Parma

Nel primo anniversario della morte del diplomatico Luca Attanasio, Parma si impegna a ricordarlo

saveriani

PARMA – Un anno fa, il 22 febbraio 2021, l’Ambasciatore Luca Attanasio e gli uomini della sua scorta sono stati assassinati in un agguato in Congo.

Il Consiglio Comunale di Parma ha approvato ieri, alla unanimità e con solennità, nel primo anniversario della loro morte, una Mozione che chiede un impegno e un ricordo perenne all’interno della città.
La proposta avanzata dai consiglieri  PD Daria Jacopozzi e Sandro Maria Campanini insieme a tutto il centrosinistra seduto in consiglio ha ottenuto un’adesione corale che vuole sottolineare con gratitudine ed ammirazione l’impegno dei tanti cooperatori parmigiani che in Congo hanno dato e stanno dando la vita per la giustizia, per un’adeguata democrazia e soprattutto per la denuncia di una economia di morte legata allo sfruttamento delle preziose materie prime minerarie su cui i congolesi camminano senza trarne beneficio ma solo conflitti e povertà.
Il Presidente del Consiglio, Alessandro Tassi Carboni, incontrerà personalmente la famiglia Saveriana che attraverso laici e consacrati, da decine di anni, testimonia che la solidarietà significa vivere in prima persona in quei territori di Goma e del Kivu per portare speranza e giustizia, sulle strade nelle quali è stata tolta la vita al nostro giovane ambasciatore e ad altre due persone, padri di famiglia e a servizio di una politica della condivisione.
“La mozione che promuove la memoria di Luca Attanasio e della sua opera diplomatica, questo incontro nella Sala del Consiglio Comunale che rappresenta la città tutta” hanno detto Giovanna Vettori e Paolo Volta ” è un modo efficace di ricordarlo, di ricordare la sua vicenda umana intrecciata a luoghi dove Parma ha voluto portare speranza e creato luoghi di ristoro. Partiremo proprio tra due giorni per una nuova missione a Goma, nella casa dei laici saveriani dove, dal 1984, svolgiamo la nostra attività. Proprio da Goma, vicino alla parrocchia e alla missione, parte la strada dove Luca ha trovato la morte, ma che ha percorso tante volte come operatore di pace.”
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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