Il pellegrino del nulla il 28 Aprile all’ Ex Cine-Teatro Arena

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Laura-Zecchini

MODENA – Domenica 28 aprile, a partire dalle ore 18 presso il rinnovato Ex Cine-Teatro Arena (viale Tassoni 8) MusicaCantoParola segna uno dei passaggi fondamentali della Stagione 2023-2024.

Alle ore 18 si terrà l’incontro dal titolo Cento anni dal delitto Matteotti. Storia e anniversari. Chi scrive, chi riscrive, chi ricorda, chi dimentica con Stefano Rolando divulgatore e professore universitario (IULM Milano) e, in collegamento da Londra, Rossella Pace, segretario generale del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti.
Alle ore 19 circa, nel foyer dell’Ex Cine-Teatro Arena sarà disponibile un buffet, su prenotazione (prenotazioni a segreteriagmimo@gmail.com).
Il buffet avrà un costo di 12 euro, gratuito per i sottoscrittori della formula Poinoncipensopiù.
Alle ore 20.30, concerto.
IL PELLEGRINO DEL NULLA Opera da camera in due atti e un intermezzo
Prima esecuzione | Opera vincitrice del bando SIAE Per Chi Crea 2023

Musica di Riccardo Perugini
Libretto di Leonardo de Santis
Laura Zecchini soprano | Giacomo Pieracci basso
Coro Giovanile dell’Emilia-Romagna
Daniele Sconosciuto maestro del coro
Ensemble Forma Libera
Carlo Emilio Tortarolo direttore

