Question Time, chiarimenti su coronavirus e recupero delle prestazioni non urgenti nella Fase 2

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BOLOGNA – L’assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi, nel corso della seduta di Question Time, ha risposto alla domanda d’attualità della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) su coronavirus e recupero delle prestazioni non urgenti nella Fase 2.

Domanda d’attualità della consigliera Mazzoni

“In merito alle notizie allegate relative alla cosiddetta “fase 2” della Sanità che riguarderà, tra le altre cose, anche il recupero delle prestazioni, rinviate e quindi non effettuate, di ricovero e di ambulatorio che non fossero urgenti; domanda al Sindaco e alla Giunta se l’Amministrazione ritiene opportuno che venga definito e attivato un piano di recupero della domanda ordinaria di prevenzione e cura”.

Risposta dell’assessore Barigazzi

“Come ricorderete, anche se tutte le urgenze sono state garantite, in particolare quelle oncologiche, all’inizio è stato sospeso sia l’ambulatoriale, sia il chirurgico indifferibile. La buona notizia è che le direzioni di tutte le aziende in maniera integrata sono già al lavoro nello stilare un Piano. Nei rapporti dell’unità di crisi che ogni giorno si riunisce nel pomeriggio dall’inizio dell’emergenza pandemica è stata affrontata l’esigenza di un piano, come quello che indicava lei e le direzioni hanno avviato da alcune settimane un confronto appunto orientato alla ripresa delle attività ordinarie su tutta l’area. I gruppi di lavoro integrati stanno approfondendo i diversi scenari che devono essere messi in campo per questo recupero, perché le diverse specialità necessitano di piani individualizzati, perché sono eterogenee per volumi, per prassi, per composizione della casistica e specificità.

Cardiologia e diabetologia, endocrinologia e gastroenterologia sono tutte molto diverse e si è proceduto a costruire dei gruppi di lavoro che vadano a comporre quel piano in maniera differenziata non tanto nella tempistica, ma per le differenti problematiche connesse alle varie specialistiche. Nelle specialistiche cliniche c’è già questo piano di lavoro e questo confronto per ridefinirlo. Stessa cosa per gli interventi chirurgici programmati, anche in questo caso è stato necessario in misura straordinaria, sospenderli per liberare risorse per le terapie intensive, che fortunatamente cominciano ad avere meno pressione. Tuttavia sono ancora centinaia ancora le persone ricoverate sia ordinariamente, sia nella terapia intensiva che nel post-Covid, quello che abbiamo chiamato “Covid resort” e quindi, anche qui, in previsione del prossimo ripristino dell’attività chirurgica, l’Ausl ha iniziato la valutazione dei possibili scenari. A tal fine, mi scrive la commissario Gibertoni, si prevede un potenziamento puntuale dell’offerta chirurgica aziendale per il recupero e l’instaurazione di sinergie con altre aziende metropolitane, come l’azienda ospedaliera e l’Ircs Rizzoli e con il network del privato accreditato.

Mentre si stila il Piano, il la deve essere dato dalla Regione che fornirà le direttive principali che devono governare queste attività e che definirà i criteri di priorità per dare una risposta adeguata ai cittadini in relazione ai tempi di attesa. Siamo in attesa e intanto procediamo con la programmazione per quando, dentro a un quadro regionale, si potranno dare i tempi del recupero e dell’inizio dell’attività ordinaria che sarà un altro capitolo della Fase 2, molto difficile, ma assolutamente molto necessario, che dovremo affrontare con grande determinazione e anche con una riflessione su che cosa vorrà dire il nuovo sistema socio-sanitario di welfare che ci attende alla prova della ripresa dopo questo terribile periodo”.