Forli Cesena

INTEROGGETTUALITÀ E MEMORIA di Aureli Ruiz il 12 novembre a Mercato Saraceno

Quadernària – Aureli Ruiz

MERCATO SARACENO (FC) – QUADERNÀRIA (2008-2022): INTEROGGETTUALITÀ E MEMORIA

di Aureli Ruiz

Sabato 12 novembre 2022 a partire dalle ore 15:30

Rad’Art Project

Via Mulino di sopra, 6 – San Romano di Mercato Saraceno (FC)

La residenza dell’artista catalano Aureli Ruiz avviene nell’ambito dello scambio di residenze artistiche con il Centro d’Arte Bòlit di Girona, capoluogo della provincia della Catalogna confinante con la Francia.

Grazie alla convenzione stipulata tra il Comune di Girona e l’associazione artéco APS nel 2016, si è creato un proficuo rapporto tra il territorio romagnolo e quello catalano, attraverso lo scambio di residenze temporanee di artisti. Di fatto, ad ogni artista catalano ospitato a San Romano di Mercato Saraceno, dove ha sede il Rad’Art Project, corrisponde l’ospitalità di un artista italiano in terre catalane.

Attraverso il lavoro degli artisti ospitati si viene creando un dialogo tra territori e contesti culturali e, grazie alla specifica missione delle residenze che hanno il preciso intento di favorire l’interazione degli artisti con il luogo di accoglienza, il dialogo e lo scambio si stendono anche agli abitanti di entrambi i territori. Un dialogo tra la realtà di accoglienza e quella di origine, fisicamente distanti, che si incontrano nella figura dell’artista che agisce come ponte tra entrambe. Dopo l’incontro, nulla è come prima, perché si verifica la conoscenza. Ma è nella durata e nella continuità del rapporto  che si va configurando un crescendo che, nel caso di Girona ha portato, negli ultimi sei anni, dieci artisti dalla Catalogna a risiedere temporaneamente ed in modo creativo nel territorio comunale di Mercato Saraceno. Mentre sei sono gli artisti del territorio italiano che hanno realizzato progetti artistici a Girona:  Ilaria Cuccagna, Daniela Ardiri, Silvia Bigi, Michela Mariani, Alessandra Carosi, Christian Mastroianni e Zhenru Liang.

In questo contesto creativo è avvenuta la residenza di Aureli Ruiz, il quale ha realizzato appositamente un “dispositivo tematico improbabile”, che si configura come un’installazione avente come fulcro la grande vetrata che mette in comunicazione l’interno e l’esterno dello Spazio Rad’Art. Nell’intento dell’artista lo SpazioRad’Art  è divenuto un luogo in cui è possibile riflettere sulla nostra condizione di sottomissione alla seducente servitù tecnologica che, se da un lato rende le nostre vite più comode, dall’altro, le rende sempre più complesse. Complessità dovuta al fatto che la nostra condizione umana, nelle parole dello stesso artista, “fatta di fisicità ed emozioni,  è costretta ad una forzata coabitazione  con la realtà asettica e virtuale dei big data, del metaverso. Viviamo immersi nelle distopie, da ormai trent’anni, e non l’avremmo nemmeno potuto immaginare!”.

Ci troviamo dunque di fronte ad un gioco poetico e ad un’acuta critica visivo-riflessiva e artistica che Aureli Ruiz ha sviluppato a partire dai suoi quaderni da disegno, ora ricontestualizzati nello Spazio Rad’Art.

Nota Biografica

Aureli Ruiz è nato a Reus, Catalogna, nel 1959. Lavora nell’ambito performativo delle installazioni, sul confine dell’interdisciplinarietà delle tecniche. Quali, il disegno, le immagini, i testi, la musica, il video e la scultura effimera.

Nel suo lavoro mette in atto, con una configurazione altamente poetica ed in un contesto espositivo temporale ed immaginario, i riferimenti esistenziali comuni a tutti. Dalle tematiche soggettive e personali ai modelli di comportamento quotidiani e sociali: gli affetti, la comunicazione, i topici ed i luoghi comuni.

I suoi dispositivi installativi sono stati esposti in numerosi spazi pubblici e privati, a livello locale e nazionale e anche all’estero.

Il suo lavoro è stato riconosciuto con premi prestigiosi ed è presente in diverse collezioni private e musei di arte contemporanea.

In modo parallelo all’attività artistica, Aureli Ruiz svolge un’attività di curatela per enti pubblici, privati e non-profit.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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