Venerdì 16 febbraio riprendono in Galleria Europa gli incontri dedicati alla cultura del dialogo per affrontare paure e pregiudizi. Cinque gli appuntamenti fino a maggio
Il ciclo, molto seguito nelle prime due edizioni, è promosso da una partnership consolidata tra il centro territoriale del Movimento Nonviolento, la Casa per la Pace, il Punto d’accordo/Centro di mediazione dei conflitti e l’Ufficio Politiche europee e Relazioni internazionali del Comune di Modena con la collaborazione di Libreria Ubik Modena.
Il primo appuntamento è dedicato a “Diseguaglianze e nuove povertà materiali e culturali: incerta ‘tenuta’ del mondo e perdita del capitale sociale di valori condivisi, coesione e solidarietà”. I relatori saranno Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia fiscale e disuguaglianza di Oxfam Italia, e il sociologo Vittorio Martinelli.
Gli incontri successivi sono in programma il 23 marzo, il 20 aprile e il 18 maggio, sempre di venerdì alle 18. Sabato 19 maggio si svolgerà invece dalle 9 alle 13 un seminario sulle tecniche di comunicazione empatica e non violenta.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero ma è gradita la registrazione sul sito www.comune.modena.it/europe-direct.
L’antibarbarie è la nonviolenza, con il suo bagaglio teorico e pratico fondato sul dialogo e sull’ascolto, cornice entro la quale costruire relazioni rispettose e giuste nei diversi contesti sociali in cui si presentano criticità e conflittualità. I conflitti sono componente naturale nelle relazioni, imparare modalità e tecniche per gestirli con mezzi pacifici è condizione per evitare che degenerino in scontro insanabile, violenze o guerra. In questa “rivoluzione culturale” si colloca anche un radicale ripensamento della concezione dell’alterità e della diversità, non come minaccia, ma come risorsa.
La cultura della guerra ha alimentato spirali di violenza sempre più folli e fuori controllo. Il terrorismo è aumentato, con ferocia mai prima conosciuta. L’alternativa oggi è tra la barbarie e una nuova strada fondata su valori nonviolenti. Obiettivo di fondo di questo progetto è dunque proporre la credibilità di questa strada e dei suoi strumenti, con i risultati positivi che la storia ha visto concretizzarsi e la concreta possibilità di avvalersene per il futuro. Nuove competenze per la gestione dei conflitti con mezzi nonviolenti, sono necessarie per la costruzione di relazioni eque e rispettose, di dialogo, quindi di giustizia, di sicurezza e di pace.
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