Il “grazie” di Avis Comunale all’altruismo e al senso civico dei 3800 donatori forlivesi

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Inaugurazione atrio Casa del Donatore

Grande emozione per la Giornata mondiale del 14 giugno, un’importante occasione di restituzione alla città

FORLÌ – È iniziata con una nota di emozione la Giornata mondiale del donatore di sangue, ricorrenza indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si celebra il 14 giugno di ogni anno. L’avvio della giornata ha coinciso, per l’Avis Comunale di Forlì, con la cerimonia di scoprimento della tabella stradale dedicata al dottor Ugo De Castro, un pioniere della donazione che ebbe il merito di fondare, nel 1936, la sezione forlivese dell’Associazione Volontari Italiani Sangue, una delle prime in Italia.

“Commemoriamo il dottor De Castro – ha esordito Roberto Malaguti, Presidente di Avis Forlì – con l’intitolazione della via che porta il suo nome, per rendere omaggio alla sua straordinaria capacità visione, cioè quella di saper trasformare un bisogno in un servizio. Dopo 86 anni, la sensibilità intorno al dono del sangue è ancora vitale e questa ricorrenza offre l’occasione per onorare l’altruismo e il senso civico dei 3800 donatori forlivesi e dei 5700 donatori del comprensorio. Il nostro territorio è attento ai valori del dono e continua a nutrire il movimento iniziato dal dottor De Castro: occorre perseverare su questa strada”.

“Siamo fieri di questo tributo – ha commentato Maria Rita De Castro, nipote del medico fondatore dell’Avis di Forlì – non solo per i meriti professionali di mio nonno, ma soprattutto per le sue qualità umane. Esercitò la sua attività a Forlì dal 1935, visse la guerra e antepose sempre a tutto – persino all’incolumità personale – il bene dei pazienti. La sua dedizione verso i forlivesi riceve una dimostrazione tangibile dalla comunità per la quale tanto si è speso”.

“Come Amministrazione Comunale – ha osservato il Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini – condividiamo la volontà di ricordare una testimonianza di così alta capacità professionale, che ha messo il paziente al centro, ed è al tempo stesso simbolo di volontariato e dono. Avis sta facendo cose eccezionali per la nostra città, con la restituzione della Casa del donatore, lo sforzo profuso durante la pandemia e il consolidamento del legame tra sanità e volontariato: dobbiamo dire grazie al dottor De Castro che ha portato alla realizzazione di tutto questo. Avis è una colonna portante che rappresenta la Forlì che vogliamo: quella che riconosce il valore di chi ha bisogno e contribuisce a consolidare un’idea di  bene comune”.

Il secondo momento celebrativo della mattinata si è svolto alla Casa del Donatore, in via Giacomo della Torre. In occasione della Giornata mondiale, è stato infatti inaugurato l’atrio dell’edificio, dove ora l’affresco del pittore Maceo Casadei è tornato a splendere dopo i lavori di restauro. Anche la statua “L’Urlo” di Gino Del Zozzo, che evoca il gesto volontario dei donatori di sangue, ha trovato la sua collocazione nell’atrio della Palazzina. Tante le autorità, i volontari e i cittadini intervenuti: tra questi ultimi, particolarmente gradita è stata la visita di Edel Casadei, fratello maggiore di Erio Casadei, giovane promessa forlivese del motociclismo a nome del quale la famiglia Casadei ha donato la Palazzina di via Della Torre. Presente anche Milvia Del Zozzo, figlia dell’artista Gino Del Zozzo, che ha sottolineato il richiamo alla solidarietà presente nell’opera d’arte riposizionata presso la sede dell’Avis. Per l’occasione è stata ricordata la compianta volontaria dell’Avis Tebe Fabbri, scomparsa nel 2021, che fu artefice della scelta dell’opera, donata alla città per l’ottantesimo anniversario dell’associazione, insieme all’allora presidente di Avis Forlì Valdemaro Flamini.

“Si completa nella Giornata mondiale del donatore di sangue – ha ricordato il Presidente dell’Avis Comunale di Forlì Roberto Malaguti – la restituzione della Palazzina alla città. La speranza è di far vivere questo luogo, restaurato grazie al supporto del Comune di Forlì, perché sia vissuto dai forlivesi e visitato dai turisti. Un altro progetto che ci piace lanciare in questa importante ricorrenza è la volontà di far diventare la Casa del Donatore un centro propulsore d’arte, in dialogo con l’area circostante”.

Ultimo “dono” di Avis alla città è stata, nel pomeriggio, la visita guidata del giardino del CEAS “La Cócla”, in via Andrelini, curata dalle Guardie Ecologiche Volontarie di Forlì e coordinata dal Claudio Aprili, Guardia Ecologica e Consigliere di Avis Forlì. Erano circa una ventina, tra volontari e cittadini, le persone che hanno aderito all’invito di Avis e hanno potuto apprezzare questo gioiello naturale nel centro della città.