Question Time, chiarimenti su manutenzione e salvaguardia del verde

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BOLOGNA – La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d’attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Umberto Bosco e Paola Francesca Scarano (Laga Bologna Salvini premier), Francesco Sassone (Fratelli d’Italia), Emily Marion Clancy (Coalizione civica) su manutenzione e salvaguardia del verde.

La domanda della consigliera Palumbo
“Vista la lettera apparsa sulla stampa in merito ai 23 esemplari arborei abbattuti in zona Fossolo. Visto che in data 29 giugno u.s. la sottoscritta ha formulato una interrogazione per avere informazioni sugli alberi abbattuti nel giardino “vittime della uno bianca” nel quartiere Fossolo. A questa interrogazione è stato risposto che gli alberi abbattuti erano in pessime condizioni fitosanitarie, non più vegeti o quasi completamente secchi (solo 5 piante erano ancora vegete, ma con seccumi che interessavano oltre il 50% dello sviluppo della chioma e quindi senza possibilità di ripresa vegetativa). Le schede di rilievo, stanti le condizioni vegetative degli alberi, si sono limitate ad una semplice analisi visiva. Nella lettera apparsa sulla stampa viene espressa forte preoccupazione per gli abbattimenti di alberi in città che dal 2019 sono sempre più frequenti, questi tagli privano i cittadini di preziosi alleati contro i cambiamenti climatici in atto. Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sulla lettera apparsa sulla stampa. Per sapere dall’Amministrazione: il motivo per il quale non viene svolto un monitoraggio più attento e costante del patrimonio arboreo cittadino; se il fatto che gli alberi cittadini che vengono abbattuti, si trovano in pessime condizioni fitosanitarie perché la cura e il monitoraggio di questi ultimi non è sufficiente per la loro tutela e conservazione. Cosa pensa di fare per limitare al minimo l’abbattimento degli alberi che costituiscono il polmone verde della città e la cui presenza va preservata e curata”.

La domanda del consigliere Bosco
“Alla luce degli articoli di stampa chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico-amministrativo nel merito. Chiedo anche, in particolare, se non ritengano, visto il periodo di nidificazione ancora in corso, rinviare l’abbattimento di piante secche o parzialmente secche ove il rischio di caduta non sia imminente. Chiedo, inoltre, se gli abbattimenti su area privata segnalati siano stati autorizzati e per quali motivi”.

La domanda della consigliera Scarano
“Le numerose segnalazioni pervenute da parte dei cittadini residenti nella zona Fossolo in merito all’abbattimento di alberi lungo la pista ciclabile Carlo Piazzi denunciate anche nella lettera, evidenziano come questo tipo di interventi, quando vengono posti in essere senza alcun preavviso né informazioni ai residenti,producono preoccupazione e perplessità. Da una serie di telefonate intercorse con il settore è emerso che gli abbattimenti dovevano riguardare inizialmente solo un esemplare mentre i cittadini riferiscono che ne sono stati interessati un numero ben maggiore. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare se questa amministrazione non ritenga opportuno apporre preventivamente avvisi nelle zone interessate affinchè in primis i residenti ma anche i cittadini tutti siano informati di tali abbattimenti e delle ragioni che sottendono a tali interventi”.

La domanda del consigliere Sassone
“Verificato come le lettere dimostrino la grande sensibilità dei cittadini bolognesi alla tutela del verde pubblico, e, visto l’articolo di stampa si chiede una valutazione politico amministrativa su quanto verificatosi presso il parco della Uno Bianca (in zona Fossolo); si chiedono quindi le motivazioni che hanno indotto all’abbattimento dei 23 alberi, se sia previsto un “reimpianto” delle alberature abbattute e le relative tempistiche. Al contempo si chiede se si sia pensato di prevedere un sistema di irrigazione in grado di favorire l’attecchimento delle nuove alberature”.

