Nota dell’Amministrazione comunale sull’attività di produzione e commercio di piante e fiori ornamentali

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L’assessore Travagli: “Finalmente chiarezza operativa e il via libera a un settore già fortemente colpito”

FERRARA – A seguito dei provvedimenti governativi per l’emergenza sanitaria Coronavirus e alle limitazioni sulle aperture degli esercizi commerciali, era rimasta nel limbo l’attività legata alla produzione e commercio di piante e fiori ornamentali.

“A fronte dei decreti presidenziali, il Ministero delle Politiche Agricole non aveva preso posizione e spiegato ufficialmente le modalità operative di questo settore, creando difficoltà interpretative e costringendo gli operatori del settore a scegliere la via della consegna a domicilio o più spesso a chiudere, nell’incertezza di incorrere in possibili sanzioni in attesa di maggiore chiarezza e con un ministro che chiedeva ai commercianti di mostrare le pagine delle FAQ in caso di controlli da parte delle autorità di pubblica sicurezza” afferma su questo tema l’assessore comunale alle Attività Produttive e Lavoro Angela Travagli.

“A questo proposito – precisa la Tavagli – anche l’Amministrazione comunale di Ferrara si è attivata per chiedere risposte e chiarimenti su questo settore così colpito, come altri, da questa situazione di emergenza. Finalmente nei giorni scorsi è arrivata conferma, grazie a una nota del Ministero delle Politiche Agricole confermata dal Viminale, che le attività di produzione e commercializzazione di semi, piante e fiori ornamentali possono svolgere serenamente le proprie attività, sempre tenendo conto delle procedure di distanziamento, dei presidi e dei dispositivi di sicurezza indicati dalle autorità sanitarie e dai provvedimenti governativi”.

Anche in questo caso l’Amministrazione comunale è intervenuta “per sostenere, difendere e promuovere un settore – conclude l’assessore – che non può e non deve soffrire più di quello che già deve sopportare, a causa della burocrazia o della difficoltà di comunicazione tra i livelli governativi e i singoli ministeri”.