Le sale storiche di Palazzo Comunale riaprono alle visite

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Da lunedì 15 febbraio nei feriali in sicurezza anti Covid-19. Prenotazione obbligatoria

MODENA – Un altro tesoro d’arte e storia di Modena riapre alle visite in sicurezza nel rispetto delle misure anti Covid-19. Da lunedì 15 febbraio, infatti, le sale storiche del Palazzo Comunale in piazza Grande tornano a poter accogliere il pubblico nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.30, con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria.

La prenotazione si può effettuare online sul sito www.visitmodena.it scegliendo il giorno e l’orario che si desidera oppure contattando l’Ufficio informazione e accoglienza turistica (Iat – tel. 059-2032660 – info@visitmodena.it).

L’ingresso è gratuito ed è possibile rimanere all’interno delle sale per 30 minuti in un numero di persone non superiore a 15 ogni mezz’ora. È necessario mantenere un distanziamento di almeno un metro dagli altri visitatori presenti, indossare la mascherina e disinfettare le mani con il gel messo a disposizione.

In ognuna delle sale storiche di Palazzo Comunale, alle quali si accede al primo piano in cima allo scalone di piazza Grande, sono custodite testimonianze storiche e opere d’arte. La Sala del Fuoco, con il camino cinquecentesco dove si preparavano le braci per riscaldare i commercianti del mercato in piazza, ospita gli affreschi del 1546 di Nicolò dell’Abate con episodi della Guerra di Modena e del Secondo Triumvirato (43-42 a.C.). Nella Sala del Vecchio Consiglio, col soffitto seicentesco dipinto da Bartolomeo Schedoni ed Ercole Dell’Abate, si possono ammirare scene della vita di San Geminiano dipinte da Francesco Vellani nel 1766 e il gonfalone su seta di Ludovico Lana del 1633, raffigurante la Madonna del Rosario, il Bambino e San Geminiano che intercede per la cessazione della peste del 1630. Nella stessa Sala ci sono gli scranni cinquecenteschi dei Conservatori in legno intagliato. Spostandosi nella Sala degli Arazzi si trovano i dipinti su tela settecenteschi di Girolamo Vannulli che imitano arazzi e le e cornici fiorite di Francesco Vaccari. I dipinti raffigurano episodi della Pace di Costanza (1183) che pose fine alla contesa tra Comuni dell’Italia Settentrionale e Federico Barbarossa. Nella Sala cosiddetta dei Matrimoni, invece, si trova un grande lampadario di Murano e, alle pareti, dipinti di Adeodato Malatesta (1806 -1891), il più importante pittore modenese dell’Ottocento, che per decenni diresse la locale Accademia d’arte. Nel mezzo del percorso si incontra il Camerino dei Confirmati, una saletta decorata nel 1770 da Giuseppe Carbonari con busti a chiaroscuro di Girolamo Vannulli, che raffigurano i pittori che hanno lavorato nelle sale attigue. Qui si trova la Secchia Rapita, trofeo di guerra sottratto dai modenesi ai bolognesi nella battaglia di Zappolino (1325), vicenda narrata da Alessandro Tassoni nel poema eroicomico “La secchia rapita”.

Informazioni sulle Sale si possono trovare sul sito www.visitmodena.it nella sezione “scopri Modena” mentre dal link https://salestoriche.unesco.modena.it è possibile intraprendere una visita guidata virtuale a spasso per il Palazzo.

Foto: Camerino dei Confirmati e Secchia rapita