Ferrara

‘La città che cambia’ in mostra le idee per Ferrara degli studenti della Facoltà di Architettura

Visitabile nel salone d’onore del Municipio fino al 12 agosto

FERRARA – E’ stata inaugurata questa mattina (lunedì 18 luglio) nel salone d’onore del Municipio la mostra “La Città che cambia. Le idee degli studenti di architettura. Progetti di rigenerazione urbana dentro e fuori le Mura: l’addizione di Nicolò e la struttura insediativa di via Bologna”, organizzata da Assessorato Urbanistica, Edilizia, Rigenerazione Urbana del Comune di Ferrara, Servizio comunale Pianificazione Territoriale Progettazione, èFerrara – Urban Center e Università di Ferrara Dipartimento di Architettura Laboratorio di Urbanistica.

L’allestimento, nuovo appuntamento inserito nell’ambito della convenzione annuale che lega Amministrazione comunale di Ferrara e Università degli studi di Ferrara, propone una sintesi del lavoro dei centotrenta studenti impegnati in tre laboratori di ricerca per individuare soluzioni progettuali di rigenerazione urbana della città di Ferrara.

All’incontro con la stampa erano presenti il dirigente del settore Pianificazione territoriale del Comune di Ferrara Davide Tumiati e Davide Manfredini dell’Ufficio comunale Progettazione insieme ai docenti dell’Università di Ferrara Etra Occhialini, Romeo Farinella, Maria Vittoria Mastella e Laura Abruzzese.

La mostra nel salone d’onore del Municipio sarà visitabile fino al 12 agosto (orari di apertura da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17),

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

‘La città che cambia – le idee degli studenti di Architettura’/Progetti di Rigenerazione urbana dentro e fuori le Mura: l’addizione di Nicolò e la struttura insediativa di via Bologna
L’addizione di Nicolò coincide con il settore sud-orientale del centro storico e corrisponde alla Prima Addizione del 1386, sviluppata come estensione a est del nucleo centrale di Ferrara, ma che è sempre stata una parte di città relativamente marginale, pur essendo ricca di edifici ed eventi significativi nella storia del Rinascimento, della Riforma protestante, della Legazione.
La struttura insediativa di via Bologna, costituita dai tessuti novecenteschi posti a sud delle Mura e del centro storico, è la principale espansione a sud della città, di composizione eterogenea, caratterizzata da insediamenti pianificati. E’ compresa indicativamente fra la linea ferroviaria Ferrara-Bologna, il Po di Volano, Via Bologna e l’insediamento Fieristico.
Il tema della rigenerazione urbana della città si presenta come un programma di grande complessità perché chiamato ad affrontare tematiche inerenti la qualità dei fattori ambientali, della vivibilità, dell’accessibilità e dell’innovazione, su aree di grandi dimensioni, caratterizzate a volte da contrasti socio-economici e diversi interessi pubblici e privati.
Uno scenario che rende quanto mai importante costruire momenti di informazione e approfondimento, così come percorsi partecipativi e di dialogo, capaci di stabilire un reciproco scambio tra i diversi attori del processo e di generare senso di appartenenza alla città.
In questa direzione, il lavoro svolto dagli studenti del Laboratorio di Urbanistica del Dipartimento di Architettura, incentrato sullo studio di soluzioni progettuali, è parso un’ottima occasione per offrire alla città un momento di riflessione sui possibili scenari di riqualificazione urbana, che l’Amministrazione intende recepire in virtù del Protocollo d’Intesa che lega il Comune di Ferrara e il Dipartimento di Architettura per il conseguimento di comuni obiettivi nel campo dello studio e della ricerca delle azioni di riqualificazione e di rifunzionalizzazione delle aree urbane complesse.
Tra i ben più numerosi elaborati prodotti nel corso dell’ultimo anno accademico dal Laboratorio di
Urbanistica del Dipartimento di Architettura di Ferrara, alcuni di questi sono stati selezionati per raccontare la ricchezza di idee e di soluzioni emerse.
Si tratta di “esercizi” di urbanistica, liberamente condotti in un quadro di riferimento altamente teorico, svincolato dunque da tutti quelle condizioni strutturali e di contesto con cui invece i Piani Generali e di Settore dovranno dimostrare di saper fare i conti.
Le proposte emerse costituiscono, al di là dei risultati tecnici conseguiti, un interessante contributo al processo di immaginazione “collettiva” che si deve generare intorno a trasformazioni urbane cosi importanti.

 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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