Parma

L’Università di Parma a Dakar per promuovere l’inclusione scolastica

Missione del CUCI per realizzare un master on line rivolto agli insegnanti e un Centro di documentazione sulla disabilità

PARMA – L’Università di Parma a Dakar per promuovere l’inclusione scolastica. Il CUCI, Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale dell’Ateneo, si trova infatti in questi giorni (fino al 4 dicembre) in missione nella capitale del Senegal rappresentato da Nadia Monacelli, Dimitris Argiropoulos e Maria Ciaramella. La delegazione del CUCI è a Dakar per avviare il progetto DEECLIQ (Décidons d’une éducation pour les enfants handicapés par des choix libres et une approche de qualité) finanziato da AICS Dakar e gestito da un consorzio di Ong italiane e senegalesi con a capo Accra. Scopo del progetto è realizzare un master on line rivolto agli insegnanti e finalizzato all’acquisizione di competenze e pratiche relative all’inclusione scolastica dei minori con disabilità.

La missione prevede una serie di incontri con i docenti della Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Educazione e della Formazione dell’Università Chef Anta Diop (UCAD) – in particolare Barrell Gueye e Bamba Dieng – per la definizione dei contenuti del master, pensato per tutta l’area francofona dell’Africa Occidentale. Oltre al master si vuole realizzare un Centro di documentazione sulla disabilità grazie alla collaborazione della Cooperativa sociale italiana Accaparlante – presente sul campo con Nicola Rabbi – da anni impegnata su questo tema.

Nell’occasione il progetto è stato presentato a Moustapha Sokhna, decano della Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Educazione e della Formazione (FASTEF), il quale ha auspicato un’implementazione dell’accordo interuniversitario già esistente, rafforzando gli scambi a livello didattico e di ricerca nell’ambito delle Scienze dell’educazione e della formazione degli insegnanti.

ll Senegal è da tempo impegnato per l’inclusione di bambini con disabilità. Durante la missione vengono visitate scuole inclusive che, pur in condizioni di sovraffollamento e di carenze materiali, sono alla ricerca di possibili soluzioni sostenibili, collegate al contesto locale e ai contesti internazionali di solidarietà.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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