Question Time, chiarimenti sul disegno di legge Zan

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BOLOGNA – L’assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, all’interpellanza della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico) sul disegno di legge Zan.

L’interpellanza della consigliera Montera
“A seguito del dibattito mediatico quotidiano sulla travagliata vicenda del disegno di legge Zan, volto a contrastare le discriminazioni e le violenze per motivi fondati sul sesso, sull’orientamento sessuale, sul genere, sull’identità di genere e sulla disabilità. Il disegno di legge si è arenato nella Commissione Giustizia del Senato, in seconda lettura, dopo l’approvazione del testo alla Camera nel novembre scorso. Numerosi artisti, influencer e personaggi del mondo dello spettacolo, si sono espressi per l’approvazione della legge “senza se e senza ma”! Leggendo i molteplici commenti e le varie prese di posizione e avendo analizzato con la massima attenzione l’articolato della proposta. Interpella il Sindaco e la Giunta per conoscere un parere di merito alle obiezioni sollevate, e quali le valutazioni politiche rispetto al fatto che, in definitiva, si sta ostacolando l’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale per la tutela di tante persone oggetto dei crimini di odio”.

La risposta dell’assessora Zaccaria
“Grazie consigliera Montera, il tema ovviamente mi è particolarmente caro, anche per la delega che molto orgogliosamente ho portato in questo mandato. Rispondo innanzitutto alla sua prima richiesta, perché in seguito all’approvazione dell’ordine del giorno da parte del Consiglio, il testo è stato trasmesso, unitamente a quello di tutte le altre città che avevano partecipato, ricordo appunto che era un’iniziativa della rete Re.a.dy., quindi tutti gli ordini del giorno sono stati trasmessi proprio agli organi da lei citati come strumento di pressione, di presa di posizione netta dei Consigli comunali, delle Amministrazioni delle città che sono state molto numerose, quindi è stata un’azione condivisa, l’ennesima azione condivisa nata all’interno della rete Re.a.dy. che ha avuto questo tipo di risonanza, quindi è stato dato corso in riferimento a quello che il Consiglio chiedeva.

In realtà abbiamo visto, dopo l’approvazione alla Camera, che è stato un successo, questo incaglio che mira a far sì che non si arrivi all’approvazione. Su questo io prendo una posizione netta che ripercorre quella che il Sindaco ha espresso proprio lunedì scorso in occasione della giornata contro l’omo-lesbo-bi-transfobia nell’incontro che abbiamo avuto insieme ai rappresentanti delle associazioni del nostro tavolo legato al patto di collaborazione Lgbt cittadino. Il Sindaco ha manifestato appunto la necessità di un’approvazione immediata del ddl Zan così com’è, senza modifiche che lo rimanderebbero alla Camera, che come dicevo sono evidentemente strumentali. Lo dico senza timore, perché tutto questo noi lo abbiamo già vissuto nel 2019 in occasione della discussione relativa all’approvazione della legge regionale, che poi in effetti è stata approvata dopo il tour de force dei consiglieri regionali che sono stati più di tre giorni in aula continuativamente e abbiamo sentito tutte le contestazioni che si stanno riproponendo. A suo tempo abbiamo addirittura sentito quelle di rilievo penale anche se la Regione non poteva legiferare penalmente, quindi figuriamoci adesso che invece è contenuta proprio una norma penale. Innanzitutto tra le modifiche proposte, dico solo una cosa, il testo proposto dalle destre non tutela le persone trans e questo francamente secondo me toglie ogni dubbio rispetto alla strumentalizzazione, perché l’obiettivo di questa legge è far sì che non ci siano persone di serie A e persone di serie B, qui abbiamo messo addirittura quelle di serie C e secondo me francamente già questo risolve ogni discussione sull’attendibilità delle proposte, sulla buona fede di proposte di questo genere.
Rispetto ai rilievi che vengono fatti non voglio dire cose troppo tecniche, vorrei rimanere sulla parte meno strettamente giuridica, anche perché il testo è stato discusso per più di un anno alla Camera, tutti i rilievi che la commissione Giustizia della Camera aveva fatto, come rilievi tecnici, strettamente di formulazione giuridica, sono stati tutti risolti e il testo è arrivato al Senato senza rilievi tecnici, quindi toglierei questa parte. Per tutto quello che invece è contestazione e criticità, che vuole arrivare alla pancia delle persone, perché altro non è, perché diversamente non può essere, ci tengo a dire che non è una legge che contiene reati di opinione, il testo lo specifica benissimo, è facilmente comprensibile anche dai non giuristi quindi basterebbe leggerlo, viene punita l’istigazione alla discriminazione e alla violenza, che è tutt’altro che un’opinione ma è un comportamento.
Questa è una legge sui diritti civili, quindi è una legge che aggiunge diritti e non toglie diritti, la legge sul divorzio non toglie niente a chi vuol rimanere sposato, la legge sull’aborto non toglie niente a chi vuole portare avanti una gravidanza, la legge sulle unioni civili non ha scombussolato nessun matrimonio, se non forse di chi ha capito che poteva intraprendere un’altra strada, però insomma onestamente direi che tutta questa parte serve solo a creare della paura, cosa molto semplice anziché essere proattivi e tutelanti, cosa molto più faticosa. È una legge che comporta invece un potenziamento di tutta l’attività di sensibilizzazione culturale, sociale – il nostro Paese ne ha molto bisogno, estremamente bisogno -, e dà un sostegno alle vittime, anche di questo insomma c’è bisogno, perché sappiamo che solo una rete, una risposta efficace delle istituzioni agli atti di violenza e discriminazione in termini di prevenzione, protezione, punizione, spinge le vittime a rivolgersi alle istituzioni. Non siamo in questa situazione adesso nel nostro Paese, lo sappiamo benissimo, quindi questa legge è necessaria. Si dice anche che è inutile, che c’è ben altro da fare, quando parliamo in materia di tutela della comunità Lgbt il benaltrismo è una della prime cose che saltano fuori, ma come, dobbiamo perdere del tempo? Sì, dobbiamo perdere del tempo per la tutela delle persone perché, appunto, non ci siano persone di serie A e di serie B, perché i diritti di tutte e tutti vengano tutelati senza discriminazioni, in questo caso, come ha già detto lei, che non riguardano solo l’orientamento sessuale e l’identità di genere, riguardano il genere, riguardano le fragilità, quindi è una legge assolutamente necessaria. Prendo una posizione netta, ma credo non si stupisca nessuno anche proprio per il percorso che abbiamo intrapreso a sostegno dell’approvazione della legge regionale. Credo che sia tardi, ecco non credo che sia tempo, però è un’occasione che secondo me non va assolutamente sprecata, quindi la ringrazio consigliera per il suo impegno su questi temi e anche per l’interpellanza di oggi che mi ha dato la possibilità di ribadire la posizione dell’Amministrazione comunale di Bologna”.