Per il concerto di Vasco Rossi sono attese a Modena 200 mila persone, “una città nella città: una sfida organizzativa elevatissima per governare l’impatto dell’evento, non solo su Modena ma su tutto il territorio provinciale e dell’Emilia Romagna, alla quale il Comune e gli organizzatori stanno lavorando con tutti gli enti istituzionali di livello superiore”. Guerzoni ha spiegato che la vicenda del “secondary ticket” “non ha avuto alcuna connessione con il concerto e con le competenze organizzative che il Comune ha nell’evento tant’è che i settori comunali non hanno mai smesso di lavorare alla pianificazione”. La nuova compagine organizzativa ha incontrato il Comune lo scorso 9 gennaio per fare il punto della situazione e impostare i prossimi sei mesi di lavoro, “confermando tra l’altro l’impianto complessivo su cui si è lavorato nei mesi scorsi”.
Cinque i principali filoni di lavoro, per ognuno dei quali sono stati convocati appositi gruppi di lavoro che termineranno il primo giro di incontri la prossima settimana: sicurezza, presidio sanitario, protezione civile; trasporti, viabilità e logistica; gestione ambientale, servizi pubblici e impatto acustico; promozione, marketing e iniziative collaterali; autorizzazioni e profili amministrativi.
Il Parco Ferrari, lo spazio urbano preferito dall’artista in quanto rimanda a fasi importanti della sua vita e della sua carriera, è anche il miglior spazio possibile per ospitare un palco che sarà visibile, senza ostacoli, da tutti i partecipanti. Con una dimensione di 403mila metri quadrati è, secondo i parametri di legge, ampiamente capace di ospitare i 200 mila spettatori previsti, “anzi – ha sottolineato l’assessore – questa cifra rimane abbondantemente al di sotto dell’ipotetica massima capienza dell’area secondo i parametri di sicurezza dettati dalla normativa”.
Il Parco inoltre, vista la sua vicinanza al cuore di Modena, “è l’unico luogo che può permettere una predisposizione di un piano viabilità che tenga lontani i veicoli privati dal contesto urbano e residenziale. In altre parole, solo il Parco Ferrari può essere il perno della strategia interamente pedonale di avvicinamento all’area per i possessori del biglietto per un raggio di circa quattro chilometri che stiamo pianificando. Sarà favorito, anche con aree di sosta molto vicine, l’arrivo in bici e si potrà raggiungere Modena, e ripartire, con i treni, dalle stazioni infatti il Parco si raggiunge comodamente. Per questo motivo non sono previste navette dai parcheggi all’area del concerto, salvo casi specifici ed eccezionali. Ancora, solo il Parco Ferrari ha una collocazione che permette l’utilizzo di altri spazi e infrastrutture che si trovano in quel quadrante della città: dalle aree militari, agli impianti sportivi, a locali pubblici a servizio dell’organizzazione, alle arterie pedonalizzabili”. Infine, nella convenzione che sarà sottoscritta dal Comune e dagli organizzatori, sono compresi anche gli interventi per il pieno ripristino e il miglioramento del parco.
L’assessore Guerzoni ha poi concluso ribadendo che il concerto dell’1 luglio “sarà un evento senza precedenti in questa città e probabilmente in tutta Italia, unico e irripetibile. L’appello che voglio fare, qui in Consiglio comunale, è di lavorare tutti insieme per la sua buona riuscita”.
Nella replica, la consigliera Baracchi ha ringraziato l’assessore per aver fornito il quadro organizzativo di questo “importante evento per la città. Mi unisco – ha aggiunto – all’appello di lavorare insieme per la migliore riuscita di tale appuntamento”.
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