Biglietto: 13 euro
Ridotto (minori di 26 anni e studenti Vecchi-Tonelli): 5 euro
prevendita online su liveticket.it
Biglietteria presso l’Ex Cine-Teatro Arena a partire dalle ore 19.30
Intorno all’opera
Scritta in occasione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, Il pellegrino del nulla non è per questo un’opera di soggetto storico: piuttosto che rappresentare in modo didascalico le tragiche vicende dell’assassinio politico, sceglie di attraversarle e astrarle per trarne un messaggio profondo e slegato da contingenze storico-culturali. È Antonio Gramsci a descrivere Matteotti come «pellegrino del nulla», nella ribellione e nel sacrificio in nome di un’idea, di un valore che possa vivere simbolicamente oltre le limitatezze e le imposizioni del proprio contemporaneo, superando le imposizioni del potere vigente, il dolore, la propria morte. Come proprio tema, l’opera di Perugini-De Santis intende quindi esaltare come ogni incorrotto ideale di libertà sia destinato a vincere l’oppressione. L’omicidio, contrariamente ai suoi fini, diventa sia una forma di legittimazione dell’ideale censurato sia un mezzo per eternare il valore del suo sacrificio. A livello di struttura e forma, Il pellegrino del nulla presenta i lineamenti tipici dell’opera da camera: un organico strumentale ridotto (quartetto d’archi, vibrafono e marimba); un numero limitato personaggi (Lei, soprano; Lui, basso; un Coro SATB; un Altro, figura silente e impalpabile, che appare in una sola scena); una struttura circoscritta a due atti, cui fanno contorno un prologo, un intermezzo e un congedo strumentale.
Come anticipato, l’intreccio è privo di riferimenti temporali e spaziali definiti, basandosi interamente sui personaggi, sulle loro interazioni e i loro stati d’animo. Centrale è l’affannosa ricerca di Lei, figura di controllo all’interno di un oscuro castello del potere (dove è presente anche un indefinito e taciturno Altro, a cui Lei fa rapporto), e la sua lotta per avere il comando del Coro. Quest’ultimo, finora obbediente, è infatti funzionale alla ripetizione e alla diffusione di un messaggio propagandistico e oppressivo per la popolazione: bisogna guadagnare «competenze importanti» per «continuare a svolgere il tuo ruolo» poiché d’altronde «tutto serve a qualcosa». È quindi l’arrivo del canto liberatorio di un enigmatico Lui a opporsi al canto coercitivo, permettendo così al Coro di immaginare «l’ovvio amore», libero dall’etica del sacrificio per profitto, del riconoscimento esclusivamente per merito. Al contrario, è anche possibile sognare e amare del tutto disinteressatamente. È quindi per Lei l’inizio di un’ossessiva caccia al misterioso liberatore. Ma una volta trovato e ucciso, l’inseguitrice è costretta a prendere atto di una verità: «la voce ritorna» e, a seguito di ogni sua uccisione, il canto di Lui riprende e trova nuova forza. Lei, in tutta la sua fragilità, unendosi ormai priva di forze al canto di Lui, finalmente accetta e si accetta nella sua umanità, nel non dover essere a tutti i costi un utile strumento per avere valore, nell’inutilità degna di amore. (Antonio Belfiore)
Il percorso creativo – come cifra stilistica del compositore – passa attraverso una meticolosa miscela di musica colta d’avanguardia, musica antica e suggestioni pop, in cui le tematiche civili fungono da motore creativo. L’ estetica vocale di questa nuova composizione si concentra sulla ricerca dell’essenzialità, attraverso melodie e profili vocali puri, a cavallo fra voce impostata e voce pop, prive di ostentazione lirica ed eccesso espressivo. Abbracciando una semplicità e una sorta di “geometria” della scrittura, si consente alla voce di emergere come strumento primordiale e diretto di comunicazione. Allo stesso tempo, il compositore dedica attenzione scrupolosa alla scrittura ritmica a livello microscopico, creando una trama complessa di ritmi interconnessi non convenzionali per quella che è considerata la tradizione operistica. L’aderenza al testo rimane una priorità ma attraverso un gioco impercettibile di manipolazioni e destrutturazioni, si evita la trappola di una rappresentazione letterale della parola.
Riccardo Perugini è nato a Montepulciano il 20 giugno 1996. Ha studiato composizione con Andrea Portera, Mauro Montalbetti, Detlev Glanert e si è perfezionato con Mauro Lanza, Francesco Filidei, Oscar Bianchi e Kalevi Aho. Nel 2022 è stato selezionato per partecipare al mentoring program tenuto da Unsuk Chin e Peter Eötvös con la Danubia Orchestra Óbuda presso la Fondazione Peter Eötvös di Budapest. Ha ricevuto numerose commissioni da istituzioni e festival quali la Biennale d’arte di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, il Concorso di Composizione 2 Agosto, il Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, l’EstOvest Festival, la Fondazione Teatro Grande di Brescia, l’Ensemble Forma Libera, la Contemporary Cello Week, La Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze, il Summer Sounds Festival, la Salastina Music Society (Los Angeles) il Torinodanza Festival in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Teatro Elfo Puccini e il MilanOltre Festival e l’ Hangzhou Contemporary Music Festival. Le sue composizioni sono state premiate in concorsi internazionali fra cui il Vocal Espoo 2016 (Espoo Cultural Center), il Concorso 2 Agosto 2017, l’Alba Rosa Vietor 2018 (Het Concertgebouw), l’Uuno Klami 2019, il Hangzhou Contemporary Music Festival 2020 “Art Creation Awards”, il Concorso Ferruccio Busoni 2021, il Washington International Composition Competition 2022 (Kennedy Center) e il Concorso Vladimir Mendelssohn 2022 (Ascoli Piceno Festival). La sua musica è stata premiata da Salvatore Sciarrino, Narong Prangcharoen, Ye Xiaogang, Fabio Vacchi, Wenchen Qin, Erkki-Sven Tüür, Giovanni Sollima, Kalevi Aho, Alexander Lonquich, Magnus Lindberg, Christopher Theofanidis, Calliope Tsoupaki, Willem Jeths, Tansy Davies, Michaël Levinas e Michael Torke.

