Modena

Modena, firmato l’impegno congiunto delle confessioni cristiane per la vita

MODENA – Ieri mattina, lunedì 24 febbraio alle 9.30 in Arcivescovado a Modena, si è tenuta la sottoscrizione pubblica di un appello per la vita da parte dei rappresentanti locali di diverse confessioni cristiane, cattolici, ortodossi ed evangelici.

La firma è avvenuta nel mese di febbraio, per i cattolici dedicato al tema della vita.

Hanno sottoscritto il documento il Vescovo di Modena Erio Castellucci, il padre ortodosso rumeno Constantin Totolici ed il pastore evangelico nigeriano Victor Ambassador Johnson.

Il titolo del documento sottoscritto è: «Costruiamo insieme una città accogliente per le gestanti e i loro figli. Gli aborti diventino solo un brutto ricordo del passato».

Fra i passaggi principali:

«Siamo chiamati tutti a convertirci, a cambiare il cuore verso i bambini nel grembo e le loro mamme, a sostituire i sentimenti di giudizio verso le gestanti con sentimenti di accoglienza, l’indifferenza con l’impegno in prima persona a sostenerle».

«Invitiamo chi occupa posti di responsabilità nelle istituzioni ad intensificare politiche di sostegno economico ed adeguato riconoscimento sociale per madri e padri, soprattutto per chi si apre con generosità alla vita».

«Chiediamo di moltiplicare gli sforzi per integrare le norme attuali, affinché sia rispettato “il diritto inalienabile alla vita” di “milioni di bambini”»

«In questi ultimi decenni, caratterizzati da un evidente calo della natalità, quanto comprendiamo che ogni nuova vita è un dono unico, da proteggere e curare.

«Non è mai giusto privare della vita un nostro simile che non si è reso responsabile di alcuna colpa. La sola ragione ci dice che questa è una grande ingiustizia»

«Particolarmente gravosa è la situazione delle gestanti immigrate, che di frequente hanno più problemi economici e di lavoro e hanno una rete familiare più debole, e delle profughe, in cui la gravidanza è spesso frutto di violenze subite lungo la strada verso l’Italia. Profondamente disumana è la condizione delle ragazze vittime della prostituzione schiavizzata, di cui tante minorenni»

«Rivolgiamo la nostra attenzione anche alle donne che hanno abortito, in particolare a quelle che sono rimaste segnate nel profondo da questo evento e che oggi convivono con un profondo dolore»-

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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