Rimini

Il valore alpino sfila oggi a Rimini

RIMINI – Duecentonove medaglie d’oro al valor militare: tante ne sono appuntate sul Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini, ciascuna legata ad un atto di eroismo individuale. A queste si aggiungono le oltre 100 decorazioni conferite alle bandiere dei reggimenti alpini, distintisi nelle campagne militari in Italia e all’estero e negli interventi in soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali.

Tutte insieme sfileranno oggi a Rimini (venerdì 6 maggio alle ore 19, dall’Arco d’Augusto a piazza Cavour) a Rimini, in occasione della 93ma Adunata Nazionale Alpini, costituendo una vera e propria legion d’onore alpina. E’ una prima assoluta, ideata in occasione del 150° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini.

La prima Medaglia d’Oro fu meritata dal capitano Pietro Cella, da Bardi (in provincia di Parma), caduto da valoroso ad Adua, in Eritrea nel 1896. L’ultima è quella assegnata al Sergente Andrea Adorno, che oggi la porta con orgoglio, per aver difeso – sia pur ferito – i propri commilitoni del 4° reggimento alpini paracadutisti in Afghanistan, nel 2010, investiti da un attacco.

In mezzo c’è una lunga storia di coraggio militare, di slancio, di generosità civile, di atti individuali e collettivi per il bene del Paese e della comunità. Scorrendo il medagliere, si materializzano l’epopea della Grande Guerra, i sacrifici sui fronti della Seconda guerra mondiale, la presenza in tutte le emergenze nazionali, dal terremoto di Messina del 1908 al Covid 19, passando per il terremoto in Friuli, quelli del Centro Italia, l’Irpinia e la tragedia del Vajont. Con gli Alpini sempre in prima linea.

Le bandiere dei reggimenti delle Truppe Alpine dell’Esercito di oggi e il Labaro dell’ANA raccolgono e raccontano il valore straordinario di ufficiali, sottufficiali e alpini, che a Rimini si dispiegherà sulle note delle Fanfare, tra il saluto e l’affetto della gente, ricevendo con un applauso gli stessi onori che ogni giorno vengono tributati alle singole bandiere, tutte le volte che si entra nell’ufficio del Comandante di reggimento, mettendosi sull’attenti e salutando.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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