Rimini

Porticciolo di Viserba: con la separazione della rete fognaria spetta al concessionario la manutenzione e il dragaggio del canale

RIMINI – L’intervento di “dragaggio” – di cui necessita l’area del cosiddetto porticciolo di Viserba – rientra, come prevede il regolamento del demanio marittimo, nella manutenzione ordinaria e straordinaria, un’incombenza a cui – dopo i lavori del PSBO – deve rispondere il concessionario demaniale. Già, nell’aprile del 2020, infatti questo impegno era noto al Circolo nautico Viserba Fossa dei Mulini, che si era informato presso gli uffici tecnici per capire la procedura necessaria e ottenere tutte le indicazioni e il materiale utile, a presentare la richiesta di autorizzazione per effettuare il dragaggio, agli Enti competenti, che sono la Regione e l’ARPAE.

Fino al 2019, il dragaggio è stato effettuato dall’Amministrazione Comunale, in quanto, in precedenza, la rete fognaria pubblica afferente al bacino Sortie, che sfocia nel porticciolo, era ancora di tipo mista. Per questo motivo – legato ad esigenze igienico-sanitarie – annualmente il Comune procedeva alla rimozione del materiale sabbioso- limoso. Un’operazione che sin dal 2000 veniva fatta previa autorizzazione della Regione e di ARPAE, sottoponendo l’area alle analisi previste da normativa vigente al fine di verificare la qualità delle sabbie.

Nel 2019, grazie all’importante intervento di separazione delle reti del bacino della Fossa dei Mulini (canale consortile Sortie), svolto nell’ambito dei lavori del PSBO, si è giunti alla certificazione del canale del Sortie, quale scarico di sole acque bianche. Pertanto, sono venute meno le motivazioni igienico sanitaria che imponevano l’intervento da parte del Comune.

“La richiesta di inserire il porticciolo di Viserba tra i porti di interesse regionale – precisa Anna Montini Assessore all’ambiente – come “porto e approdo turistico marittimo”, è una procedura prevista dalla norma regionale e permetterebbe al Comune, una volta ottenuto il riconoscimento da parte della Regione, di farsi carico della totale gestione del porticciolo, non solo in termini di esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di garanzia della sicurezza, ma anche in termini di gestione dell’assegnazione dei posti barca. Tuttavia, nel momento in cui questo approdo dovesse ottenere questo riconoscimento, scatterebbe l’individuazione, per motivi di sicurezza, di due aree di divieto permanente di balneazione, poste rispettivamente a nord e a sud del porticciolo, con un’ampiezza di 50 o 100 metri per lato. Una soluzione che, già in precedenza da un confronto con Circolo nautico e altri operatori limitrofi era stata scartata, soprattutto considerati tutti gli sforzi, sostenuti sia dagli Enti sia dai cittadini, per migliorare la qualità delle acque di balneazione e permettere la loro fruizione senza limitazioni.”

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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