposti è quello della logistica, perché come prima veniva ricordato, questo è successo già nella prima ondata di pandemia e sta succedendo anche nella seconda, l’aumento dell’e-commerce, l’aumento della richiesta di distribuzione di beni e servizi, porta a aumentare le attività legate al comparto logistico e alla filiera della logistica. Voglio dire anche al consigliere che l’attività relativa alle norme sulla sicurezza, ai protocolli sulla sicurezza, benché non sufficienti, sono comunque necessari. Ricordo che, proprio qualche giorno fa, si è riunita in Città metropolitana la commissione sulla sicurezza del comparto manifatturiero proprio perché le organizzazioni sindacali lamentavano una disomogeneità nell’applicazione delle regole, quindi una mancanza di uniformità rispetto al protocollo di sicurezza. Noi abbiamo sempre detto che è importante scrivere le regole, ma che è ancora più importante farle rispettare e farle rispettare in maniera uniforme anche e soprattutto per le imprese più piccole. C’è da registrare anche che, almeno dalle interlocuzioni con le associazioni di categoria, si condivide che questa seconda ondata vede generarsi i contagi in ambienti extra lavorativi e questo, come dire, deve essere fonte di attenzione per noi, perché sono contagi che poi anche se assunti in ambito extra lavorativo, se non tracciati in maniera tempestiva ed efficace, si riverberano in ambito lavorativo.

Per quanto riguarda il tema del comparto della logistica intanto non possiamo che fare le condoglianze ai familiari del lavoratore che lei ha citato, perché ha lasciato la moglie e quattro figli nella nostra città, nel nostro territorio. Oltre alle condoglianze e al dolore, penso condiviso da tutti i consiglieri e le consigliere collegate, c’è da fare una riflessione rispetto al comparto in sé. Io rinnovo la disponibilità a lei consigliere, ma anche al presidente della competente commissione consiliare, a programmare il prima possibile l’udienza conoscitiva. Credo che il rispetto delle regole sui protocolli di sicurezza, sul distanziamento fisico, sull’utilizzo delle mascherine siano importanti, penso anche che debba essere fatto tutto il possibile sul tema dei test rapidi, perché solo attraverso dei test rapidi riusciamo a intervenire in fretta dentro i luoghi di lavoro o evitando che i contagi assunti fuori dal luogo di lavoro possano entrare dentro. Non mi sfugge però il fatto che la sua domanda pone anche una riflessione più ampia, cioè il concetto che, al di là delle regole, è l’organizzazione del lavoro dentro la filiera della logistica che deve cambiare. Io penso che questo sia un elemento di riflessione importante perché ha che fare, non solo con i processi di digitalizzazione che già stavano attraversando la filiera della logistica e che la attraverseranno sempre più nei prossimi mesi e nei prossimi anni, ma anche con un tema di spazi, perché dobbiamo adeguare il comparto della logistica al tema del rispetto delle regole sul distanziamento e purtroppo sappiamo che non tutte le attività del comparto logistico sono riuscite ad adeguare l’organizzazione delle loro attività al tema del rispetto del distanziamento fisico in modo da poter consentire ai lavoratori di lavorare in sicurezza. Questo è un tema che, ripeto, guarda oggi la fase dell’emergenza, non può che essere fatto di concertazione con le imprese, tra le istituzioni, tra le organizzazioni sindacali e le autorità funzionali a partire dall’Ispettorato del Lavoro e dall’ASL, ma deve essere fatto anche concependo come la filiera della logistica deve essere trasformata da qui ai prossimi anni. Ci siamo interrogati più volte sulla filiera della logistica dell’ultimo chilometro, per intenderci il tema della consegna del food delivery, dei riders, a questo proposito io penso che adesso sia arrivato il momento di affrontare davvero in maniera strategica la trasformazione del comparto della logistica in quanto tale, non solo perché dal polo della logistica derivano tante attività produttive, tanti posti di lavoro sul nostro territorio, ma anche perché noi dobbiamo essere pronti a far sì che queste situazioni non si possano verificare in futuro, per garantire la sicurezza di chi vi opera oggi ma anche dei consumatori che ricevono i beni e i servizi nelle loro case. Sono convinto che ci saranno motivi di confronto nelle udienze conoscitive, noi cercheremo di fare tutto il possibile per mantenere insieme alle autorità funzionali il controllo e l’osservanza delle regole che abbiamo previsto nei protocolli si sicurezza.”