Dal 22 gennaio al 12 febbraio la II edizione del ciclo di conferenze sull’archeologia. Tra gli ospiti l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi
RICCIONE (RN) – La presa di Mosul, in Iraq, l’8 giugno 2014 ha segnato l’inizio di una tragica storia di saccheggi e devastazioni di siti archeologici, musei e beni culturali in tutta l’area del Vicino Oriente. Mese dopo mese il catalogo delle distruzioni ha aggiunto nuove voci; questo crescendo della ferocia iconoclasta con cui viene attaccato il patrimonio archeologico e la memoria storica della culla della civiltà ha suggerito di dedicare il ciclo di conferenze “La memoria minacciata” a questo territorio. I quattro appuntamenti in programma a partire dal 22 gennaio hanno l’intento di accendere i riflettori sull’importanza del patrimonio storico, presentando alcuni rilevanti progetti di ricerca che vedono l’Italia come capofila nello studio, conservazione e valorizzazione di un tesoro ricchissimo ma troppo spesso dimenticato.
Dopo l’interesse riscosso dall’edizione del 2015, che ha avuto tra gli ospiti anche Alberto Angela, si ricomincia venerdì 22 gennaio con il Prof. Massimo Vidale (Università di Padova) e la conferenza dal titolo “L’Idra del cambiamento. I diversi volti della distruzione del patrimonio culturale dell’Eurasia”. Durante la serata si farà luce sulle motivazioni che spingono lo Stato Islamico alle “spettacolari” distruzioni del patrimonio archeologico e si porrà l’accento sui progetti di recupero, sconosciuti ai più, promossi dalle missioni italiane.
Si prosegue il 29 gennaio con il Prof. Romolo Loreto (Università “L’Orientale” di Napoli) e “Yemen: nel paese della regina di Saba. Culture svelate e monumenti perduti”, una serata dedicata al ricchissimo patrimonio artistico yemenita – su cui hanno lavorato per anni gli archeologi italiani – oggi minacciato da un conflitto che non ha risparmiato nemmeno San’a, città fortificata patrimonio dell’Unesco, la cui bellezza fu difesa e narrata anche da Pasolini nel 1970.
La terza serata, il 5 febbraio, ha come relatore il Prof. Paolo Brusasco (Università di Genova) e per titolo “Futuro senza passato. Stato Islamico e distruzione del patrimonio culturale in Siria e Iraq”. Il Prof. Brusasco ci illustrerà lo scempio compiuto nell’area medio orientale negli ultimi anni partendo dai dati raccolti nella sua rubrica mensile sulla rivista Archeologia Viva.
Chiuderà il ciclo, il 12 febbraio, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi con “L’uomo è fatto in gran parte della sua memoria”, una conversazione attraverso cui Manfredi intende porre l’accento sull’importanza del passato per la crescita delle generazioni future. Manfredi è autore di bestsellers, soprattutto romanzi storici, tradotti in tutto il mondo, ha partecipato a numerosissime campagne di scavo, è conduttore televisivo e sceneggiatore.
L’Istituzione Riccione per la Cultura dedica questa edizione della rassegna alla memoria dell’archeologo siriano Kahled al-Assad ucciso in maggio a Palmira dallo Stato Islamico.
L’iniziativa ha ottenuto il prestigioso patrocinio della Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO per “l’alto livello dei relatori e per il tema affrontato, di particolare complessità e attualità, pienamente coerente con i principi fondamentali dell’UNESCO”, e del MIBACT, oltre ad essere patrocinata anche dall’Università di Genova, Napoli, Padova e dal FAI giovani Emilia-Romagna.
Gli incontri del 22 e 29 gennaio, 5 febbraio si terranno al Centro della Pesa, mentre l’appuntamento del 12 febbraio avrà come sede il Palazzo del Turismo.
Inizio alle ore 21.00, ingresso libero.
In occasione delle serate sono previsti laboratori di archeologia per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni (i laboratori sono gratuiti ma è necessaria l’iscrizione: tel. 0541600113).