È quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia, che venerdì 10 febbraio ha partecipato alla cerimonia in memoria delle Vittime delle foibe, insieme alle autorità locali e al Comitato Provinciale dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia.
Per Braglia «il 10 febbraio del 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza territori italiani. Le foibe, voragini rocciose dell’altopiano del Carso, furono usate alla fine della seconda guerra mondiale per “infoibare”, per spingere nella foiba, migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista sostenuto dal Maresciallo Tito. Il numero delle vittime di questo massacro non è precisamente quantificabile, ma le stime parlano di più di cinquemila persone uccise, gettate spesso ancora vive nelle cavità rocciose. Una tragedia che non può lasciarci indifferenti e deve essere monito, oggi, per tutti noi, di perseguire e nutrire sempre la pace, la libertà e la democrazia».
Con la legge 92 del 2004, questa data è diventata la giornata del Ricordo “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano – dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.
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