Nel 2018 ha fondato l’Ensemble Stamina e dal 2020 è direttore artistico del Festival ECHI.
Perugini è uno dei giovani compositori italiani più eseguiti della sua generazione. I suoi lavori sono stati eseguiti in Italia e all’estero da orchestre ed ensemble come la Filarmonica Arturo Toscanini, l’Orchestra della Toscana, i Solisti del Maggio Musicale Fiorentino, la Tapiola Sinfonietta (Helsinki), la Kamariorkesteri Avanti! (Porvoo), il Female Voice Choir Lyran, l’Amatis Piano Trio (Amsterdam), il Divertimento Ensemble (Milano), l’ERATO Ensemble (Vancouver), l’Elaia Quartett (Berlino), lo Shanghai New Music Ensemble (Hangzhou), il K!ART Ensemble (Copenhagen), il Sunrise Quartet (Washington), il Trio Hegel, l’ensemble Forma Libera e l’Ensemble degli Intrigati; e da direttori e solisti quali Alessandro Cadario, Valerio Galli, Jutta Seppinen, Camilla Battaglia, Michele Marco Rossi (Ensemble Modern), Kari Kriikku, Francesco Dillon (Quartetto Prometeo), Francesco Vernero (Quartetto Maurice), Katharine Dain, Genevieve Létang (Ensemble Linea), Claudio Pasceri, Alexander Baillie, Maria Grazia Bellocchio e Mirco Ghirardini (Sentieri Selvaggi). La sua musica è stata trasmessa su Rai radio 3, Rai 5, NPO Radio 4 (Paesi Bassi), Yleisradio Oy (Finlandia).

Leonardo De Santis nasce a Chieti l’11 Maggio 1990. Nel 2016 si laurea in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Siena sotto la guida del Professor Andrea Matucci con la tesi “Il patire dei sassi”: studio sui temi in Ossi di seppia di Eugenio Montale. Attualmente studia Italianistica, culture letterarie europee e scienze linguistiche presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Dal 2015 collabora assiduamente con il compositore Riccardo Perugini. Insieme formano un duo e si dedicano all’ideazione e alla realizzazione di progetti che coinvolgono musica, teatro e letteratura. I loro lavori sono stati eseguiti in numerosi contesti nazionali e internazionali fra cui: il Vocal Espoo Festival di Helsinki, il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, il Concorso di Composizione 2 Agosto di Bologna (Filarmonica Arturo Toscanini), il Concertgebouw di Amsterdam, il festival ECHI di Arezzo, la Fondazione Teatro Grande di Brescia, Il Torinodanza Festival in collaborazione Teatro Stabile di Torino, Teatro Elfo Puccini, MilanOltre e il Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni di Empoli (Orchestra della Toscana) e la Salastina Music Society (Los Angeles). Nel 2021 collabora con il compositore Edoardo Dadone per la scrittura del testo di “Sine Sole Sileo”, radiodramma commissionato dal Divertimento Ensemble e pubblicato dall’etichetta Stradivarius; lo stesso anno viene selezionato dal festival Pordenonelegge come autore per il progetto Esordi con la raccolta di poesie “Il robot giardiniere” presentata da Franca Mancinelli, Tommaso Di Dio, Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino e Massimo Gezzi durante la Festa del Libro con gli Autori.Tra il 2021 e il 2022 inizia a collaborare al progetto-rivista MediumPoesia e i suoi testi appaiono su numerose riviste online e cartacee fra cui Nuovi Argomenti, Poetarum Silva, Diario di passo di Franca Mancinelli e Minima Poesia.

