Parma: Casi di via Mazzini e muro imbrattato con minacce di morte

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Presa di posizione del sindaco Pizzarotti

MuroImbrattatoPARMA – Ho sempre condannato la violenza e i toni violenti, da qualsiasi parte provenissero. Ho fatto dell’educazione, del buon senso e del dialogo punti saldi del mio mandato. Ho governato la città cercando di garantire la sicurezza che i poteri di un sindaco possono permettere.

Ma nella nostra società, soprattuto tra i giovani, sta cambiando qualcosa.
Un fenomeno che deve essere anzitutto compreso attraverso una presa di coscienza della scuola e della famiglia. I due episodi gravi causati da gruppi di ragazzi, l’ultimo in via Mazzini, e la scritta violenta in questa foto, ne sono una viva e drammatica testimonianza. Non è questo il tipo di società che vogliamo per i nostri figli. Per quanto stiamo implementando la videosorveglianza in via Mazzini, piazza della Pace, San Leonardo e diverse altre zone come richiesto dai parmigiani, per quanto stiamo assumendo nuove unità di vigili per aumentare il presidio sul territorio, non potrà mai esserci pattuglia che possa estirpare il disagio e la tensione che cresce tra i nostri giovani. Se non insegniamo loro che il rispetto e lo spirito civico sono elementi essenziali di una comunità. Una minaccia di morte scritta su un muro non è rivoluzionaria, è criminale stupidità. La violenza di un gruppo di ragazzi non è ribellione, è solo violenza.

Un sindaco può garantire sicurezza con gli strumenti che lo Stato dà a lui disposizione, mentre leggo che i professionisti della polemica continuano a teorizzare senza proporre soluzioni. Ma non può e non potrà mai rimpiazzare la scuola e la famiglia. Per risolvere il problema a monte non serve una telecamera in più ma una mano tesa verso questi ragazzi, a partire dalla fonte. Attendiamo la reale applicazione del decreto Minniti continuando a stare a fianco delle forze dell’ordine per individuare al più presto possibile i violenti, della scuola e delle famiglie per debellare un disagio diffuso e crescente.