Invito alla danza con Giuseppe Albanese il 3 febbraio 2022 al Teatro Regio di Parma

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©Francesco Bondi GIUSEPPE ALBANESE

PARMA – Un invito alla danza sulla tastiera. Giuseppe Albanese è protagonista giovedì 3 febbraio 2022 ore 20.30 al Teatro Regio di Parma, per la stagione concertistica 2021-2022 realizzata da Società dei Concerti di Parma in collaborazione con Casa della Musica e con il sostegno di Chiesi, di un recital pianistico interamente dedicato alla danza, in un viaggio attraverso capolavori per il balletto tra Francia, Germania e Russia nelle trascrizioni per pianoforte realizzate dai pianisti e compositori tra ’800 e ’900.

In programma Invito alla danza di Carl Maria von Weber nella trascrizione di Carl Tausig; “Valzer” da Coppélia di Léo Delibes nella trascrizione di Ernst von Dohnányi; la Suite da Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij nella trascrizione di Mikhail Pletnëv; Prélude à l’Après-midi d’un faune di Claude Debussy nella trascrizione di Leonard Borwick; la Suite da L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij nella trascrizione di Guido Agosti; La Valse di Maurice Ravel. Brani che l’artista ha racchiuso anche in una recente registrazione l’etichetta Deutsche Grammophon intitilata Invitation to the dance.

Nate per soddisfare un’esigenza pratica, quella di riprodurre musica per orchestra in spazi e con mezzi ridotti, le trascrizioni pianistiche diventano dalla metà dell’Ottocento in poi un vero e proprio genere, banco di prova per i virtuosi della tastiera e occasione per esplorare tutte le risorse timbriche le potenzialità tecniche dello strumento, sfociando in vere e proprie riletture delle composizioni originarie.

Come spiega lo storico della musica Giuseppe Martini, “le trascrizioni per strumento solo di pezzi orchestrali sono nate non potendo disporre di un’orchestra e di un mezzo per riprodurne il suono, ma il guadagno pratico è compensato dalla perdita di dinamiche e timbri. Il mestiere del trascrittore si è così divaricato fra scopi pratici (trasposizioni di partiture operistiche o sinfoniche) e il diritto creativo (offrire un punto di vista critico su un testo)”. Così, se la trascrizione di Guido Agosti del 1928 da L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij e quella di Mikhail Pletnëv da Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij esaltano le potenzialità virtuosistiche e la tavolozza timbrica del pianoforte “affidando lo scintillìo orchestrale a un’abilità tecnica non fine a se stessa”, negli altri casi si va nella parafrasi, nei pot-pourri, nelle fantasie.

È il caso di Invito alla danza di Carl Maria von Weber, brano nato per pianoforte ed eseguito nella trascrizione di Carl Tausig che, erede della tradizione lisztiana, accompagnava la partitura con il sottotitolo “con arabeschi per l’esecuzione in concerto”. “E infatti il polacco Tausig – continua Giuseppe Martini – cresciuto con Liszt che gli aveva trasmesso il gusto per il piccante e lo spettacolare, prende l’idea originaria di valzer legati in una drammaturgia (lui invita lei a ballare) e la mette a bagnomaria in arpeggi, trilli in sovracuto, cascatine, percussioni e altri artifici d’abilità che spargono un po’ di pepe listziano sulla pietanza weberiana”.

Diverso l’approccio dell’ungherese Ernst von Dohnányi e dell’inglese Leonard Borwick alle pagine, rispettivamente, di Léo Delibes e di Claude Debussy, dove l’esplorazione timbrica diventa lo scopo principale delle divagazioni pianistiche. Mentre la chiusura sfavillante e turbinosa affidata a La valse di Maurice Ravel, trascrizione per pianoforte del poema coreografico dell’autore, è un tributo alla tradizione del valzer viennese, tra luce e inquietudine, allusivo della fine di un’epoca in seguito agli sconvolgimenti della Grande Guerra. “Un canovaccio complesso – spiega Giuseppe Martini – su cui l’interprete può lavorare liberamente e mediare fra abbellimento e testo, che è meno espressionista del balletto orchestrale”.

Vincitore del Premio Venezia nel 1997 e del Vendome Prize nel 2003, Giuseppe Albanese è tra i pianisti più richiesti della sua generazione. Si esibisce nelle sale da concerto più prestigiose a livello internazionale, quali: Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona. Ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Stanislav Kochanovsky, Julian Kovatchev, Daniel Oren, Donato Renzetti, e molti altri.

Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea). In Italia ha suonato per le stagioni concertistiche dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e in tutti i più importanti teatri, tra i quali si annoverano 11 Fondazioni lirico-sinfoniche.

Ha inciso per l’etichetta Deutsche Grammophon tre cd: Fantasia, un concept album dedicato a Beethoven, Schubert e Schumann, Après une lecture de Liszt, e Invitation to the dance, dedicato al balletto e contenente musiche di Weber, Delibes, Tchaikovsky, Stravinsky, Debussy e Ravel. Per Decca Classics ha inciso l’opera omnia di Béla Bartók in 32 cd, contenente la registrazione in prima mondiale del brano Valtozatok.

Giuseppe Albanese è laureato in Filosofia con lode e dignità di stampa della tesi sull’estetica di Liszt negli Années de Pèlerinage ed è stato docente a contratto di Metodologia della comunicazione musicale presso l’Università degli Studi di Messina.

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi, Crédit Agricole. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Unione Parmense degli Industriali, Dallara, Opem. Sostenitori GHC Garofalo Health Care, Poliambulatori Dalla Rosa Prati, Glove ICT, CePIM, Oinoe, La Giovane, Agugiaro&Figna, Sicim, Mutti, Parmalat, Colser, Parmacotto, Grasselli. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Advisor AGFM. Hospitality Partner Novotel. Con il contributo di Ascom e Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Camera di Commercio di Parma Fondazione Monte Parma. La Stagione Concertistica è realizzati da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. ParmaDanza è realizzata in collaborazione con Arci Caos. Il Concorso Voci Verdiane è realizzato in collaborazione con Comune di Busseto, Verdi l’Italiano. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Azzali editori, De Simoni, Milosped, MacroCoop, IgpDecaux, Cavalca, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietti da €10,00 a €35,00 riduzioni per Under 30 e associati Società dei Concerti di Parma.

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

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L’INVITO ALLA DANZA SULLA TASTIERA DI

GIUSEPPE ALBANESE

Per la stagione concertistica del Teatro Regio di Parma

realizzata da Società dei Concerti di Parma, il pianista calabrese

interpreta pagine di Carl Maria von Weber, Léo Delibes,

Pëtr Il’ič Čajkovskij, Igor Stravinskij, Maurice Ravel

dedicate ai capolavori del repertorio per la danza e il balletto

tra Germania, Francia e Russia, nelle trascrizioni

dei grandi virtuosi del pianoforte tra ’800 e ’900.

Teatro Regio di Parma

giovedì 3 febbraio 2022, ore 20.30