La domanda della consigliera Clancy
“Viste le notizie relative all’abbattimento di alberi in zona viale Felsina e alle proteste che hanno suscitato; vista la ormai nota sensibilità dei cittadini e delle cittadine al tema della conservazione del patrimonio verde e arboreo della città; visti i reiterati episodi di abbattimento alberi che hanno suscitato le medesime reazioni e le richieste da parte della sottoscritta e di molti colleghi e colleghe Consiglieri perché interventi di questo tipo siano se possibile evitati e se indispensabili effettuati previa informazione capillare dei cittadini e delle cittadine circa le loro motivazioni. Pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa generale sul tema; per sapere come intendano rispondere alle proteste dei cittadini e delle cittadine residenti in zona; per sapere come valutino la proposta, formulata anche dalla sottoscritta, di aprire sul tema della manutenzione e salvaguardia del verde un serio confronto pubblico”.

La risposta della vicesindaca Orioli
“Gentili consiglieri e consigliere,
l’impegno del Comune di Bologna nella cura e nell’incremento del patrimonio arboreo pubblico è costante, come dimostra il bilancio arboreo di fine mandato approvato lo scorso martedì dalla Giunta. Per inciso, questa approvazione non avviene, come diceva il consigliere Sassone, come se fossimo in grado di precedere eventi come quello successo stanotte in piazza Minghetti e anticipare la delibera, ma avviene a fine mandato, come prevede la legge 10 del 2013, che riguarda questo tema e che chiede espressamente a ciascuna amministrazione di pubblicare a fine mandato il proprio bilancio arboreo. Noi l’abbiamo sempre pubblicato annualmente anche se in maniera meno formale, a fine mandato abbiamo assunto una delibera di Giunta che riporta un patrimonio arboreo singolarmente censito di 85.270 esemplari e un saldo di +6.442 alberi singolarmente censiti. Questo saldo è composto da 5.021 alberi piantati direttamente dal Comune, mentre gli altri sono alberi messi a dimora da terzi nel contesto di trasformazioni urbanistiche e poi ceduti al Comune nell’ambito della cessione di aree a verde pubblico. Naturalmente si tratta di un saldo al netto delle sostituzioni, quindi non è affatto vero che risulti peggiorativo rispetto al bilancio di massa arborea complessivo. Le sostituzioni, come sappiamo, sono molte e avvengono per vari motivi, che hanno però delle ragioni scientifiche e si fondano sul monitoraggio.

Bologna è una delle poche città italiane che, da oltre venti anni svolge verifiche costanti nel tempo sugli alberi pubblici, laddove molte amministrazioni o non danno corso a perizie o le svolgono solo a distanza di anni l’una dall’altra. Facciamo un monitoraggio semestrale che serve a verificare l’andamento delle patologie e delle fisiopatie che colpiscono gli alberi della città; non solo, ma il fatto di registrare i dati all’interno di uno specifico data base, consente di verificare l’evolversi delle malattie.  Malattie contro molte delle quali, peraltro, al momento, non esistono metodi di cura conosciuti. È il caso delle varie forme di carie del legno, che ne compromettono la tenuta statica e che, una volta inoculatesi nei tessuti di un albero sono inarrestabili. Il monitoraggio serve proprio a verificarne il progressivo sviluppo e capire quando la quantità di tessuti non ammalorati non è più sufficiente a garantire la stabilità di una pianta.

Anche le fisiopatie degli alberi adulti, favorite senza dubbio da andamenti stagionali del tutto anomali, come per esempio questo inizio di stagione estiva particolarmente torrido, non sono in alcun modo curabili; estati particolarmente siccitose finiscono per indebolire alberi già adulti o maturi che, con il passare del tempo, tendono a disseccarsi. Insomma, gli alberi sono esseri viventi, crescono, si ammalano, muoiono e in alcuni casi lo fanno in maniera inaspettata nonostante tutte le nostre attenzioni.

L’albero caduto nella serata di ieri in piazza Minghetti è il faggio numero 10.537, alto circa 20 metri e si è schiantato al suolo, probabilmente a causa di una raffica di vento. Era monitorato, come tutti gli alberi della città, con indagini visive e strumentali che non avevano rilevato particolari criticità. Questa mattina i tecnici comunali si sono recati lì a fare i sopralluoghi, hanno verificato visivamente lo stato di tutti gli altri alberi e non hanno rilevato criticità. Il ceppo dell’albero è stato rimosso velocemente, non certo per ragioni che non mi sento neanche di commentare, perché certi commenti mi sembrano fuori luogo, perché compete all’Amministrazione comunale e a nessun altro eseguire tutti i rilievi sul ceppo dell’albero e comprendere quali sono le ragioni della caduta, dell’accaduto e raffinare ancora di più gli elementi che abbiamo a tutela dell’incolumità delle persone e sviluppare al meglio i nostri monitoraggi.

