Question Time, chiarimenti sul focolaio covid in una struttura per disabili

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BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alla domanda d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sul focolaio covid in una struttura per disabili. La risposta è stata letta dall’assessore Elena Gaggioli.

La domanda della consigliera Palumbo

“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al focolaio Covid che si è sviluppato nella struttura per disabili Casa Rodari al Fossolo, dove sono risultati positivi 18 utenti su 19 e 17 operatori su un totale di 35. Visto che: i sindacati chiedono all’Ausl, al Comune e alla Regione di attivarsi immediatamente, per fare chiarezza sulle cause dell’insorgenza di questo focolaio, e per mettere in sicurezza la struttura, gli utenti, gli operatori e le loro famiglie. I sindacati mettono in evidenza la mancanza di prevenzione, tracciabilità e tutela sanitaria a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici oltre che dell’utenza e dell’intera cittadinanza, sembra che si continui a far lavorare il personale risultato positivo al Covid. Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sull’accaduto. Per sapere dall’Amministrazione: se è a conoscenza di quanto sta accadendo in questa casa per disabili. Come pensa di intervenire per tutelare la salute degli utenti disabili ospiti della struttura e dei lavoratori/lavoratrici che operano all’interno della stessa”.

La risposta dell’assessore Barigazzi letta dall’assessore Gaggioli

“In riferimento alla domanda di attualità in oggetto relativa al recente focolaio presso il Centro Socio Riabilitativo Residenziale “ Casa Rodari” si specifica quanto segue.
Al fine di inquadrare il contesto di riferimento si precisa che i Centri Socio Riabilitativi Residenziali, sono strutture accreditate particolari dove unità di personale professionalmente adeguato e formato assistono persone che a causa delle loro disabilità presentano caratteristiche fisiche, relazionali e comportamentali che, come si può immaginare, rendono la gestione e l’applicazione delle misure di sicurezza molto più complesse rispetto a centri residenziali riservati ad altri target di popolazione.
Ciò premesso si informa che l’Azienda USL di Bologna ( e ovviamente il Comune che ne è sempre in stretto contatto) è perfettamente a conoscenza della situazione che si è venuta a creare a Casa Rodari e che, fin dall’insorgere dell’epidemia, ha svolto azione di supporto e monitoraggio per questa come per le altre realtà residenziali, attraverso le apposite Task Force di professionisti.
Il centro ospita attualmente 19 ospiti con disabilità importanti. Le misure di sicurezza sono state impostate e realizzate già a partire dalla prima fase epidemica della scorsa primavera; nella struttura, fino ad ora, non si erano riscontrate positività al coronavirus.
Dalla scorsa estate, a seguito di un orientamento comune per tutte le residenze, si sono intensificate le azioni di monitoraggio e gli ospiti ed operatori vengono regolarmente testati una volta al mese.
Nel corrente mese di novembre, la presenza di due ospiti risultati positivi dopo che avevano manifestato alcuni sintomi, ha determinato l’anticipazione dello screening programmato che ha rivelato la situazione attuale.
La Task Force Distrettuale sta lavorando in collaborazione con la struttura per dare supporto al personale infermieristico (le ore di assistenza infermieristica sono state intensificate) ed assistenziale per garantire la continuità e la sicurezza del servizio.
Gli ospiti positivi potranno usufruire del controllo dello stato di salute generale, delle terapie farmacologiche necessarie, del monitoraggio dei parametri vitali; inoltre, viene garantito il collegamento con il Medico di Medicina Generale qualora ve ne sia la necessità, così come nel caso si dovessero manifestare sintomatologie importanti, viene assicurato l’invio presso un idoneo ambiente ospedaliero.
Si precisa, infine, che il gestore ha provveduto ad isolare gli operatori risultati positivi: isolati tutti al domicilio tranne un operatore, la coordinatrice del servizio che si è volontariamente isolata in struttura per continuare a seguire la situazione.
Il Servizio Sociale per la Disabilità è in stretto contatto con i Responsabili della struttura e con le famiglie per fornire i supporti necessari per far fronte all’evento.
Naturalmente anche in questo caso l’arrivo imminente dei tamponi rapidi potrà servire per intensificare la frequenza degli screening programmati e ridurre la possibilità di diffusione del contagio”.