La storia della bambina Emilia Levi parla ai giovani

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Aperte le iscrizioni all’incontro per docenti, ma rivolto a tutti. Presenti gli autori della graphic novel, Fondazione Fossoli e il rabbino della Comunità ebraica di Modena

MODENA – “Curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente”: la storia della bambina Emilia Levi, che Primo Levi incontrò al Campo di Fossoli, offre ottimi spunti per affrontare il tema della guerra, del diverso e della perdita dei diritti per parlare ai più giovani della Shoah senza che l’orrore prevalga sulla comprensione.

Sono già aperte le iscrizioni per l’incontro in programma martedì 11 gennaio, alle 17, al Centro educativo Memo del Comune di Modena, in viale Barozzi 172. L’appuntamento formativo è rivolto a docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, ma è aperto a tutti gli interessati, ed è incentrato proprio sulla graphic novel “Emilia Levi. Fiore di Speranza”. Attraverso parole e immagini, la graphic novel che racconta la vita della piccola ebrea, offre uno stimolo eccezionale per far comprendere anche ai più giovani cosa può portare la cultura e l’educazione all’odio.

All’incontro, organizzato in collaborazione con Fondazione Fossoli e Spi-Cgil, e promosso dal Comitato per la Storia e la Memoria del Novecento intervengono Beniamino Goldstein rabbino capo della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Marzia Luppi e Marika Losi di Fondazione Fossoli, Marzia Lodi e Giorgio Carruba autori del volume.

L’incontro è gratuito e riconosciuto come formazione per i docenti che per partecipare devono iscriversi su MyMemo. Per ulteriori informazioni: www.comune.modena.it/memo I www.fondazionefossoli.org.