Presentato il progetto “Le pietre e la memoria – Adotta un cippo”

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PARMA – “Le pietre e la memoria – Adotta un cippo” è il progetto, presentato, questa mattina, all’Auditorium del Palazzo del Governatore, che ha come obiettivo il recupero dei cippi e delle lapidi presenti sul territorio comunale, dove ne sono collocate circa 200, con lo scopo di coinvolgere i giovani in un percorso di valorizzazione della memoria e dei valori ad essa connessi.

Il progetto prenderà avvio con il recupero delle prime cinque: la lapide monumentale presente al Parco Ducale che ricorda il sacrificio degli allievi della Scuola di Applicazione di Fanteria trucidati dai tedeschi il 9 settembre del 1943, la targa che ricorda i Martiri della Matinella, quella che ricorda la Brigata Parma Vecchia in Oltretorrente, quella dedicata a Eugenio Copelli ed il monumento ai Martiri di Cefalonia collocato nel cimitero monumentale della Villetta e la targa commemorativa dei Martiri di Cefalonia collocata nell’omonima scuola.

Il progetto, coordinato dal consigliere comunale Davide Graziani, vede il coinvolgimento di diverse realtà del territorio a partire dal Comune – assessorati alla Cultura, Educazione ed Innovazione Tecnologica, Pari Opportunità e Lavori Pubblici -, scuole, Associazioni , Istituzioni, Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma, Consigli dei Cittadini Volontari, mondo produttivo, privati e cittadini.

E’ reso possibile grazie anche ai fondi messi a disposizione dalla Chiesi Farmaceutici e da ANMIG – Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, sezione di Parma. Alla presentazione sono intervenute alcune classi coinvolte direttamente nel progetto in quanto saranno proprio le singole classi delle scuole ad adottare un cippo; fra queste, le classi del Toschi, del Liceo Albertina Sanvitale, del Rondani e dell’Istituto Comprensivo Ettore Guatelli di Collecchio.

La presentazione è stata introdotta dal consigliere comunale e coordinatore del progetto Davide Graziani, sono intervenuti l’assessore Ines Seletti, il prefetto Giuseppe Forlani, il vice questore vicario Mario Anelli ed il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Salvatore Altavilla.

“I cippi – ha ricordato l’assessore all’Educazione Ines Seletti – sono fondamentali per la nostra storia e sono legati a momenti significativi che devono restare a futura memoria affinché i giovani siano consapevoli per fare in modo che quanto è accaduto non si ripeta, e guardino fiduciosi ai valori di libertà, democrazia e pace”. Anche per il prefetto, Giuseppe Forlani, cippi e le lapidi “costituiscono racconti che sono anche un insegnamento per sviluppare il senso civico, traendo spunto dalla vicende del passato”. Il vice Questore vicario, Mario Anelli, ha fatto presente come “dietro le pietre si celino storie importanti di persone che si sono sacrificate per la nostra libertà. Per questo vanno tenuti in giusta considerazione e questo progetto ci aiuta a farli rivivere”. Il comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Altavilla, ha rimarcato il valore intrinseco del progetto ed ha fatto riferimento alla lapide che si trova al Parco Ducale e che ricorda il sacrificio dei giovani allievi della scuola di applicazione di Fanteria, trucidati dai tedeschi il 9 settembre del 1943. Il consigliere Davide Graziani ha precisato che “Adotta un cippo” è un progetto che continuerà nei prossimi anni in modo da completare, nel tempo, il recupero di tutti i cippi e le lapidi che vanno dal Risorgimento ai giorni nostri, presenti a Parma.

Durante la mattinata sono seguiti i contributi di Donato Carlucci, presidente di Assoarma, di Fabrizio Prada in rappresentanza di ANA, ANPI, ANPC, ALPI e ANDA; di Franco Cattabiani, studioso e storico che ha collaborato al progetto, in rappresentanza di ANMIG, di Susanna Braga per ISREC – Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea; di Giorgio Adorni per l’Associazione Nazionale Alpini sezione di Parma; di Amancio Ferrari e Francesco Zatti giovani del servizio civile volontario che collaborano con Anpi ed al progetto e del fonditore Giuseppe Melegari.