“MONDOpatia” la mostra di Art City a Teatri di Vita Studio dal 6 al 16 febbraio)

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BOLOGNA – Un carosello di immagini pop di dodici artisti contemporanei e un appuntamento fisso con imprevedibili performance sono la formula creata da Teatri di Vita e Stazione Arte Contemporaryper curare la “MONDOpatia” che affligge il nostro pianeta e i nostri tempi. La mostra, curata da Valerio Dehò e Giovanni Busacca, comprende le opere di Oscar Baccilieri, Vittorio Dario Brocadello, Mauro Luccarini, Maurizio Mantovi, Adriano Tetti, Giulia Noeyes, Ernesto Jannini, Francesco Garbelli, Emiliano Salvetti, Michele Rigoni, Cut, Stefano Peruzy, Erik Messori, ed è realizzata nell’ambito di Art City Bologna 2025 in occasione di ArteFiera e fa parte della stagione “Decadenza. Vestigia degli anni Venti”.

L’appuntamento è a Teatri di Vita Studio (via del Pratello 90/a, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it): da giovedì 6 a domenica 16 febbraio in orario pomeridiano, con alcune estensioni mattutine e con la partecipazione all’Art City White Night sabato 8 febbraio fino a mezzanotte.

Durante la mostra sono previste diverse azioni performative, come la performance visivo-sonora di Ernesto Jannini “Embryo” (6 febbraio), il live painting di Giulia Noeyes (dal 6 all’8), diversi happening a sorpresa degli artisti stessi, e infine, per tutta la durata della mostra, negli spazi interni ed esterni, ci sarà “Ressa in galleria”, ossia 11 diverse incursioni teatrali ispirate alle sintesi futuriste, con i testi e le suggestioni degli anni Venti del secolo scorso.

Ritorna l’appuntamento con le mostre di Art City nello spazio Studio nel centro di Bologna, con un’esposizione collettiva. Dodici artisti per una “istantanea dal pianeta Terra”, per interpretare con ironia e acutezza i temi dell’agenda degli anni Venti. “Gli artisti – scrivono i curatori Valerio Dehò e Giovanni Busacca – memori di aver sognato un altro mondo, mescolano tecniche, media, metafore, restituendoci immagini pop di quotidiana follia attraverso un pizzico di sana utopica fantasia”.

La mostra, che comprende opere di Oscar Baccilieri, Vittorio Dario Brocadello, Mauro Luccarini, Maurizio Mantovi, Adriano Tetti, Giulia Noeyes, Ernesto Jannini, Francesco Garbelli, Emiliano Salvetti, Michele Rigoni, Cut, Erik Messori e Stefano Peruzy, si estende per 11 giorni, e comprende diversi appuntamenti. La mostra, infatti, si estende all’azione con la performance EMBRYO di Ernesto Jannini (6 febbraio), con il live painting di Giulia Noeyes (dal 6 all’8 febbraio), e con happening a sorpresa realizzati dagli artisti stessi. A questi si aggiunge ogni sera l’appuntamento, ogni volta diverso, con Ressa in galleria, ispirato alle sintesi teatrali futuriste: rapide incursioni performative con i testi e le suggestioni degli anni Venti del secolo scorso. Infine, torna anche quest’anno l’immancabile Art City White Night, sabato 8 febbraio, con l’apertura fino alle ore 24.

L’ironia salverà il mondo? Forse no, ma almeno per chi si occupa di quei lacerti di estetica che chiamiamo pomposamente arte contemporanea, l’ironia è una sorta di cuscinetto che si frappone tra le sensibilità individuali e un universo malato. Quindi Mondopatia cos’è, una mostra divertente, scanzonata, da godersi in un eterno happy hour? Forse sì, ma non solo, naturalmente. L’idea di trasmettere segnali da forze conosciute, da un mondo apatico (Mondoapatia?) e di dargli una svegliata a mo’ di gioco per adulti che hanno imparato a dare importanza all’homo ludens, ha un senso proprio in una situazione di delirio collettivo in cui nemmeno gli psicoterapeuti capiscono gran ché. L’arte è una terapia di gruppo, siamo malati e l’arte regala placebo. Può diventare una cura? Lo speriamo. Per il momento accontentiamoci di soffrire il meno possibile. Damien Hirst ha parlato di New religion vent’anni fa (il tempo passa) a proposito della società delle pillole, dell’anti age, dell’eterna salute e bellezza, che ci continuano a propagandare via mass media. Questo è. E una mostra come questa alla fine vuole divertire e istruire, come un allegro curato di campagna. 

(Valerio Dehò)

Teatri di Vita e Stazione Arte Contemporary

curano la “MONDOpatia”

in una mostra collettiva con performance quotidiane

nell’ambito di ART CITY

 A Teatri di Vita STUDIO, Bologna, 6-16 febbraio