Laura Zecchini nasce a Rimini nel 1998 e intraprende lo studio del violino all’età di cinque anni per poi approcciarsi, durante gli anni del liceo, allo studio del canto moderno. Attualmente consegue il diploma in canto lirico presso il conservatorio Bruno Maderna di Cesena sotto la guida di Alda Caiello, dedicando pari attenzione sia al repertorio classico e barocco sia alle musiche di autori contemporanei. Si è inoltre perfezionata con Damiana Mizzi, Eugenia, Laura Catrani, Monica Boschetti, Leonardo Cortellazzi Bernadette Manca di Nissa, Alfonso Antoniozzi e Carlo Boccadoro. Nel frattempo continua a coltivare il proprio interesse per i generi pop e musical seguendo corsi con artisti come Paola Folli, Silvia Chiminelli, Graziana Borciani, Vittorio Matteucci e Tiger Okoshi. A partire dal 2021 si è esibita in qualità di soprano solista sotto la guida del maestro di coro Antonio Greco in “Teodora” di Mauro Montalbetti presso la Basilica di San Vitale (Ravenna Festival) e il Duomo di Pordenone (XXX Festival Internazionale di Musica Sacra). Ha inoltre cantato con il coro Cherubini nella “Faust Rapsodia” sotto la regia di Luca Micheletti presso l’Alighieri di Ravenna, con il coro 1685 e con il coro Cremona Antiqua nella produzione del “Nabucco” di G. Verdi diretto da Riccardo Muti per la Muti Academy 2021 presso la Fondazione Prada di Milano, l’Alighieri di Ravenna e il Galli di Rimini. Nel 2021 ha eseguito parte delle Folk songs di Berio, dirette da Paolo Chiavacci, e ha debuttato nel ruolo di First Sailor e come corista nell’opera “Dido and Aeneas” di H. Purcell diretta da Gabriele Raspanti sotto la regia di Alfonso Antoniozzi presso il teatro Bonci di Cesena. Ha svolto e svolge tuttora un’intensa attività concertistica spaziando fra repertori distanti nel tempo e generi differenti. Nel 2022 ha inciso il brano “La natura delle cose” per soprano e ensemble di Riccardo Perugini in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole, ha debuttato come protagonista nell’opera da camera della compositrice Sara Stevanović in occasione del 47° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, diretta da Francesco Bossaglia sotto la regia di Barbara di Lieto e ha preso parte alla produzione dell’opera “Suor Angelica” di G. Puccini diretta da Paolo Manetti sotto la regia di Alfonso Antoniozzi. Ha eseguito “Tehillim” di S. Reich diretta da Andrea Cappelleri. Nel 2023 ha debuttato come Governess nell’opera “The turn of the screw” presso il Teatro Ariosto di Reggio Emilia diretta da Francesco Bossaglia con regia di Fabio condemi, e come Bastienne in “Bastien und Bastienne” di W. A. Mozart al 48° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano diretta da Tito Ceccherini.
Giacomo Pieracci, basso reggiano, studia oboe moderno, oboe barocco e canto lirico, diplomandosi poi con Lode e Menzione d’Onore nel 2022 sotto la guida di Marina Comparato presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo Monti “A. Peri – C. Merulo”. Ha studiato inoltre con Gabriele Lombardi, Maurizio Leoni e Mario Luperi. 
 Fa parte de “I Madrigalisti Estensi” e “Coro dell’Accademia Chigiana” e ha fatto parte del “Coro Giovanile Italiano” e del “Chamber Choir of Europe”. 
 Nel maggio del 2021 vince il “Concorso Comunità Europea 2021 per giovani cantanti lirici 75ma edizione” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” debuttando sui palcoscenici dei teatri umbri. Nel novembre del 2021 si diploma in direzione d’orchestra col M.o Marco Boni presso l’Accademia Pianistica di Imola. 
 Ha collaborato con registi quali Pier Luigi Pizzi, Henning Borckhaus, Giorgio Bongiovanni, Giorgina Pi, Stefano Monti e con direttori del calibro di Riccardo Muti, Daniele Gatti, Filippo Maria Bressan, Marco Angius, Carlo Palleschi, Salvatore Percacciolo, Paolo Da Col, Carlo Pavese, Luigi Marzola, Gary Graden, Michael Gohl, James Feddeck.

