Lavoro. L’Istat conferma: nel 2016 in Emilia-Romagna disoccupazione al 6,9%, con quasi 49mila nuovi posti

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Tasso di attività delle donne al 67,7%, il più alto in Italia. Crescono i giovani occupati con meno di 24 anni: +10.600. Il presidente Bonaccini: “Dati molto positivi che ci confermano come locomotiva del Paese. Sulla strada giusta grazie anche al Patto per il Lavoro. Obiettivo disoccupazione al 5% nel 2020”

regione emilia romagna logoBOLOGNA – Nel 2016 in Emilia-Romagna l’occupazione è cresciuta del 2,5% rispetto al 2015, con un aumento di 48.823 occupati. Sono i numeri sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna nel 2016 sulla base dei dati Istat comunicati oggi, dai quali arriva la conferma del tasso regionale di disoccupazione al 6,9%, -0,8% rispetto all’anno precedente e due punti percentuali in meno rispetto al 9% di inizio legislatura, a gennaio 2015.

Il tasso di occupazione è invece salito al 68,4%, superato in ambito nazionale solo dal Trentino-Alto Adige (69,3%).
Le dinamiche di genere evidenziano un incremento dei posti di lavoro più per le donne (+35,1mila +4,1%) che per gli uomini (+13,7mila, +1,3%): le donne occupate sono pari a 888.224, valore mai raggiunto negli ultimi decenni, e il loro tasso di attività è arrivato al 67,7% (+1,9%), il più alto in Italia.
Crescono i giovani occupati tra 15-24 anni (+10,6mila, +13,6%) e gli over 55enni (+21,7mila, +6%).

“Sono dati molto positivi- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- che ci confermano come locomotiva del Paese. Siamo sulla strada giusta, grazie anche al Patto per il Lavoro firmato con tutte le parti sociali, ma certo non ci accontentiamo: l’obiettivo è infatti quello di portare la disoccupazione al 5% nel 2020”.

Giù la disoccupazione
Aumentano sia le posizioni di lavoro dipendente (+28,1mila, +1,9%) sia quelle indipendenti-autonomi, libero professionali, imprenditori (+20,7mila, +4,6%).
Come detto, il tasso di occupazione è al 68,4%, superato in ambito nazionale solo dal Trentino-Alto Adige (69,3%). L’incremento è pari a 1,7 punti percentuali rispetto al 2015 ed è il più consistente dell’intero Paese (+0,9%). La componente maschile ha un tasso pari al 74,7% (+0,9%), mentre quella femminile giunge al 62,2% (+2,5%).
Il tasso di disoccupazione nel 2016 è pari al 6,9%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al 2015. Tale risultato è dovuto ad un continuo decremento nel corso dell’anno. A livello regionale un dato inferiore lo si rileva unicamente in Trentino-Alto Adige e in Veneto (6,8%).
Tra le regioni del Nord, l’Emilia-Romagna (-0,8%) e il Piemonte (-0,9%) sono quelle che segnano il decremento maggiore.

Il tasso di attività delle donne più alto nel Paese: 67,7%
Nel 2016 le persone in cerca di lavoro sono state 146,8mila, con una contrazione di 14,1mila persone rispetto al 2015 (-8,8%).
La dinamica di genere registra andamenti convergenti: il tasso di disoccupazione maschile scende al 6% (dal 6,6% del 2015) e quello femminile all’8% (dal 9,1% del 2015).
La riduzione della disoccupazione femminile si accompagna all’aumento del tasso di attività delle donne che nel 2016 è stato pari al 67,7%, 1,9 punti percentuali in più rispetto ad un anno prima, il più alto dell’intero Paese. Per gli uomini il tasso specifico si colloca invece al 79,6%, con una crescita tendenziale (+0,4 punti percentuali).