“Matilde, i canossiani e le città”, in Cappella Farnese

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Matilde Canossa Locandina cicloGiovedì 17 dicembre la conferenza di Rossella Rinaldinell’ambito delle celebrazioni per il IX centenario della nascita di Matilde di Canossa (1115) e della fondazione del Comune di Bologna (1116)

BOLOGNA – Giovedì 17 dicembre alle 17 in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, Rossella Rinaldi, della Soprintendenza Archivistica Emilia- Romanga, Archivio di Stato di Bologna, terrà la conferenza dal titolo “Matilde, i Canossani e le città”.

Introdurrà la conferenza il professor Rolando Dondarini, dell’Università di Bologna, delegato dal sindaco Virginio Merola a coordinare le celebrazioni del IX centenario del Comune di Bologna (1116-2016), un anniversario che rappresenta l’occasione per valorizzare l’identità della città e delle sue istituzioni.

La conferenza chiude il ciclo di incontri dedicati a Matilde nel IX centenario della sua morte.

Il tema della conferenza: Matilde e i familiari, i Canossani, abbracciano
con le loro esistenze oltre 150 anni di storia d’Italia e d’Europa, dalla metà del secolo X agli inizi del XII. Matilde come noto muore a Bondeno di Roncore, nella Bassa reggiana, nel luglio 1115, e con lei si chiude la discendenza biologica.

Le vicende di uomini e donne della dinastia si dipanano prevalentemente nello scenario di territori rurali, in aree mediopadana e toscana: territori segnati da una natura rude, spesso difficile da affrontare, solcati da fortezze e castelli, monasteri e chiese. In questi luoghi principalmente si affermano, alle origini, poi si rafforzano i poteri eccezionali dei Canossani.

Alle città la storiografi a ha sempre riconosciuto, in tale ambito, una funzione sostanzialmente marginale. Mantova, Reggio Emilia, Modena e Lucca, prima di altre, ma anche Ferrara, Firenze e Milano. In realtà questi centri urbani e i loro abitanti giocarono ruoli decisivi sia nelle fasi di crescita dei poteri della dinastia, sia nel vivo dei momenti più critici, attraverso lo sfaldamento progressivo dei poteri stessi. E ciò accadde negli anni di Matilde, personalmente coinvolta nello scontro fra Impero e Papato.

La figura di Matilde: merita un’attenzione particolare nei suoi rapporti con la comunità bolognese, poiché influì indirettamente sulla genesi del Comune e di un’altra importante istituzione civile bolognese, lo Studio, ovvero l’Università. Infatti, nel 1115 la notizia della sua morte fu probabilmente la causa principale di una ribellione contro i funzionari imperiali da parte dei bolognesi che giunsero a distruggerne il castello (nel sito del palazzo Ghisilardi, attuale sede del Museo Civico Medievale). Quando nove mesi dopo Enrico V si presentò di nuovo al di qua delle Alpi, la comunità cittadina decise di inviargli una delegazione incaricata di chiedere il perdono per l’offesa arrecata con la rivolta e una serie di concessioni.

Poiché il diploma che l’imperatore EnricoV elargì il 15 maggio 1116 ai bolognesi venne consegnato alla prima rappresentanza civile della città che appaia in un atto, venne poi considerato la base di legittimazione dell’organizzazione comunale: in pratica l’atto di nascita del Comune di Bologna. Sottoscritto da Irnerio, vi si concedevano privilegi fiscali e amministrativi, oltre che il perdono per l’offesa arrecata all’Imperatore con l’assalto al palazzo dei suoi funzionari. Una copia di questo atto è conservata nell’Archivio di Stato di Bologna, ed è il primo documento riportato nel Registro Grosso, il volume in cui nel Duecento si raccolsero tutti i documenti che attestavano i diritti del Comune. Si può pertanto affermare – e su questo c’è la convergenza di tutti i medievisti – che la data della fondazione del Comune è convenzionalmente il 1116.