Carlo Emilio Tortarolo, veneziano, debutta come direttore d’orchestra nella stagione 2021 ‘Resilienza’ della Fondazione Teatro Coccia dirigendo “Traviata’ di G. Verdi (regia di Giuseppe Dipasquale) e “Petite Messe Solennelle’ di G.Rossini. Approfondisce il repertorio operistico con Francesco Lanzillotta, Matteo Beltrami e Giancarlo Andretta, quello contemporaneo con Peter Eötvös, Marco Angius e Leo Warynski arricchendo la sua esperienza con la partecipazione alla Biennale di Venezia (Musica: 2001 ‘Bela Bartok, Alternative del Novecento’; 2011 ‘Privo sarò del cielo e de l’inferno’, con registrazione Radio Rai; Arte: 2017 Padiglione Francia) e al progetto ‘Aqua’ promosso da Aquae-Venezia per Expo2015, eseguendo più di 30 prime assolute. Attualmente si sta perfezionando nel repertorio barocco con Federico Maria Sardelli. Fra i prossimi impegni (2023-24) il debutto al Teatro Comunale di Bologna con la direzione de ‘La Serva Padrona’ di Pergolesi e l’esecuzione in forma di concerto de ‘La Voix Humaine’ di Poulenc al Festival ModenaContemporanea.
Recentemente è stato selezionato per perfezionarsi alla Scuola dell’Opera della Fondazione Teatro Comunale di Bologna ed è finalista al 1° concorso internazionale Peter Maag per giovani direttori d’orchestra. Nel maggio 2022 esordisce in Francia, nella stagione del T&M di Nimes/Occitanie dirigendo l’allestimento scenico dell’opera contemporanea ‘El Cimarròn’ di H.W. Henze, mentre nel settembre 2021 esordisce nella programmazione della Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi dirigendo due opere in prima assoluta dei compositori Alberto Cara e Federico Biscione, riprese successivamente anche nella programmazione della Fondazione Teatro Coccia e del Rapsodie Agresti Calabriae Festival (nov’21).
Ha collaborato con Orchestra di Padova e del Veneto (OPV), Roma Sinfonietta, Orchestra Carlo Coccia, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra Filarmonica Veneta, Ensemble Multilaterale, Ensemble Testori, Divertimento Ensemble, Dedalo Ensemble e UMZE Ensemble. È fondatore dell’ensemble veneziano “Pourquoi – Pas?”, con il quale si è esibito al Teatro la Fenice per la messa in scena dell’opera sperimentale, in prima assoluta, “Fenix DNA” del videoartista F. Plessi, con musiche di G. Sparano, e dal 2020 dell’ensemble “Forma Libera”, ospite delle stagioni di Gioventù Musicale di Modena e con il quale ha curato il programma ‘Ascolti dallo Studio | Diari Veneziani’ andato in onda a giugno 2021 su Sky ClassicaHD. Nel 2023 è stato selezionato dal M° Angius per perfezionarsi nella musica da camera del XX secolo’ presso la Fondazione Giorgio Cini. Nell’anno 2020-2021 è stato allievo selezionato all’Accademia del Teatro Coccia (M° Matteo Beltrami).

Coro giovanile dell’Emilia-Romagna
Il Coro Giovanile dell’Emilia-Romagna, nato nel febbraio 2017 per la volontà di A.E.R.CO. è composto da coristi provenienti dal territorio regionale di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il progetto ha tra i principali obiettivi quello di diventare un valido esempio per i cori della regione: un emblema di qualità, impegno, responsabilità e un polo di valorizzazione delle risorse interne. Il repertorio abbraccia più stili nell’intento di cogliere le differenti sensibilità di coloro che ne fanno parte in un contesto di reciproco rispetto e ascolto. Numerosi sono inoltre gli incontri musicali realizzati con cori giovanili della regione, italiani ed internazionali. Decidere di far parte di un’esperienza come quella del Coro Giovanile Regionale significa scoprire nuovi repertori ed incontrare altri giovani con cui condividere fatiche e soddisfazioni. Non ultimo il coro si inserisce in un contesto di cori giovanili che travalica l’Emilia-Romagna e che dà la possibilità di arrivare al Coro Giovanile Mondiale attraverso il Coro Giovanile Italiano e quello Europeo. La selezione dei cantanti del Coro Giovanile Regionale avviene mediante audizioni che sono effettuate regolarmente. Il coro si è esibito in occasione delle Assemblee Regionali AERCO, al prestigioso Festival Corale “CantaBO di Bologna”, alla Rassegna “Roffi” di Ferrara, alla rassegna “Gaudeamus in Musica” di Parma, nel festival “Fiumi di Voci” e “Voci nei Chiostri“ nel territorio Regionale. Nel 2021 è stato inoltre coro laboratorio nella masterclass tenutasi a Parma dal M° John Rutter. Nel 2022 è stato selezionato per partecipare al Concorso Corale “Voci d’Italia”. Nello stesso anno è stato incaricato di eseguire i brani finalisti del Concorso di Composizione “Pier Paolo Pasolini” indetto dalla Fondazione “G. e A. Giovannini” di Reggio Emilia. Ha inoltre eseguito una tourneè a Malta dove è stato coro laboratorio nella masterclass per direttori di coro organizzata da KorMalta-Malta National Choir. Numerosi sono stati, inoltre, i concerti ai quali ha partecipato come ospite d’onore. Dal 2022 è diretto dal M° Daniele Sconosciuto.