Per quanto riguarda le richieste puntuali: l’eliminazione di 27 esemplari arborei all’interno del giardino dedicato alle Vittime della uno bianca, ha interessato alberi ormai secchi evidenziati nel corso delle verifiche visive dell’ultimo monitoraggio. Di questi, 23 esemplari, infatti, erano ormai morti e solo 5 piante erano ancora vegete, ma con seccumi che interessavano oltre il 50% della chioma e quindi senza possibilità di ripresa vegetativa. Ovviamente, come è intuibile, le piante in oggetto non svolgevano più alcuna funzione ecologica, né in termini di ombreggiamento, né in termini di sottrazione di sostanze inquinanti.

Per quanto riguarda la richiesta di procrastinare l’abbattimento di alberi secchi come questi, in funzione dell’eventuale presenza di nidi, avanzata dal consigliere Bosco, occorre tenere presente che difficilmente gli uccelli nidificano su alberi non più vegeti, perché i nidi sarebbero molto esposti non solo alle intemperie, ma anche all’azione di predatori. Nel caso di abbattimenti di alberi ancora vegeti ma potenzialmente instabili, comunque, prima di procedere all’eliminazione viene avvertita la responsabile della sezione locale della Lipu affinché, tramite i propri volontari, provveda all’eventuale recupero di nidiacei. In questo periodo dell’anno, sono molto rari, in quanto la maggior parte delle specie ha terminato il periodo riproduttivo.

Sempre il consigliere Bosco citava l’abbattimento di 4 cedri in via Goldoni 17: lo stesso è stato preventivamente autorizzato in considerazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e statiche, a fronte di presentazione di istanza di parte dell’amministratore condominiale dell’immobile all’interno della cui proprietà gli alberi erano ubicati.

Stessa cosa per i 4 alberi eliminati, nella giornata di lunedì 5 luglio nell’area di via Allende di cui chiede informazioni la consigliera Scarano: anche in questo caso, come attestato dalla documentazione fotografica, tre esemplari erano ormai secchi e uno colpito da diffuso seccume.

Per quanto riguarda l’informazione ai cittadini, richiesta dalla stessa consigliera Scarano, nel caso di abbattimenti di esemplari ancora in buone condizioni vegetative ma che, a fronte di specifiche e approfondite indagini strumentali, risultano potenzialmente instabili a causa di processi degenerativi del legno, viene inviata preventiva informazione al quartiere territorialmente competente. Fino ad oggi, tale informazione non è mai stata inviata quando si procede all’eliminazione di piante non più vegete o in via di completo disseccamento, in quanto appariva superfluo comunicare l’eliminazione di alberi senza più alcuna funzione ambientale o estetica, ma sicuramente su questo dovremo migliorare.

Gli alberi eliminati in questo periodo verranno ovviamente sostituiti nel corso del prossimo periodo autunnale e invernale, che è la stagione giusta per il reimpianto.

Tornando alla questione dell’informazione e anche in risposta alla consigliera Clancy sulla opportunità di aprire un più strutturato confronto pubblico sul tema manutenzione e salvaguardia, concordo sul fatto che si debba lavorare per migliorare sempre di più la comunicazione e anche aprire un confronto più approfondito su questi temi. Rilevo che i settori tecnici sono sempre disponibili a un confronto con la cittadinanza, anche qualora debba essere motivata l’eliminazione di alberi non più vegeti. Credo che il confronto auspicato da Clancy e un po’ da tutti debba essere uno degli obiettivi che trovano risposta nella effettiva istituzione della Consulta del verde, che è già stata ratificata come decisione politica, ma che sicuramente renderemo operativa dall’inizio del prossimo mandato. L’esigenza di un confronto pubblico sul tema è certamente un obiettivo che si può collegare all’azione della consulta”.