“Puntare sul digitale per sostenere il turismo”, ok a odg

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La mozione presentata da Cirelli (Pd) suggerisce anche “una sinergia tra Comune, associazioni e istituti culturali per offrire visite in presenza e virtuali”

MODENA – Incentivare il turismo con strumenti tecnologici innovativi e combinare le visite in presenza con modalità basate sul digitale, nell’ambito di un Piano comunale di promozione del patrimonio culturale, del turismo e della sostenibilità territoriale di cui si suggerisce l’adozione. È l’invito contenuto nell’ordine del giorno presentato da Alberto Cirelli (Pd) e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 18 febbraio col voto favorevole della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica e Verdi) e del Movimento 5 stelle; astenuti Lega Modena e Forza Italia.

Illustrando la mozione, il consigliere Cirelli ha ricordato la crescente attrattività turistica della città, precisando che “l’incremento di visitatori, pari a quasi il 50% nell’ultimo quadriennio, è suddiviso equamente tra musei e strutture a vocazione sportiva e gastronomica”. Si tratta di un patrimonio, ha spiegato Cirelli, che ha subìto gli effetti dell’emergenza sanitaria e che adesso, per non essere disperso, deve vedere una ricalibratura dell’offerta in cui siano innanzi tutto garantite le misure di tutela della salute. “L’occasione ci fa riflettere – ha osservato il consigliere – sulla necessità di favorire un turismo ancora più sostenibile: tollerabile dal punto di vista ecologico, dimensionato nel tempo per ridurre gli effetti della stagionalità, realizzabile ed equo con interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori; integrato con l’identità del luogo”.

Alla luce di questi presupposti, per dare impulso al settore, la mozione invita a predisporre precise azioni di marketing territoriale, un obiettivo a cui mira anche la Regione Emilia-Romagna che nei giorni scorsi ha presentato il nuovo piano di marketing e promozione turistica per il triennio 2021-2023, con la previsione di investire 30 milioni di euro, destinati soprattutto a campagne di promozione su media tradizionali e digitali per il mercato italiano e per quelli esteri. Per continuare a rendere attrattivo il territorio occorre infatti “utilizzare modelli e strumenti diversi da quelli tradizionali – ha aggiunto Cirelli – così come sta facendo il mondo imprenditoriale: quando sarà finita la crisi, le realtà più attrattive saranno quelle che sapranno farsi trovare pronte”.

L’ordine del giorno propone dunque di mettere insieme risorse, competenze e strumenti digitali “per offrire un servizio che contemperi visite in presenza e virtuali, incentivando la collaborazione tra Comune, associazioni di categoria, istituti e associazioni culturali”. In particolare, come precisato da Cirelli in aula, tra le vari azioni si suggerisce di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie sia per aumentare l’attrattività del patrimonio culturale “grazie all’utilizzo dei social network, dei siti web e della disponibilità degli archivi in Rete” sia sperimentando modalità innovative di offerta turistica come per esempio “l’organizzazione di visite online ‘funzionali’ a quelle in presenza”.

Aprendo il dibattito per Lega Modena, Alberto Bosi ha suggerito di accorpare il tour operator Modenatur e la società di promozione del centro storico Modenamoremio “in un unico soggetto che si occupi di turismo e promozione culturale”, invitando poi il Comune alla costituzione di un tavolo con le città di Reggio Emilia e Ferrara per valorizzare il patrimonio estense. “È necessario – ha detto – rivedere l’approccio alla promozione del patrimonio cittadino, ma dubito che la Giunta sia pronta alla sfida del cambiamento”. La cultura e il turismo possono diventare determinanti per l’economia della città, ha aggiunto Giovanni Bertoldi, “ma bisogna saper trattenere i turisti: le visite ‘mordi e fuggi’ di una giornata hanno ricadute economiche limitate per il commercio e su ristoranti e hotel” e lasciano poco tempo per visitare le eccellenze di Modena.

“Lo sviluppo turistico della città ha margini di recupero e di miglioramento – ha affermato Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) – se è legato alla qualità della vita”. Secondo la consigliera, infatti, l’attrattività di Modena scaturisce, oltre alle diverse e note eccellenze, “proprio dalla qualità della vita che si dovrebbe respirare e che costituisce un valore aggiunto per poche realtà italiane, come può essere la nostra, in cui comunque le dinamiche sociali e culturali hanno dato alla luce prodotti interessanti”. A questo proposito, la consigliera ha ipotizzato l’attivazione di “itinerari ‘slow’ legati proprio al ‘buon vivere’”.

Irene Guadagnini (Pd) ha sottolineato che la mozione ribadisce la centralità del patrimonio culturale modenese e il legame col turismo: “Dobbiamo continuare a insistere sulla valorizzazione – ha ribadito –, anche con gli strumenti digitali, per tornare ai livelli pre-Covid quando l’emergenza sarà terminata”. Nel frattempo, Guadagnini ha ricordato l’importanza di “tenere alta l’attenzione sul settore culturale”, i cui lavoratori sono stati tra i più colpiti dalla crisi causata dal Coronavirus.