Ensemble Forma Libera
I componenti del progetto Forma Libera – gruppo formatosi alla fine del 2019 – si distinguono per  una solida esperienza nella divulgazione della musica dei nostri giorni, collaborazioni di prestigio e numerose prime esecuzioni. Nel 2019, con il progetto Territori interrotti – narrazioni d’armonia, il gruppo ha ricevuto una menzione speciale all’interno del Forum Unesco Giovani, come parte della programmazione Parma2020, Capitale Italiana della Cultura. Il gruppo ha curato, nel gennaio 2020 il finissage musicale per la mostra Passioni: emozioni e sentimenti tra 800 e 900 promossa dai Musei civici di Modena, Gallerie Estensi e AssiCoop UnipolSai di Modena e Ferrara. I progetti cameristici di Ensemble Forma Libera cercano sempre linee di collegamento tra il passato prossimo e i compositori del nostro tempo, ad esempio  CON7EMPORANEO | 7etti del XX e XXI secolo (musiche di Ravel, Vacchi, Benatti, Stravinskij e Giacometti), programmato nella stagione concertistica 2021 di GMI Modena o anche il progetto Makrokosmos, Mikrokosmos e altri mondi intermedi, dedicato ai compositori George Crumb, Béla Bartók e Matteo Manzitti. (festival Aequalis, Brescia). Nel giugno 2021 Classica HD | Sky canale 136 trasmette gli i sei episodi di Ascolti dallo Studio | diari veneziani, una produzione musicale e documentaristica di Ensemble Forma Libera, con la regia di Francesco Rossi, su sei compositori veneziani viventi con tre prime esecuzioni commissionate a compositori under 35 (Michele Deiana, Giovanni Dinello e Paolo Piaser).
Per le ricorrenze del centenario di Pier Paolo Pasolini l’Ensemble ha debuttato il progetto La forma del suono, un percorso dedicato a sette autori italiani, di cui due presenti con prime esecuzioni, che attraverso alcune parole ricorrenti del mondo pasoliniano (canzoni, fiori, filastrocche) parla di musica ‘assoluta’ ma dialoga anche con letteratura e cinematografia (musiche di Terranova, Perocco, Colasanti, Perugini, Montalbetti, Franceschini e Sargenti). Il gruppo, a geometrie variabili, prende parte a Festival come Le strade del suono (Genova) e Traiettorie (Parma).
Nel 2023 è in corso di produzione una registrazione monografica dedicata al repertorio per voce e strumenti di Antonio Giacometti.
Il 2024 segnerà un passaggio importante per il gruppo, con la realizzazione del progetto Playlist 2030, fare musica per un futuro sostenibile, sostenuto dal bando Officina Youz della regione Emilia-Romagna, una produzione video documentaristica che unisce riflessione civile-ambientale a nuovi brani commissionati a compositori under 40 e il Festival ModenaContemporanea, sostenuto da Fondazione di Modena, due fine settimana di eventi dedicati alla divulgazione del repertorio cameristico del presente.

IL PELLEGRINO DEL NULLA, un’opera da camera omaggio ai cento anni del delitto Matteotti 

MusicaCantoParola, domenica 28 aprile presso l’Ex Cine-Teatro Arena celebra, con un incontro-dibattito e con una prima esecuzione assoluta, il dissenso all’autoritarismo

Il racconto e la comprensione della contemporaneità passano anche attraverso la celebrazione di momenti cardine della nostra storia recente. Ripercorrere questi passaggi attraverso la lente della manifestazione artistica è un modo per poter far emergere nuova visione e consapevolezza.